Mario Manfio
Scrive di sé Mario Manfio:
Sono nato a Trieste nell’ormai remoto 1938. Ho frequentato il liceo classico e, per un po’, la facoltà di Giurisprudenza; sono poi passato, siccome avevo iniziato ad insegnare in un istituto privato italiano, latino e greco, alla facoltà di Lettere. Innamorato da sempre della mia voce (tenore lirico spinto/drammatico) e dell’opera, ho abbandonato l’università, pur continuando l’insegnamento. Da un mio collega anziano ho ricevuto la spinta a dedicarmi “con serietà” alle arti figurative. Nel campo del canto non ho avuto fortuna, pur avendo avuto come insegnante, tra gli altri, il grande Mario Del Monaco, e l’opera è rimasta “nel regno dei sogni” (e dei rimpianti!). Dalla conduzione (assieme a mia moglie) di una trasmissione notturna presso una radio privata è rinata la pratica della poesia: ho pubblicato, al momento, sette libriccini di versi (più alcuni altri in compartecipazione) e sono presente in parecchie antologie nate da premi letterari. Una parete del mio studio è ricoperta di diplomi vari ricevuti negli stessi concorsi. Per le arti figurative, l’opera più significativa è il busto del poeta Virgilio Giotti (fusa e installata a spese del Comune), che si trova nell’atrio della scuola a lui intitolata, ma, come dice Tonio in “Pagliacci”, “di fare ancor meglio non dispero”, anche se penso che il tempo ancora a mia disposizione non sarà più tanto.“Altro di me non “vi saprei narrare”, come dice Mimì di Bohème.