Sara Ciampi, poetessa di grandissimo valore, attraverso il sentiero dei ricordi ci conduce per mano nelle profondità dell’animo, nel sentire più profondo del cuore tra giorni felici e notti senza luna e senza stelle in cui le tenebre offuscano i pensieri.
Versi che rapiscono per il loro dolce fluire come un ditirambo greco, liriche in cui la malinconia si mescola a immagini radiose e gioiose, quel tanto che basta per rendere immortali parole di immensa e profonda poesia. E così il lettore, ammaliato da tanta capacità di scrivere in versi, si ritrova a rivivere insieme all’autrice emozioni straordinarie provate in notti di luna piena sul balcone di casa ad osservare la bellezza della natura nell’incanto della quiete notturna tra lucciole e mirabili sogni di fanciulla. Scivolano tra le pagine di questo incantevole libro anche sogni d’amore, immagini di stelle cadenti, pupazzi di neve, antiche torri; esplodono fuochi d’artificio nell’ora del vespro, si erge la bellezza effimera e pur divinamente bella della mimosa a primavera. S’innalza un canto armonioso e pacato per l’intera umanità, per le sue sofferenze, le sue speranze. Un’ode bellissima, questa di Sara Ciampi, per l’uomo ed il mondo intero, che tocca e commuove, densa di pathos che fa vibrare le corde del cuore e colma l’anima di divina e sublime malinconia. Nicla Morletti
Anteprima del libro
Il sentiero dei ricordi
In un triste meriggio d’autunno,
in compagnia della mia solitudine,
con gli occhi umidi, di pianto
ricordo malinconica il mio passato.
Quanta nostalgia mi invade l’animo
al pensiero della mia lieta infanzia!
Rammento giorni felici
pieni di gioia e salute,
di giochi e profondi affetti
nel mio caldo nido familiare.
Tutto era spensieratezza
in quell’età tipica
d’incoscienza e serenità.
Tramontò il sole della fanciullezza
e giunsero opprimenti le tenebre,
una lunga, fredda e buia notte
priva di luna, di stelle
e d’ogni astro luminoso:
la mia tormentata giovinezza.
Delusioni, amarezze e afflizioni
mi perseguitarono numerose.
Fui invidiata e derisa
da una vile e crudele gioventù
e da una stolta e vuota società
spoglia di veri valori morali,
basata sulla vana esteriorità.
Mali, affanni, dolori
funestarono quegli anni
di cupa disperazione
senza amici, senza amori giovanili.
Nulla mi confortò in quel periodo
così drammatico e travagliato
se non la comprensione dei miei cari
e quella grande passione per i libri
e per gli amati e faticosi studi.
Adesso che la vita
dopo troppi patimenti e avversità
con pietoso riscatto
mi ha dato gloria, notorietà e allori,
da tanto tempo così agognati,
penso fiduciosa al mio domani
ricco di speranze e di illusioni.
Tutto resterà scolpito dentro me
nei meandri della mia memoria.
Il lungo sentiero dei ricordi
lastricato di dolci rimembranze,
atroci sofferenze
ed amari rimpianti
rimarrà per sempre racchiuso
nello scrigno del mio cuore.
***
La notte di San Silvestro
Un vento gelido
infuria questa notte
sulla città illuminata
e soffia, soffia forte
tra la gente
che attende il nuovo anno
passeggiando lieta per le strade.
Ma io stanca e malata
osservo tutto dalla finestra
della mia calda stanza.
Rimango a lungo nel mio cantuccio
a guardare quelle persone felici,
ad ascoltare il loro allegro vociare.
Intanto immagino splendide feste
dove i giovani danzano, scherzano
e spensierati attendono
il brindisi di mezzanotte.
Fitta e silenziosa
comincia a cadere la neve.
Domani il suo delicato manto
avrà coperto ogni cosa,
anche le rare luci
che nel buio della notte
non hanno brillato,
proprio come quella
della mia giovinezza mai vissuta.
***
I giocattoli
Una folata di vento
ha spalancato un giorno
la porta di quella vecchia stanza:
la stanza dei miei balocchi.
O cari giocattoli,
fedeli amici
della mia stagione più lieta,
da quanto tempo
non vi stringevo al petto!
Nella penombra della camera
con malinconia vi guardo,
antichi balocchi,
amati compagni
d’un lontano passato;
vi guardo, mute bambole sorridenti,
che fissate con indifferenza
le mie lacrime di rimpianto!
I rintocchi della pendola
mi annunciano che è tardi.
Devo chiudere quella porta,
devo lasciare il nido dell’infanzia.
Non mi resta niente
se non la dolce melodia d’un carillon,
rimembranza d’un mondo perduto.
***
Amaro destino
di Sara Ciampi
2015, pag. 106
Edizioni Helicon
La nostalgia per i primi anni di vita è dolce e amara nello stesso tempo, cose che non tornano più ma che abbiamo nel cuore per sempre
Nostalgia della propria infanzia.. tempi che furono e che possiamo solo ricordare… dei versi davvero molto carichi di emozioni…
Bellissimi versi. Mi ha fatto venir nostalgia per la mia infanzia. L’autrice ha saputo far emozionare e toccare nel profondo il cuore del lettore.
tanta malinconia… tristezza… quello e quello che avverto… una vita vissuta… in pieno… fra tanti ostacoli
Raccontare le gioie e i dolori è quello che devono riuscire a fare tutti coloro che si professano poeti e devo dire che dalle poesie che compongono l’anteprima ciò viene fatto portando alla luce l’animo della poetessa.
Si avverte chiaramente un richiamo alle poesie degli antichi poeti che rende il tutto maggiormente carico di pathos.
Libro carico di atmosfere e colori