domenica, 24 Settembre 2023
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Come una bolla di sapone di Luigi Falco

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Come una bolla di sapone di Luigi Falco

Matteo coltivava il sogno di diventare un famoso calciatore. A soli quattordici anni, durante una partita di calcio, un improvviso malore pone fine alla sua breve esistenza. La sua scomparsa lo ha reso nel tempo protagonista inconsapevole di una storia nuova, fatta di speranza e di amore per la vita. Per non dimenticare e dare un senso alla sua vicenda ci sembra giusto ricordarlo, attraverso gli occhi e le parole di chi lo ha conosciuto. La speranza è che i lettori possano attingere da questa esperienza drammatica per alimentare la piccola fiamma dell’amore nel loro cuore. Solo chi ama la vita può capire il dolore anche quando tutto sembra finito.

Anteprima del libro

Capitolo 1
Un bambino di nome Matteo

Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli.
(Vangelo secondo Matteo 19,14)

I primi anni di vita

Per ogni famiglia che si rispetti l’arrivo di un bambino è un avvenimento unico, irripetibile. L’attesa di mesi, se non di anni, trova forma in un piccolo essere indifeso, frutto di un amore coniugale condito da sogni e speranze.
La cronaca ci ha abituati all’idea che tutto è possibile, anche abbandonare i propri figli al destino crudele della strada e dell’indifferenza.
Per Cristiano e Samanta non è stato così. Il loro bambino lo hanno voluto, lo hanno cercato, lo hanno desiderato intensamente.
Andiamo con ordine per cercare di cogliere insieme con voi le sfumature di questa coppia veramente speciale.
Cristiano Roghi, soprannominato dagli amici Chicco, è nato 43 anni fa ad Arezzo. Come lui stesso racconta…

Figlio di operai, fin dalla giovane età ho cercato di coniugare gli studi con un lavoro da cameriere, mirando alla mia indipendenza economica per non pesare sulle spalle della famiglia. La condizione finanziaria all’epoca non era delle più fiorenti ed è per questo che, con grandi sacrifici, facevo turni e mansioni massacranti correndo tra le cucine e le sale di diversi ristoranti. Giovane e intraprendente, ero un instancabile lavoratore pieno di energie da vendere a chi ne facesse richiesta.
Mia madre era sempre impegnata nel suo lavoro di fasonista, ovvero si occupava di confezionamento di capi d’abbiglia- mento per conto di un’azienda di abbigliamento che operava con le grandi firme della moda.
Mio padre imbianchino è sempre stato poco presente in famiglia. Noi figli (ho un fratello maggiore e una sorella minore) e mia madre non abbiamo avuto un buon rapporto con lui. Per non alimentare odi e rancori preferisco sorvolare su tanti episodi che hanno segnato i miei anni da ragazzo.
La mia vita appariva come una scalata senza fine lungo una montagna, di cui non riuscivo a scorgere la cima. Cercavo invano una via d’uscita che mi consentisse di raggiungere una stabilità fisica e mentale.

Dalle parole di Cristiano emerge tutta la sofferenza per un’adolescenza vissuta tra difficoltà e trepidazioni per una condizione familiare affettivamente precaria.
Come tanti giovani, anche Cristiano era incapace di vedere oltre, di guardare al di là di ciò che sembra inevitabile.
È proprio quando ci si sente prigionieri e incapaci di uscire dal nostro Io che a volte accade l’impensabile. Non ancora maggiorenne Cristiano incontrò la persona che avrebbe cambiato la sua vita: Samanta, l’attuale moglie.
Avevano due anni di differenza. Lei, dolce diciannovenne, operaia in una ditta di confezioni. Lui diciassettenne prossimo alla maturità.
Fu amore a prima vista e niente e nessuno è riuscito a fargli cambiare idea (anche se qualcuno sembra ci abbia provato).
Non è stata una relazione facile. I pregiudizi alimentati dalle diverse condizioni delle due famiglie hanno reso tutto più pesante.
Tuttavia si sono voluti veramente bene e dopo circa sei anni e mezzo di fidanzamento sono riusciti a coronare il loro sogno d’amore. Il «si» reciproco sull’altare ha rappresentato l’inizio di una vita rinnovata di coppia, un’avventura straordinaria, arricchita dall’arrivo del primogenito. Insieme hanno immaginato il suo futuro, mentre scorrevano i giorni di attesa nel pancione, mentre scalciava a più non posso. Insieme hanno preparato il nido del nascituro, mentre attendevano che la natura facesse il suo corso.
La gravidanza fu molto tranquilla, i mesi correvano velocemente, senza particolari interferenze.
Negli ultimi tempi di attesa Samanta avvertiva sempre di più i movimenti del bambino nel suo corpo ed era straordinario sentire durante i controlli ecografici quel cuoricino che batteva come una mitragliatrice.

Come una bolla di sapone
di Luigi Falco
2016
Erickson

8 Commenti

  1. Le storie vere lasciano un grande vuoto nello stomaco. Purtroppo bisogna accettare la realtà e nello stesso tempo vivere la vita e apprezzarla attimo per attimo perchè non sappiamo mai cosa succederà. Tanti complimenti all’autore per aver ridato vita a questo fantastico ragazzo

  2. Bellissimo e commovente l’incipit di questo romanzo, mi piacerebbe poterne proseguire la lettura per assaporarne ogni singolo attimo vissuto dal piccolo Matteo.

  3. Una perla che il cielo ha rivoluto….una partenza sicuramente sofferta, forse incompresa ma che rivela inaspettate sfumature….”il chicco deve morire per portare frutto”…..
    Mi piacerebbe veramente molto leggere questa storia di coraggio e speranza…

  4. Un contenuto toccante che sicuramente farà versare più di una lacrima: la vita a volte può essere crudele, ma non si può voltare il viso da l’altra parte. Mi farebbe piacere leggere il libro, anche se so già da ora che sarà doloroso.

  5. ” Come una bolla di sapone ” di Luigi Falco è una rasoiata al sentimento, che può condurre alla disperazione.
    Solo proseguendo nella lettura s’ intravvede la speranza oltre la tragedia. Anche se alcuni fatti pesano come macigni indecifrabili sul cuore del mondo.
    In particolare la morte di un ragazzo suscita troppi interrogativi, che solo la Fede può tentar di decifrare.
    Mi piacerebbe tuffarmi in questo libro dalla commozione pulsante per poi trarne una recensione trapuntata di speranza, se l’ autore avrà la cortesia di farmi dono di una copia.
    Grazie.
    Gaetano

  6. Sono d’accordo che il ricordo di questo ragazzino non doveva cadere nell’oblio ed un libro è proprio lo strumento giusto per perpetrare la sua memoria.
    Sicuramente mi piacerebbe leggere questo libro per conoscere la sua storia ed i suoi sogni.

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