Rilascio commenti con dei complimenti solo se meritati. Sono abbastanza – come dire? – cattivo.
Robert sta facendo un gran bel lavoro, che merita rispetto e visibilità: perché offre disinteressatamente una vetrina dove giovani autrici e autori possono pubblicizzarsi con le loro opere. E, oggi come oggi, che gli spazi offerti sono sempre meno, è non poca cosa.
Continua così, Cabram. Non t’adagiare sugli allori, e continua a scrivere, perché la scrittura è saper tagliare, spuntare, smussare: scrivere è facile, il difficile è poi rivedere quanto si è scritto.
Ecco. Io sono fortemente in imbarazzo in questo momento perchè per quanto io abbia avuto soprattutto consensi in queste pagine e in altre poche occasioni in cui ho deciso di scoprirmi…mai ho ricevuto commenti carichi di così tanta convinzione e conoscenza.
Conoscenza che implica anche un’esperienza.
Questo fa al differenza. Per me. Mi rende timida come non mai e ovviamente più sicura di qualità naturali che ho sempre sentito senza mai doverci nemmeno pensare.
Grazie a giuseppe che si è mostrato ocsì gentile e ben disposto nei miei confronti e a te Robert, che mi hai per l’ennesima volta manifestato il tuo affetto.
Oggi mi avete resa felice. Serve di questi tempi ๐
ho solo espresso ciò che penso. Cabram ha della classe "naturale": credo, con un pizzico di presunzione forse giustificata, di saper riconoscere chi sa scrivere e chi invece ha solo da raccontare storie dozzinali senza stile.
Farebbe piacere anche a me ovviamente che il lavoro di Cabram venisse notato: si pubblicano tanti libelli insulsi… ma questo è un altro discorso. E poi ci sono Autori/trici come Cabram che sanno il fatto loro, con congenita naturalezza. E su di loro bisogna investire attenzione.
Penso anch’io che Cabram meriti l’attenzione di un editore importante. Chissà che non riesca a trovarlo anche grazie al tuo commento e a Manuale di Mari.
Letto. Un brano molto intenso scritto con uno stile che da tempo non leggevo, forse perché diventato, col tempo un po’ fuori moda, ma non per questo meno valido. Anzi! Un brano che mi ha riportato indietro con la mente, alla scrittura automatica, a quella follia santa che fu nella poesia ginsberghiana e nella pazzia del tutto nuda e cruda di W.S. Burroughs. Ma c’è anche un dolore intenso, quello che è oggi presente in forma di prosa poetica in autrici quali la Santacroce e Simona Vinci (almeno per Stanza 411). Un pizzico anche di Diana di Prima – che non so dire se l’Autrice conosce. Uno stile che è di punteggiatura impazzita per spazi, armonie soffocanti, cesure volute, pensieri allo sbaraglio su binari morti ma che, per una quasi magia della forza della scrittura imposta dall’autrice, finiscono con l’incontrarsi (scontrarsi) e quindi amalgamarsi in una TAC della psiche, che è un vero e proprio racconto compiuto.
Uno dei migliori brani letti su queste pagine. Mi auguro che l’Autrice, Tiziana, possa trovar presto un editore, perché se tutto il libro è così, allora, a mio avviso, merita d’esser pubblicato e distribuito.
Son d’accordo con te Cabram. Ho sempre creduto anch’io che esistono dei sottili limiti da non superare: sono quelli dettati dalla sensibiltร e dalla delicatezza verso gli altri… Penso anch’io che in questo modo tutto andrebbe meglio. D’altronde: “Non fare ad altri ciรฒ che non vorresti sia fatto a te” Un abbraccio. Ciao
Ah ecco lo vedi ilaria che poi alla fine qualcosa comunica?
Te lo sto dicendo dall’inizio che è lo stile a non piacerti, ora si, adesso assolutamente non ho nulla da ribattere.
Hai ragione, sono poco fluida. Mi capita quando scrivo di cose che mi toccano molto e riguardano, questo complica le cose, giustamente, ma basta solo rileggere più volte, e questo non sempre è un male, si colgono così anche le sfumature e le parole tra le righe e i sensi tra gli apparenti non sensi.
Ci sarà sicuramente occasione di confrontarsi, perchè non credo che questa sia stata una lite.
Certo, se tu provassi a lasciare commenti come quest’ultimo fin dall’inizio, tutto sarebbe diverso, non solo con me. in generale.
ci sono dei sottili confini che credo non vadano superati. Se tutti provassero a rispettarli, forse, il mondo non avrebbe bisogno di leggi.
sono utopica lo so, ma vivo grazie a questo. e vivo bene.
alla prossima e grazie a stregadelmare per il supporto letterario e morale.
Volevo solo chiedere a Ilaria se ha mai sentito parlare di Ermetismo. Per esempio. E ricordare che leggere giudizi scritti con tono saccente e supponente, nonchè piuttosto superficiale – sinceramente – è veramente spiacevole. E non è neanche educato, tra l’altro.
A me dispiace che ci sia stato un muro contro muro da parte mia…ma il senso che il tuo scritto mi ha provocato in questo caso – e non te né il tuo modo di essere o di pensare – è di una profonda furia…dalla quale sono sgorgate delle parole non molto carine ed edificanti…
Comprendo comunque che leggendoti ulteriormente sei una persona molto intensa e con molte cose da dire…Solo che quel registro comunicativo che utilizzi proprio non lo sopporto…
Sarà perché viviamo in un mondo dove raramente ci capiamo gli uni con le altre, dove ci sono incomprensioni tra simili e dissimili, ed utilizzare stile criptici e poco fluidi mi sembra che complichi ulteriormente le cose…
Sono conscia che ci sono delle letterature contemporanee che utilizzano questo stile di completa frattura e violenza, ma a me non piace….
Comunque spero che questa lite "blogghesca" non ci impedisca in futuro di avere un rapporto intenso ed interessante, anche se basato su una profonda diversità…
So leggere. E capisco. questo ulteriore rispiegarmi non serviva. Forse non ti è arrivata nemmeno la risposta, quindi mi sa che è proprio il mio modo di scrivere che non riesce a darti nulla, ma ti ripeto, è una questione di gusto e sintonizzazione mentale.
Non tutte le comunicazioni arrivano sullo stesso piano. Io per esempio non conosco l’elfico.
Tu non comprendi questo mondo, non lo senti. peferisci altro e si nota anche dai commenti lasciati agli altri scritti.
tutto qui.
capita, mica me ne dispero, anzi, mi piace sapere che non tutti al mondo siamo uguali, altrimenti sai che piattume.
Resta il fatto che non mi va bene questo tuo continuare a dare un giudizio su quella che sarebbe la natura di questo scritto. Il perchè è stato scritto e quello che vuole significare.
Questo non fa parte della critica e l’hai fatto solo con me tra l’altro.agli altri ti sei limitata a dire che è uno stile, un argomento, qualcosa che non senti e questo mi fa molto pensare…
Tra l’altro, se permetti ognuno sente l’amore a suo modo, in questo scritto viene fuori come una sorta di appiglio per riempire un vuoto eccessivo dentro. viene fuori come una ricerca morbosa anche solo di particolari sospesi. Una voce, una chiamata, un bisogno carnale per sentire di poter ancora dare, almeno in qualche modo, dare. essere nel pensiero, Non sentirsi soli.
Certo, non è una bella forma d’amore, ma esiste e va rispettato nella sua bruttezza.
Se poi vogliamo definire anche l’amore come tutto il resto e ti senti in grado di poterlo fare, allora il problema non è più mio.
Questo è uno stralcio di uno scritto più grande, lo stile è questo, io scrivo così. Il senso forse non può venire fuori da un frammento e questo lo penso anche io, ma in queste righe c’è tutto tranne la voglia di stupire, stordire e disgustare. Tantomeno si tratta di un cercare parole per ottenere effetti che poi porteranno a…
esiste anche questa vita. Esistono anche lo schifo e l’estremo. Esistono disperazioni e autolesionismi e abbandoni. Non li invento io. Ci sono e non hanno bisogno di complotti o affannose ricerche per essere così d’impatto.
Anche queste sono comunicazioni. Di disagi portati da pregiudizi e indifferenze. Da vuoti creati da una società inospitale. sono comunicazioni di bisogno d’amore disperato che porta anche a svendersi. Sono comunicazioni di realtà buie che girano in tondo senza mai venire fuori dal marcio. Di anni spesi male. Comunicazioni di male interiore che corrode che porta a cercare mondi più sereni in sostanze e che ad accontentarsi di uno qualunque al telefono pur di sentire un briciolo di "parvenza" d’amore. Pur di sentire un pieno. Questo scritto è la comunicazione di voglia.
Serve più che altro ad annullare i pregiudizi scontati e oppressivi di una società che non riesce a vedere la tenerezza e la fragilità in chi vive la strada. Senza provare ad entrarci, senza capirne la radice, senza dare spazio all’essenza.
Io l’ho fatto e ci ho trovato dentro lo schifo che vedi tu, ma solo in superficie, andando oltre ho scoperto tutto quello che ti ho sopra elencato e un amore per la vita così grande da rendere a volte incapaci di sopportarne il grigio che sempre più si allarga togliendoci tutto.
dimmi che è brutto lo stile, che non ti piacciono le frasi così spezzate. che avresti preferito una scrittura più morbida e pulita. che da punto di vista letterale non ti piace, ti disturba. che ti porta disgusto. Ok. Va benissimo.
Ma come fai ad affermare che non ha nulla da comunicare?
Credo che sia stata tu a giudicarlo in modo superficiale, forse non l’hai nemmeno riletto…
Secondo me il tuo scritto (e non faccio un giudizio sulla tua persona o sul tuo modo di scrivere in generale), ma solo su questo scritto non è uno scritto basato sul sentire l’amore, neanche quello erotico…ma semmai sullo stordire, sul provocare delle reazioni di disgusto, sull’andare a cercare delle parole provocanti per stupire, per fare dire qualcosa su di sè e quello che si è scritto, non per comunicare realmente qualcosa….
parolacce? Perchè dico piscio invece di urina? Merda invece di feci? puttane (che tra l’altro è storico) invece di prostitute?
Perchè racconto dura un mondo reale che non potrebbe essere raccontato diversamente, altrimenti diventerebbe una fantasia?
L’attenzione non ho bisogno di attirarla fidati, anche perchè è molto più semplice scrivere un raccontino alla Melissa P. che esporsi in modo così forte. nudo. Si è vero, anche crudo.
Ma comunque il tuo è un parere ed io lo rispetto. Ho già detto in un commento precedente che non si può piacere a tutti e soprattutto non tutti sono in grado di capire determinate cose, ci vuole una capacità non indifferente per coglierne il senso e tu purtroppo e me ne dispiaccio, non lo hai trovato.
Le critiche sono costruttive nel momento in cui sono fatte nel rispetto altrui e tu sinceramente non ne hai avuto nemmeno un po’
Puoi dirmi che non ti trasmetto nulla, ma non che non ho nulla da trasmettere. E’ ben diverso.
La critica non è un giudizio. Fondamentale differenza.
dimenticavo che il finale è sorprendente e stupendo, non saprai mai se Morfeo ti scopa e gode, con me spero di no!
๐
L’albatro Spesso, per divertirsi, gli uomini d’equipaggio catturano degli albatri, grandi uccelli di mare, che seguono, indolenti compagni di viaggio, la nave che scivola sugli abissi amari.
Appena li hanno deposti sul ponte, questi re dell’azzurro, maldestri e vergognosi, lasciano cadere miseramente le grandi ali bianche come remi inerti trascinati ai loro fianchi.
Quel viaggiatore alato, com’è sgraziato e remissivo! Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto! Uno gli stuzzica il becco con la pipa, un altro imita, zoppicando, l’infermo che volava!
Il Poeta è come lui, principe delle nuvole che sfida la tempesta e se la ride dell’arciere; fra le grida di scherno esule in terra, le sue ali di gigante non gli permettono di camminare. (Charles Baudelaire, trad. Lorenzo De Ninis)
Si talco ce n’è tanta. davvero tanta. A volte è proprio lì dove non si vede ad occhio nudo e bisogna scavare ๐
grazie. perchè hai risposto al commento che ti ho lasciato sul tuo pezzo senza ancora leggere e questo mi sa di un po’ magica telepatia e per l’aver trovato la tenera me ๐
Ti ringrazio per avermi ocmmentata. Metropolitano, giornalistico…
non so autodefinirmi, posso solo dire che io scrivo della strada. come terreno e come mondo. E di me.
Introspettiva non potrei fare a meno di esserlo. E’ una mania ๐
contenta di averti lasciato senza parole, risparmiando quelle necessarie a lasciarmi il tuo bel pensiero ๐
Grazie.
PER IPERIO:
Questa immagine mi "ricorda" tanto una chiesa che c’è nel posto in cui vivo. Uno dei miei rifugi preferiti nei momenti più inaspettati. E’ un luogo molto più cupo, con una cripta bellissima e stile gotico che sprizza da tutti i pori. Un luogo che ha visto nascere i miei pensieri più assurdi, assorbendoli. E’ la casa del rumore sottile, del silenzio che parla, del passato che resiste. (la religione è un’altra storia e non è la mia).
Volevo dirtelo perchè mi ha sorpreso trovare nel tuo ocmmento una immagine così vicina a me.
ciclismo e vento, vi ringrazio di cuore-
perdonate il troppo tempo che ci ho messo a rispondervi.
un saluto.
Lavoro impressionante. luogo realmente buon, yeah!
Avete fatto un buon lavoro! Gradisco il vostro luogo, buona fortuna!
un abbraccio.
@ Giuseppe I.
Quanto a Cabram… Scrivi, scrivi, scrivi…
@ CABRAM
Rilascio commenti con dei complimenti solo se meritati. Sono abbastanza – come dire? – cattivo.
Robert sta facendo un gran bel lavoro, che merita rispetto e visibilità: perché offre disinteressatamente una vetrina dove giovani autrici e autori possono pubblicizzarsi con le loro opere. E, oggi come oggi, che gli spazi offerti sono sempre meno, è non poca cosa.
Continua così, Cabram. Non t’adagiare sugli allori, e continua a scrivere, perché la scrittura è saper tagliare, spuntare, smussare: scrivere è facile, il difficile è poi rivedere quanto si è scritto.
Siamo in molti ad avere fiducia in te.
Giuseppe I.
Ecco. Io sono fortemente in imbarazzo in questo momento perchè per quanto io abbia avuto soprattutto consensi in queste pagine e in altre poche occasioni in cui ho deciso di scoprirmi…mai ho ricevuto commenti carichi di così tanta convinzione e conoscenza.
Conoscenza che implica anche un’esperienza.
Questo fa al differenza. Per me. Mi rende timida come non mai e ovviamente più sicura di qualità naturali che ho sempre sentito senza mai doverci nemmeno pensare.
Grazie a giuseppe che si è mostrato ocsì gentile e ben disposto nei miei confronti e a te Robert, che mi hai per l’ennesima volta manifestato il tuo affetto.
Oggi mi avete resa felice. Serve di questi tempi ๐
@ MANUELE DI MARI
Caro Manuele,
ho solo espresso ciò che penso. Cabram ha della classe "naturale": credo, con un pizzico di presunzione forse giustificata, di saper riconoscere chi sa scrivere e chi invece ha solo da raccontare storie dozzinali senza stile.
Farebbe piacere anche a me ovviamente che il lavoro di Cabram venisse notato: si pubblicano tanti libelli insulsi… ma questo è un altro discorso. E poi ci sono Autori/trici come Cabram che sanno il fatto loro, con congenita naturalezza. E su di loro bisogna investire attenzione.
Per Giuseppe Iannozzi
ti ringrazio per il tuo pregevole intervento.
Penso anch’io che Cabram meriti l’attenzione di un editore importante. Chissà che non riesca a trovarlo anche grazie al tuo commento e a Manuale di Mari.
Mi farebbe davvero piacere.
Letto. Un brano molto intenso scritto con uno stile che da tempo non leggevo, forse perché diventato, col tempo un po’ fuori moda, ma non per questo meno valido. Anzi! Un brano che mi ha riportato indietro con la mente, alla scrittura automatica, a quella follia santa che fu nella poesia ginsberghiana e nella pazzia del tutto nuda e cruda di W.S. Burroughs. Ma c’è anche un dolore intenso, quello che è oggi presente in forma di prosa poetica in autrici quali la Santacroce e Simona Vinci (almeno per Stanza 411). Un pizzico anche di Diana di Prima – che non so dire se l’Autrice conosce. Uno stile che è di punteggiatura impazzita per spazi, armonie soffocanti, cesure volute, pensieri allo sbaraglio su binari morti ma che, per una quasi magia della forza della scrittura imposta dall’autrice, finiscono con l’incontrarsi (scontrarsi) e quindi amalgamarsi in una TAC della psiche, che è un vero e proprio racconto compiuto.
Uno dei migliori brani letti su queste pagine. Mi auguro che l’Autrice, Tiziana, possa trovar presto un editore, perché se tutto il libro è così, allora, a mio avviso, merita d’esser pubblicato e distribuito.
Giuseppe Iannozzi
Son d’accordo con te Cabram.
Ho sempre creduto anch’io che esistono dei sottili limiti da non superare: sono quelli dettati dalla sensibiltร e dalla delicatezza verso gli altri…
Penso anch’io che in questo modo tutto andrebbe meglio.
D’altronde: “Non fare ad altri ciรฒ che non vorresti sia fatto a te”
Un abbraccio. Ciao
Ah ecco lo vedi ilaria che poi alla fine qualcosa comunica?
Te lo sto dicendo dall’inizio che è lo stile a non piacerti, ora si, adesso assolutamente non ho nulla da ribattere.
Hai ragione, sono poco fluida. Mi capita quando scrivo di cose che mi toccano molto e riguardano, questo complica le cose, giustamente, ma basta solo rileggere più volte, e questo non sempre è un male, si colgono così anche le sfumature e le parole tra le righe e i sensi tra gli apparenti non sensi.
Ci sarà sicuramente occasione di confrontarsi, perchè non credo che questa sia stata una lite.
Certo, se tu provassi a lasciare commenti come quest’ultimo fin dall’inizio, tutto sarebbe diverso, non solo con me. in generale.
ci sono dei sottili confini che credo non vadano superati. Se tutti provassero a rispettarli, forse, il mondo non avrebbe bisogno di leggi.
sono utopica lo so, ma vivo grazie a questo. e vivo bene.
alla prossima e grazie a stregadelmare per il supporto letterario e morale.
Io credo che qui si stia perdendo l’obiettività delle cose…
Credevo di essere stata invitata ad un concorso di emozioni per dire quello che veramente uno scritto suscita…
Evidentemente le regole nascoste sono ben diverse; volete solo approvazioni corali e critiche ben infiocchettate…
Scusate: ho mal interpretato lo scopo di questo concorso…
Volevo solo chiedere a Ilaria se ha mai sentito parlare di Ermetismo.
Per esempio.
E ricordare che leggere giudizi scritti con tono saccente e supponente, nonchè piuttosto superficiale – sinceramente – è veramente spiacevole.
E non è neanche educato, tra l’altro.
A me dispiace che ci sia stato un muro contro muro da parte mia…ma il senso che il tuo scritto mi ha provocato in questo caso – e non te né il tuo modo di essere o di pensare – è di una profonda furia…dalla quale sono sgorgate delle parole non molto carine ed edificanti…
Comprendo comunque che leggendoti ulteriormente sei una persona molto intensa e con molte cose da dire…Solo che quel registro comunicativo che utilizzi proprio non lo sopporto…
Sarà perché viviamo in un mondo dove raramente ci capiamo gli uni con le altre, dove ci sono incomprensioni tra simili e dissimili, ed utilizzare stile criptici e poco fluidi mi sembra che complichi ulteriormente le cose…
Sono conscia che ci sono delle letterature contemporanee che utilizzano questo stile di completa frattura e violenza, ma a me non piace….
Comunque spero che questa lite "blogghesca" non ci impedisca in futuro di avere un rapporto intenso ed interessante, anche se basato su una profonda diversità…
So leggere. E capisco. questo ulteriore rispiegarmi non serviva. Forse non ti è arrivata nemmeno la risposta, quindi mi sa che è proprio il mio modo di scrivere che non riesce a darti nulla, ma ti ripeto, è una questione di gusto e sintonizzazione mentale.
Non tutte le comunicazioni arrivano sullo stesso piano. Io per esempio non conosco l’elfico.
Tu non comprendi questo mondo, non lo senti. peferisci altro e si nota anche dai commenti lasciati agli altri scritti.
tutto qui.
capita, mica me ne dispero, anzi, mi piace sapere che non tutti al mondo siamo uguali, altrimenti sai che piattume.
Resta il fatto che non mi va bene questo tuo continuare a dare un giudizio su quella che sarebbe la natura di questo scritto. Il perchè è stato scritto e quello che vuole significare.
Questo non fa parte della critica e l’hai fatto solo con me tra l’altro.agli altri ti sei limitata a dire che è uno stile, un argomento, qualcosa che non senti e questo mi fa molto pensare…
Tra l’altro, se permetti ognuno sente l’amore a suo modo, in questo scritto viene fuori come una sorta di appiglio per riempire un vuoto eccessivo dentro. viene fuori come una ricerca morbosa anche solo di particolari sospesi. Una voce, una chiamata, un bisogno carnale per sentire di poter ancora dare, almeno in qualche modo, dare. essere nel pensiero, Non sentirsi soli.
Certo, non è una bella forma d’amore, ma esiste e va rispettato nella sua bruttezza.
Se poi vogliamo definire anche l’amore come tutto il resto e ti senti in grado di poterlo fare, allora il problema non è più mio.
Questo è uno stralcio di uno scritto più grande, lo stile è questo, io scrivo così. Il senso forse non può venire fuori da un frammento e questo lo penso anche io, ma in queste righe c’è tutto tranne la voglia di stupire, stordire e disgustare. Tantomeno si tratta di un cercare parole per ottenere effetti che poi porteranno a…
esiste anche questa vita. Esistono anche lo schifo e l’estremo. Esistono disperazioni e autolesionismi e abbandoni. Non li invento io. Ci sono e non hanno bisogno di complotti o affannose ricerche per essere così d’impatto.
Anche queste sono comunicazioni. Di disagi portati da pregiudizi e indifferenze. Da vuoti creati da una società inospitale. sono comunicazioni di bisogno d’amore disperato che porta anche a svendersi. Sono comunicazioni di realtà buie che girano in tondo senza mai venire fuori dal marcio. Di anni spesi male. Comunicazioni di male interiore che corrode che porta a cercare mondi più sereni in sostanze e che ad accontentarsi di uno qualunque al telefono pur di sentire un briciolo di "parvenza" d’amore. Pur di sentire un pieno. Questo scritto è la comunicazione di voglia.
Serve più che altro ad annullare i pregiudizi scontati e oppressivi di una società che non riesce a vedere la tenerezza e la fragilità in chi vive la strada. Senza provare ad entrarci, senza capirne la radice, senza dare spazio all’essenza.
Io l’ho fatto e ci ho trovato dentro lo schifo che vedi tu, ma solo in superficie, andando oltre ho scoperto tutto quello che ti ho sopra elencato e un amore per la vita così grande da rendere a volte incapaci di sopportarne il grigio che sempre più si allarga togliendoci tutto.
dimmi che è brutto lo stile, che non ti piacciono le frasi così spezzate. che avresti preferito una scrittura più morbida e pulita. che da punto di vista letterale non ti piace, ti disturba. che ti porta disgusto. Ok. Va benissimo.
Ma come fai ad affermare che non ha nulla da comunicare?
Credo che sia stata tu a giudicarlo in modo superficiale, forse non l’hai nemmeno riletto…
Secondo me il tuo scritto (e non faccio un giudizio sulla tua persona o sul tuo modo di scrivere in generale), ma solo su questo scritto non è uno scritto basato sul sentire l’amore, neanche quello erotico…ma semmai sullo stordire, sul provocare delle reazioni di disgusto, sull’andare a cercare delle parole provocanti per stupire, per fare dire qualcosa su di sè e quello che si è scritto, non per comunicare realmente qualcosa….
PER ILARIA:
parolacce? Perchè dico piscio invece di urina? Merda invece di feci? puttane (che tra l’altro è storico) invece di prostitute?
Perchè racconto dura un mondo reale che non potrebbe essere raccontato diversamente, altrimenti diventerebbe una fantasia?
L’attenzione non ho bisogno di attirarla fidati, anche perchè è molto più semplice scrivere un raccontino alla Melissa P. che esporsi in modo così forte. nudo. Si è vero, anche crudo.
Ma comunque il tuo è un parere ed io lo rispetto. Ho già detto in un commento precedente che non si può piacere a tutti e soprattutto non tutti sono in grado di capire determinate cose, ci vuole una capacità non indifferente per coglierne il senso e tu purtroppo e me ne dispiaccio, non lo hai trovato.
Le critiche sono costruttive nel momento in cui sono fatte nel rispetto altrui e tu sinceramente non ne hai avuto nemmeno un po’
Puoi dirmi che non ti trasmetto nulla, ma non che non ho nulla da trasmettere. E’ ben diverso.
La critica non è un giudizio. Fondamentale differenza.
Sinceramente questo scritto non mi piace neanche un po’…
Facile attirare l’attenzione con le parolacce, parlando di argomenti torbidi, di escrementi umani…
Facile attirare l’attenzione con la violenza, con gli effetti speciali, con lo shock…
Un po’ come la pubblicità o la televisione di oggi…la guardi, la consumi, la bevi…
E ben poco ti rimane in sintesi…
l’immagine delle scale del commento precedente è palazzo venezia in roma…
๐
dimenticavo che il finale è sorprendente e stupendo, non saprai mai se Morfeo ti scopa e gode, con me spero di no!
๐
L’albatro
Spesso, per divertirsi, gli uomini d’equipaggio
catturano degli albatri, grandi uccelli di mare,
che seguono, indolenti compagni di viaggio,
la nave che scivola sugli abissi amari.
Appena li hanno deposti sul ponte,
questi re dell’azzurro, maldestri e vergognosi,
lasciano cadere miseramente le grandi ali bianche
come remi inerti trascinati ai loro fianchi.
Quel viaggiatore alato, com’è sgraziato e remissivo!
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!
Uno gli stuzzica il becco con la pipa,
un altro imita, zoppicando, l’infermo che volava!
Il Poeta è come lui, principe delle nuvole
che sfida la tempesta e se la ride dell’arciere;
fra le grida di scherno esule in terra,
le sue ali di gigante non gli permettono di camminare.
(Charles Baudelaire, trad. Lorenzo De Ninis)
image by iperio
ci terrei che leggessi una mia poesia su Manuale di Mari
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ImagoRomae
666coseproibite
Ipereye
Grazie VIVENDOLESTELLE, credo che il bello stia proprio nel non avere veli.
un saluto
adoro i racconti forti..le verità urlate..così nella loro cruda schietrtezza…la realtà trasposta senza mezzi temini! complimenti!
Si talco ce n’è tanta. davvero tanta. A volte è proprio lì dove non si vede ad occhio nudo e bisogna scavare ๐
grazie. perchè hai risposto al commento che ti ho lasciato sul tuo pezzo senza ancora leggere e questo mi sa di un po’ magica telepatia e per l’aver trovato la tenera me ๐
un saluto
coinvolgente e forte il tuo stile…
leggo…rileggo
tanta tenerezza dentro di te.
PER LINDARC:
Ti ringrazio per avermi ocmmentata. Metropolitano, giornalistico…
non so autodefinirmi, posso solo dire che io scrivo della strada. come terreno e come mondo. E di me.
Introspettiva non potrei fare a meno di esserlo. E’ una mania ๐
contenta di averti lasciato senza parole, risparmiando quelle necessarie a lasciarmi il tuo bel pensiero ๐
Grazie.
PER IPERIO:
Questa immagine mi "ricorda" tanto una chiesa che c’è nel posto in cui vivo. Uno dei miei rifugi preferiti nei momenti più inaspettati. E’ un luogo molto più cupo, con una cripta bellissima e stile gotico che sprizza da tutti i pori. Un luogo che ha visto nascere i miei pensieri più assurdi, assorbendoli. E’ la casa del rumore sottile, del silenzio che parla, del passato che resiste. (la religione è un’altra storia e non è la mia).
Volevo dirtelo perchè mi ha sorpreso trovare nel tuo ocmmento una immagine così vicina a me.
Grazie.
mi piace molto!
un modo di scrivere noir e con un ritmo sorprendente