Manuale di Mari, Storie d'amore

Come stai?

Come stai? Non ti ricordi di me vero? Dell’uomo che non dimentica mai… Nessuno porta memoria…
Per questa mia strana follia le notti sono come delle piccole morti… E la mattina dispiace svegliarsi…
Sopratutto quando scopri che è un deserto, un nulla di persone di sabbia intorno a te.. E un sole freddo che brucia senza scaldare, che risplende senza illuminare.. Una pura allucinazione.

Sai, a volte credo di aver disegnato una linea scura nella mia vita… Che non conduce da nessuna parte… Si perde nella volta notturna… Nella luce di una stella.
Vorrei essere un Angelo. Un po’ di ali su queste spalle e tanto amore nel cuore… Ma sono solo un povero diavolo senza amore e senza fiato…
E le mie parole le strappa il vento… Come i petali di un vecchio fiore li disperde su uno stagno poco profondo 🙁

Dio mio, sì, mi sento vecchio… Un uomo stanco… Mi stringo forte a quei baci che ti rubai a morsi…

Se ti ricordi di me cercami nell’amore… In quel letto di petali di rose rosse che non abbiamo mai avuto e sempre sognato… Cercami nei profumi di una primavera rinnegata e nella carezza del vento quando ti scompiglia i capelli, ma mai nel tuo cuore, perché li non ci sono mai stato…

… Dio ti prego, fa che lei stia bene, che sia felice nel sorriso del giorno come nel bacio della notte… Fa che la mia sofferenza sia la sua gioia… Per sempre…

Manuale di Mari, Storie d'amore

L’amore cresce nella pace…

Ci sono momenti in cui anche un piccolo scoglio sembra una montagna e una piccola onda un maremoto.
In quest’oceano talvolta la nostra coscienza si disperde e pur memore di tante storie passate non riesce a sfuggire al solito labirinto dell’anima.
Allora solo il silenzio può recare al nostro essere sollievo e solo il filo tenue del ricordo legarci alle passioni più vere e prodonde.
Finchè non scorpriremo in noi questa piccola baia protetta, la tempesta ci travolgerà affondandoci in un nero abisso.
E così, anche se lei si compiace del nostro turbamento e affonda unghie affilate nelle nostre ferite, come se non ci amasse e, anzi, in preda a chissà quale furore, ci odiasse, noi non le mostreremo che un silenzio disarmante. Una spada che spezzerà ogni sua velleità. L’amore nasce spesso dalla guerra ma cresce solo nella pace…

Manuale di Mari, Storie d'amore

Regalami un abbraccio…

Regalami un lungo terribile abbraccio.
Così ti seguirò da lontano, in un’onda nascosta del tuo cuore.

Non ci lasceremo mai. Prometti che non ci lasceremo mai. Così mi dicevi e così è stato. Continua a stringermi forte. Mi dicevi. Mentre ti baciavo.
Abbiamo mantenuto tutto, anche le insostenibili promesse di un amore impossibile.
Lati più oscuri della nostra vita ci indussero a credere che saremmo stati capaci di tutto pur di amare e perderci nel letto di petali di rosa rossa.
Tutto, pur di amarci, anche lasciarci. E così è stato.
Uniti per sempre. Abbracciati sotto il bianco lenzuolo del silenzio.

Manuale di Mari, Storie d'amore

Solite cose

Il telefono squilla. Per scoprire chi è sali di corsa la scala. Sbatti la porta e lanci le scarpe in un angolo afferrando una cornetta già muta…

Nella luce fioca di una lampada scopri una smagliatura nella calza nuova e briciole di pane sul tappeto, sul comodino il libro che non riesci a leggere perchè ti addormenti sempre prima.
Non senti più il tuo profumo e corri a farti una doccia. L’acqua ti sembra così fredda ma scopri che sei tu ad avere freddo…
Le cose, dici, non sono nemiche ma le vedi attorno a te sempre uguali e immutabili, qualunque cosa tu faccia…

Ti guardi allo specchio. Sai che non sei tu quella che vedi, ma l’ombra di te…
Hai ancora freddo e allora cerchi una coperta più calda e pesante, ma ti manca il fiato, sembra che ti schiacci e avvolgendoti nel lenzuolo ti alzi di corsa avvicinandoti alla finestra.

Osservi il traffico nella strada: un uomo e una donna s’incontrano sempre all’angolo, si abbracciano e sorridono.
Li segui con lo sguardo, mentre si allontanano con passo svelto e lontani sembrano una persona sola. Un’ombra ondeggiante di vita mentre si baciano sotto un lampione. E tu sei lì, dietro quella finestra appannata anche stasera senza che nessuno ti veda.

Il telefono non squilla più… E adesso hai più freddo.