Caput mundi, Còre de Roma di Mauro Montacchiesi: biografie, poesie, racconti, saggi e recensioni, una variegata ricca collezione di opere dedicata alla città eterna e alla sua cultura
Caput mundi, Còre de Roma di Mauro Montacchiesi, uno straordinario zibaldone di poesia, narrativa e saggistica
Si può proprio dire che mai occasione fu più propizia di questo libro per iniziare a conoscere ed assaporare la variegata opera letteraria e la creatività artistica di Mauro Montacchiesi. Cornucopia letteraria inesauribile, in Caput mundi, Còre de Roma l’autore ci offre uno straordinario campionario della sua produzione artistica. Non potrà che stupirvi la spiccata capacità di isolare con fulminee memorabili biografie critiche il tratto saliente della vita di grandi personaggi storici come Caligola, Seneca, Trajano e tanti altri. Non mancherà di affascinarvi l’armonia classica e l’intensità dei suoi versi, né potrete esimervi dall’ammirazione per la prosa suggestiva e raffinata dei suoi saggi e dei brevi racconti, in cui il virtuosismo della parola non è mai fine a sé stesso. Sicuramente potranno incuriosire anche le recensioni di altri autori, del passato e contemporanei, e di ristoranti e luoghi tipici della città eterna, quella Roma a cui è dedicato questo suo speciale personalissimo zibaldone. Eclettico, erudito, colto, umanista nel senso più pieno della parola, Mauro Montacchiesi ha meritato innumerevoli prestigiosi riconoscimenti ed è stimato da tutti, oltre che per la sue peculiarità artistiche, per le grandi doti umane e i sani principi morali che lo animano.
Robert, Manuale di Mari
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VENERE LUMINOSA
Amore
recitami poesie
di stelle scintillanti
di primaverili campagne
di tiepidi sussulti di sole
o d’argentee betulle
da luce baciate
che guardano ad est.
Così
mentre tu parli
riverbera di luce e calore
fra ialine gocce di vespro
il corallo di fuoco
che ammanta il creato.
Fiore iblèo
il ghirigoro di questo tramonto
che tende le braccia
all’amplesso serale.
E ad ovest eccola lì
Venere luminosa
della sera prima è la stella
tra cristalli di ghiaccio che fa capolino
a spiar l’innamorate pupille
nell’ora che più struggente volge il desio.
A lei vola un mio bacio
gemma lontana
nell’azzurro ormai blu della notte
dolce fiaccola del giorno che muore
tenero vagito della notte che nasce.
A lei chiedo
effondi le tue note d’amore
falle viaggiare sulle brezze serali
portale a noi innamorati
sempre più folli
della tua notte
sempre più schiavi!
***
RUBENS
Racconto breve
Era una mattina del tardo settembre 1997, una mattina blandita da una brezza leggera e piacevole e, come da cliché, come tutte le mattine lavorative, stavo andando a piedi alla fermata dell’autobus quando, in modo improvviso e di sorpresa, la mia attenzione venne polarizzata dallo stormire, dal fruscio, dal movimento di alcune foglie dai colori giallo-oro e rosso-ruggine, che il vento aveva segregato nella cunetta di drenaggio che fungeva da intercapedine tra il marciapiede, sul quale transitavo, ed il podére limitrofo. Lì per lì, però, non diedi ovviamente importanza alla cosa, ma, fatti alcuni passi e non so perché, tornai indietro a riguardare le foglie! Con grande stupore scoprii che in mezzo alle foglie c’era una gattino, nato evidentemente soltanto da alcuni giorni, che gemeva molto fiocamente, mimetizzato tra le foglie in quanto, neanche a farlo apposta, era del loro stesso cromatismo. Penso che il suo peso sarà stato si e no di un etto. Non si reggeva in piedi, tremava (forse dalla debolezza, forse dalla paura) e tentava di piangere e di farsi sentire disperatamente, ma non ne aveva la forza. Mi sono sempre chiesto chi fosse stato quel nefando scellerato che l’aveva abbandonato. Perché l’uomo fa queste cose? Quando gli fa comodo chiede affetto agli animali e, quando non più, li abbandona! Lo raccolsi e lo portai a casa! Telefonai in ufficio e chiesi un paio di ore di permesso! Era molto tempo che non avevo gatti a casa, così mi dovetti attrezzare estemporaneamente! Biberon, latte, lettiera, ecc… Vivendo all’epoca io da solo, lo dovetti però lasciare in casa per andare al lavoro. Fu così che deflagrò un grande amore! Da quel giorno credo che Rubens, così lo chiamai a causa dei colori della sua livrea, mi avesse scambiato per un suo genitore o per qualcosa di simile. Per la notte gli avevo comprato un cesto per dormire, che avevo collocato ai piedi del mio letto. Ogni tanto mi svegliavo e puntualmente lo vedevo che, facendo sforzi enormi per tenere gli occhi aperti, mi guardava, come per vegliare sul mio sonno. La mattina, però, dovevo andare al lavoro e lo lasciavo fuori nel mio cortile, lasciandogli la ciotola dell’acqua e quella dei croccantini all’interno di un ripostiglio, la cui porta lasciavo aperta. Agli inizi Rubens sembrò non gradire questa soluzione ma, ben presto, si fece degli “amici” felini, come lui. Quando tornavo la sera, abbandonava subito la combriccola per venirmi gioiosamente incontro. E così iniziava la nostra serata. Croccantini per lui e cena per me, una piccola parte della quale andava spesso a rinforzare il suo pasto. E poi, una serata davanti al televisore, che Rubens sembrava seguire con grande interesse. Un giorno, tornando dal lavoro e non vedendolo, spalancai la porta del ripostiglio e constatai con sommo piacere che Rubens si era fidanzato. Stava tutto acciambellato dentro al cesto con una leggiadrissima micia bianca, bianca come un candido giglio! La gatta non interruppe il suo sonno e non si avvide di me ! La cosa mi cagionò stupore e soltanto alcuni giorni dopo compresi che era albina e quindi sorda, nonché con una vista limitata! Venni a sapere che la gatta era stata da poco acquistata da una vicina di casa che abitava un centinaio di metri più avanti. Rubens, dal canto suo, mi lanciò una languida occhiata, seguita da uno sbadiglio, quasi a volermi dire:-“La televisione la guardiamo dopo! Non lo vedi che adesso ho da fare?” Successivamente lo dovetti portare dal veterinario per i controlli ed i vaccini del caso. La prima volta dovetti “vergognosamente tradire “ la sua fiducia, perché, per farlo entrare nella gabbia, gli dovetti mettere i croccantini all’interno di questa. Ma Rubens si fidava ciecamente di me e non fece mai storie. Rubens era un gatto eccezionale. Credo, comunque, che tutti i gatti siano eccezionali. Bisogna saperli comprende, bisogna saperli amare, bisogna entrare in empatia cerebrale con loro. I gatti sono sensibilissimi ed amano a dismisura, al contrario di quanto molti luoghi comuni dicano di loro e, cioè, che sono sfuggenti. Non è vero! I gatti sono mostruosamente sensibili. La mattina del Primo Maggio 1998 mi apprestai ad uscire con la macchina e, dal- lo specchietto retrovisore, notai una cosa insolita: Rubens mi aveva seguito fino al cancello vicino alla strada (cosa che gli avevo insegnato a non fare, per timore del traffico) e si era accovacciato, carpendo il mio sguardo attraverso lo specchietto stesso e fissandomi intensamente! Un suo presagio? Purtroppo, la sera dello stesso giorno, mentre rientravo a casa, venni colto da un malore in auto e ricoverato d’urgenza in ospedale. Rimasi al Policlinico Agostino Gemelli, di Roma, per 28 giorni. Stavo molto male, ma il mio pensiero era rivolto costantemente a Rubens. Quasi un filo diretto empatico, cerebrale, telepatico. Tramite telefono avevo chiesto ad una mia vicina di casa di dargli da mangiare, ma questa mi riferì che il gatto all’inizio mangiava poco e, negli ultimi giorni, non mangiava più! Tornai a casa il pomeriggio del 28 maggio 1998. Trovai Rubens in mezzo al cortile di casa, ma il mio dilettissimo amico, stordito, girava continuamente su sé stesso, come in una rituale, premonitrice Danza di Dervisci e rifiutava il cibo che tentavo di somministrargli. Un paio di ore dopo morì. Sono convinto che il suo amore per me lo abbia tenuto in vita quanto bastò per rivedermi prima di spirare. Rubens è stato un grande amore! Credeteci! I gatti amano profondamente!
Caput mundi, Còre de Roma
di Mauro Montacchiesi
Editore: Carta e Penna
Anno: 2020
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Versi così toccanti e coinvolgenti ed è questo quello che fa la poesia, ti trasporta in un mondo introspettivo, risvegliando in te quelle emozioni e quei sentimenti che pensavi fossero spenti. Spero di ricevere una copia di questo libro per poter toccare con mano e sentire vivamente questa storia così forte.
L’anteprima è molto intrigante e incuriosisce molto. Si spera di averlo tra le mani al più presto.
Sono sempre stata appassionata alla lettura e anche se di meno ho sempre amato la poesia poiché è, e io la considero, come un modo per comunicare e spesso è più efficace rispetto agli altri linguaggi che conosciamo.
Vorrei ricevere il libro e poterlo divorare!
Mi piacerebbe tantissimo leggere questo libro
Sono un’amante di poesie, secondo me, è il modo migliore per connettere la propria anima con quella dello scrittore. Ho dato un’occhiata all’anteprima è devo ammettere di essere stata colpita dalla fragilità e sensibilità del poeta, vorrei poter continuare a leggere le sue poesie per sentirmi come a casa.
Come si fa a non restare senza parole dopo aver letto questa poesia? Un libro da leggere per comprendere l’ animo di questo autore ricco di sensibilità che riesce a trasmettere in così poche righe un ‘ emozione così forte quasi palpitante.Grazie per l’emozione vissuta tantissimi auguri Mariliana
Appena ho letto “Zibaldone” mi è subito venuto in mente di Leopardi. Mi piace molto infatti il connubio tra prosa e poesia per esplorare in tutti i suoi aspetti la Città Eterna immergendosi completamente nella psiche e nell’animo del narratore.
Già dall’anteprima le emozioni provate sono molteplici, ci si immerge totalmente nella storia.
Amo leggere le poesie e questo per me poeta mi sembra davvero bravo mi piacerebbe avere l’onore di conoscerlo meglio
Bellissimi i versi della poesia e commovente la storia di Rubens. Io amo i gatti e questa storia non poteva che commuovermi e ricordarmi la mia amata gatta!
una storia bellissima,peccato,finita male.
Rubens ti ha amato, tantissimo.ma anche tu gli hai dato il tuo cuore e dentro tieni ancora quel meraviglioso amico a quattro zampe.
un ricordo commovente, emozionante ,scritto con una sottile vena di malinconia.
complimenti, una straordinaria storia d’amore.
I versi, poi,mi incantano.
Sicuramente un libro con parecchie sfaccettature che mi intriga molto.
Entrare in ogni pagina in un mondo diverso apre la mente e fa passare il tempo più serenamente.
Che emozione leggere questi versi…la storia di Rubens mi ha letteralmente commossa…
Sarà un bellissimo libro che regalerà tantissime emozioni…
Un mix di poesie, biografie, saggi, racconti brevi, per farci trasportare a Roma, nella città eterna, attraverso i pensieri e la penna dell’autore, che ci farà fare un bellissimo viaggio per scoprirne di più.
Sono tornata indietro nel tempo Rubens era il fidanzato segreto di un amica…chissà se il personaggio di questo libro gli assomiglia….sarebbe bello leggerlo e immaginare il suo viso…