venerdì, 1 Dicembre 2023
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A.I. Anestesie incoscienti di Antonio Pistarà

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A.I. Anestesie incoscienti di Antonio Pistarà

A.I. Anestesie incoscienti di Antonio Pistarà, un saggio sui grandi temi della vita.

A.I. Anestesie incoscienti di Antonio Pistarà, riflessioni sul mistero della vita, sull’avere e l’essere

“Viviamo davvero in un mondo coercizzato da un sistema che ci rende tutti uguali, omologati e soggiogati a lobby di potere, che riporta lo spirito e l’anima dell’uomo a un periodo buio, oscurantista e sottomesso alla materia dominante? Possibile che il progresso ci stia facendo paradossalmente regredire verso forme umane senza più l’essere? Siamo, forse, sotto anestesie incoscienti dalle quali non riusciamo a risvegliarci? È arrivato il momento di scoprirlo.”

Anteprima

La morte

La morte ci misura con la vita. Se non ci fosse questo evento ineluttabile contrapposto alla vita, la stessa perderebbe il suo significato più intimo, ricercato, nascosto: il mistero.
Vivo nell’oggi, godendomi ogni istante, ogni secondo che la vita ci dona essendo consapevole del fatto di poter morire in qualunque momento.

Diceva Patch Adams nel suo discorso finale agli studenti:
“Cos’ha la morte che non va”? Di cosa abbiamo così mortalmente paura? Perché non trattare la morte con un po’ di umanità e dignità e decenza e, Dio non voglia, perfino di umorismo? Signori, il vero nemico non è la morte. Vogliamo combattere le malattie? “Combattiamo la più terribile di tutte: l’indifferenza.”

Stupendo!

La maggior parte di noi è terrorizzata dal solo sentir parlare di morte. Della propria poi, beh …
In fondo morire è come venire al mondo; in questo caso si va via … È sempre un opposto che compensa l’altro. Un’altalena in continuo movimento. La morte è una sinusoide perpetua, in perfetto equilibrio con la vita.

Il terrore del morire risiede, in realtà, nelle proprie insicurezze accumulate durante la vita, nella quale ci siamo riempiti solo all’esterno, rimanendo contenitori vuoti dentro. Ecco perché abbiamo così paura di morire. Dovremmo sin da subito iniziare quel processo di svestizione dalla materia e riempimento dell’anima. Con azioni concrete, quotidiane, costanti.
Prendersi del tempo per sé: meditare, rimanere soli con se stessi, capire le proprie priorità, rimettersi in discussione, fuggire dalla routine, essere sempre e comunque ottimisti, cercare la felicità in ogni cosa, anche la più insignificante; esternare i propri sentimenti, condividere (e non dividere), amare e cercare un valore alle cose più difficili, controverse e contraddittorie che la vita e la morte, spesso, ci pongono come rebus da risolvere.
Ecco a cosa serve davvero alla nostra anima. Finché penseremo a noi solo come un individuo fatto di sola materia saremo sempre terrorizzati da quello che è l’evento più naturale del mondo: morire.
Credo che il mio amato S. Agostino sia l’unico che spieghi in maniera straordinariamente commovente e confortante, cosa sia davvero la morte.

Ecco le sue parole:

“La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.”

A.I. Anestesie incoscienti
di Antonio Pistarà
Copertina flessibile: 112 pagine
Editore: Aletti (1 ottobre 2020)

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12 Commenti

  1. Sarei curiosa di leggere il resto delle considerazioni ..se sono in linea con le mie. Sembra interessante e spero anche semplice da comprendere e mi piacerebbe molto sapere se risponde alle mie domande sui quesiti letti nell’anteprima del libro. Sarei lieta di poterne avere una copia e leggere l’intero libro, per conoscere anche quello che non è indicato nella traccia . La copertina incuriosisce perchè è strana ed è come un punto interrogativo che invoglia a leggere quello che c’è dietro di essa. Per questo motivo mi auguro di poterlo leggere interamente, per arrivare alle conclusioni finali e sapere cosa c’è aldilà della strana copertina.

  2. Un libro molto interessante e particolare, dalla presentazione direi che viene voglia di leggerlo, per scoprire di più, per scoprire cosa ci ha regalato la penna dell’autore riguardo questo tema particolare.
    Molto bella anche la copertina, che credo voglia spronare la nuova generazione a non stare sempre incollati alle tecnologie e ai propri cellulari, ma vivere giorno per giorno, godendo di ogni cosa che ci sta intorno, amicizia, famiglia, amore..

  3. Non mi è mai capitato di trovare un libro focalizzato sul tema della morte forse perché è una tematica scomoda che impaurisce e che invita starne alla larga. Tutto sbagliato! Credo invece che bisognerebbe pensare più a come vivere al meglio le proprie giornate.
    Credo che questo libro sia molto utile per saperne di più e imparare qualcosa di utile.

  4. Tema di riflessione interessante ,quello legato alla morte é un argomento che non dovrebbe spaventare dato che é certa, dovremmo forse essere più spaventati dalla vita e dalla piega che potrebbe prendere . Ma è comunque una sconosciuta , che possiamo solo immaginare o ipotizzare

  5. La morte….questa sconosciuta…penso faccia paura a tutti,soprattutto quando si hanno obbiettivi….e ti dici sempre… Non ora non è la mia ora…

  6. Perche avere paura della morte???
    Perche porsi domande???
    Siamo un corpo con una sola anima…
    E quando essa avrà fatto il suo corso lascerà la terra…
    Non possiamo cambiare il nostro destino…si nasce ….si vive finché ci e permesso…
    Ma quando essa decide che e arrivata l.ora di andare tutto finisce lì….
    Si potrà rinascere a nuova vita??
    Te cosa pensi????
    Interessante e mi piacerebbe ricevere il tuo libro da buona catanese anchio e magari chissà approfondire il discorso su questo argomento…
    X adesso buona vita a presto

  7. Adoro i libri che offrono spunti di riflessione profonda. Questo sembra essere uno di questi e sinceramente l’anteprima mi ha davvero incuriosita.
    Mi piacerebbe davvero poterlo leggere per intero.

  8. Questo libro mi ha subito affascinata lo sa perché? Perché non ho paura di morire anzi il fatto stesso che cerco di vivere ogni giorno accontentandomi di quello che mi offre la vita e cercare di trovare la serenità nelle piccole cose mi dà forza per superare quelle brutte.Sento delle affinità con questo libro e mi piacerebbe continuare la lettura .Tantissimi auguri Mariliana

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