Dire che i libri di Domenico Vecchioni, già diplomatico di carriera, che è stato tra l’altro Console Generale a Madrid e a Nizza, Vice Rappresentante Permanente al Consiglio d’Europa, nonché Ambasciatore d’Italia a Cuba, sono interessantissimi, è dire poco. I volumi di Domenico Vecchioni catturano l’attenzione sin dalla prima pagina e dal titolo stesso. Viene da dire: cos’altro di molto, molto avvincente c’è da sapere su questo nostro mondo che ancora agli umani non è dato di conoscere? Ed ecco arrivare per posta, come nel mio caso, con una bellissima dedica, uno straordinario libro dal titolo: “Dallo Spionaggio all’Intelligence – storia degli agenti segreti”, il nuovo volume fresco di stampa di Vecchioni per i tipi della Greco e Greco. Mi tuffo subito nell’entusiasmante lettura curiosa di sapere e di scoprire tante nuove cose. Innanzitutto che differenza c’è tra Spionaggio e Intelligence? Due concetti, come spiega l’autore, che si intrecciano l’uno con l’altro e che sembrano sinonimi, ma che invece si differenziano. Lo Spionaggio serve a vincere una guerra o a preparare un’azione terroristica, l’Intelligence è finalizzata proprio ad evitare una guerra o a prevenire un attentato. Il fine di questo straordinario saggio è quello di svelare ai lettori la lenta evoluzione dello Spionaggio verso l’Intelligence nel corso dei secoli e narrare degli uomini e delle donne che hanno operato nel mondo dell’ombra dagli antichi Egizi al grande fratello elettronico. Come non rimanere incantati dai misteri, da ciò che da oscuro diviene all’improvviso luce, da tutte le miriadi di rivelazioni che Domenico Vecchioni con grande capacità narrativa e conoscenza rivela al lettore grazie anche ad una scrittura limpida, chiara, gradevole, dallo stile inconfondibile e accattivante? L’arte dello spionaggio ha origini antichissime e si perde nella notte dei tempi da Ramsete e Nefertari, insieme per l’eternità nell’antico Egitto. Trentadue secoli dopo la loro morte si possono ancora leggere nei geroglifici scolpiti nella roccia parole d’amore: “Ramsete ha costruito un tempio, scavato nella montagna, opera eterna… per la prima Regina Nefertari amata da Mut, in Nubia, per sempre e in eterno… per amore della quale lo stesso sole splende!” Fantastico. Ramsete sul piano militare e della politica estera fu essenzialmente impegnato a ripristinare l’influenza egizia nell’area palestinese e a contenere l’irruenza ittita, spiega l’autore. E su quel grande Re dominava l’amore, la sua forza. Domenico Vecchioni con grande sapienza e conoscenza, in queste pagine narra dello spionaggio nel Medioevo, ad Atene e Roma, del primo servizio segreto moderno sorto a Londra, dei servizi segreti durante la rivoluzione francese e l’epopea napoleonica, per poi passare alla nuova era dell’Intelligence in Europa e negli Stati Uniti durante la prima e la seconda guerra mondiale. Ci parla della guerra fredda, dell’Intelligence economica, di minacce e nuove sfide. A Washington esiste un museo internazionale dello spionaggio. Interessantissimo. Ma come si diventa 007 in Italia? Cos’è il bioterrorismo? Ed il cyber terrorismo? Invito tutti a leggere questo interessante, avvincente e entusiasmante libro di Domenico Vecchioni per sapere tutto ciò che nessuno ha svelato mai, per comprendere che al di là del quotidiano vivere esiste una realtà ancora più grande e misteriosa che adesso, grazie alla sorprendente e straordinaria narrazione di questo autore, è qui per tutti voi lettori, e tutta da scoprire in pagine che vi cattureranno fino alla fine. Nicla Morletti
Anteprima del libro
Premessa
Un esercito senza agenti segreti è come un uomo senza occhi né orecchie
(Sun Tsu, L’Arte della Guerra, V sec. a.C.)
La cosiddetta «arte» dello spionaggio ha origini antichissime. Le sue tracce si perdono nella notte dei tempi. Nasce quando l’uomo organizzato in gruppi inizia a praticare un’altra cosiddetta «arte»: quella della guerra! Guerra e spionaggio, in effetti, sono apparsi sempre indissociabili e complementari. La raccolta di informazioni «finalizzate» è stata ben presto sentita dall’uomo come condizione indispensabile per impostare, avviare e realizzare iniziative belliche.
Ma, ci si può chiedere, è utile risalire così lontano nel tempo nel ripercorrere la storia dei Servizi e degli agenti segreti? Rispondiamo con le suggestive parole di Winston Churchill: “…più sapremo guardare lontano nel passato, più sapremo vedere lontano nel futuro”. Insomma siamo ciò che siamo stati e saremo ciò che siamo. Ci pare di conseguenza inevitabile guardare all’indietro nel mondo delle informazioni segrete per meglio capire da dove siamo arrivati e come ci prepariamo a sostenere le sfide del futuro.
L’uomo appena evoluto, dunque, si rende rapidamente conto che chi pratica meglio lo «spionaggio» e, secoli più tardi, 1’«intelligence», finisce col disporre di un notevole vantaggio rispetto a un nemico che conta magari solo sulla propria potenza e sullo scontro diretto e «cavalleresco». Si constata insomma come l’astuzia, l’inganno e il raggiro finiscano spesso per prevalere sulla forza bruta o, comunque, ne limitino efficacemente i danni. Non solo. Appare anche chiaro che l’informazione preventiva consente una migliore difesa. Il “controspionaggio” permetterà così ai Regni e Imperi dell’antichità che lo praticheranno, di durare molto più a lungo rispetto ai concorrenti che vi fanno meno ricorso e non ne coglieranno le potenzialità ai fini della protezione dello Stato dai nemici interni e esterni.
Va peraltro detto che risulta particolarmente difficoltoso per gli storici tracciare, seguendo un percorso lineare, l’evoluzione dei servizi segreti dalle origini della civiltà, la cui nascita viene convenzionalmente datata trenta secoli avanti Cristo, in assenza di continuità nelle fonti storicamente valide, in presenza di limitate testimonianze scritte e nella tradizionale reticenza a lasciare tracce su questioni segrete o riservate… Chissà in effetti quanti archivi, quante preziose informazioni, quanti memoriali sono andati distrutti nel corso di tremila anni! Del resto è verosimile che nella realtà non ci sia stata effettiva continuità nella laboriosa linea evolutiva, di fatto piuttosto zig-zagante, dello Spionaggio verso l’Intelligence. Due concetti dei quali non è sempre agevole tracciare una linea divisoria chiara e trasparente. Due categorie che sovente si mescolano e si intrecciano l’una con l’altra, due idee che nel linguaggio comune vengono espresse indistintamente, due definizioni che invece non possono essere considerate sinonimi.
Anzi oggi emerge sempre più evidente la tendenza a differenziare il significato dei due termini che, nelle grandi linee, si potrebbero descrivere nel modo seguente:
lo spionaggio è ricerca di notizie segrete, con metodi non sempre legittimi, essenzialmente per preparare o vincere una guerra ovvero per acquisire in maniera indebita vantaggiose posizioni economico-commerciali, per mettere in difficoltà un concorrente e dove la commistione con la politica può assumere lineamenti ambigui e pericolosi… Lo spionaggio tende con facilità a diventare strumento di potere nelle mani di una parte o fazione politica. Assume fatalmente connotazione aggressiva;
l’intelligence (dal latino intus legere, cioè leggere dentro, saper leggere il senso delle notizie), invece, è raccolta, selezione e valutazione di informazioni riservate, ma sovente provenienti anche da fonti “aperte”, concernenti la sicurezza di un paese per evitare un guerra, prevenire un attacco terroristico, una sconfitta economico-commerciale, una perdita di mercato. Si indirizza quindi verso finalità difensive. L’intelligence, come abbiamo accennato, è diventata oggi una componente essenziale della politica di sicurezza interna ed esterna dello Stato. Può essere ormai definita come un “sistema di sicurezza collettiva”.
Lo studio della lenta evoluzione dello spionaggio verso l’intelligence, avvenuta nel corso dei secoli in maniera confusa, non sempre storicamente definibile, con inestricabili e opache connessioni nei momenti in cui l’intelligence riprende i caratteri dello spionaggio ovvero lo spionaggio si maschera da intelligence, costituisce precisamente l’oggetto della nostra veloce cavalcata “nel tempo e nello spazio”. Consapevoli peraltro delle difficoltà che minano un percorso che si addentra in sentieri dove ciò che appare non è e dove una stessa verità ha non di rado diversi e contradditori volti, tutti peraltro credibili.
La scelta degli argomenti e dei personaggi messi in evidenza nel libro può apparire arbitraria. E in effetti lo è! Ma va considerato che l’ambizione del volume non è quella di porsi come un’enciclopedia dello spionaggio ovvero come un particolareggiato studio accademico. La sua dichiarata aspirazione è piuttosto quella di rivolgersi a una vasta platea di non specialisti, soprattutto giovani e studenti, attraverso una rapida, sintetica, coerente e, mi auguro, accattivante carrellata attraverso i protagonisti, le tecniche e le strategie dei servizi segreti.
Per avvicinare i lettori a un mondo aspro, di non facile comprensione e dai contorni incerti, al di là delle affascinanti semplificazioni cinematografiche e delle suggestioni letterarie dei grandi autori di spy-stories.
Per agevolarli nel seguire gli sviluppi del “secondo mestiere più antico del mondo” che, da strumento di potere al servizio del principe o del presidente di turno, si è trasformato in un dispositivo al servizio dello Stato e della Nazione.
Per renderli infine consapevoli delle nuove minacce che incombono sulle nostre società e sulle conseguenti, nuove competenze che devono acquisire gli organismi di intelligence per farvi adeguatamente fronte.
Per aiutarli a riconoscere – respingendole – le sempre latenti tentazioni tese a far retrocedere l’intelligence, componente indispensabile della politica di sicurezza dello Stato democratico, a mero meccanismo di supporto di parti e fazioni politiche nello Stato autoritario.
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Dallo Spionaggio all’Intelligence – Storia degli agenti segreti
di Domenico Vecchioni
2015, 366 p., brossura
Greco e Greco
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Credo che l’argomento di questo libro sia davvero interessante da un punto di vista storico e psicologico offrendo l’occasione per comprendere meglio il funzionamento mentale dell’animale “uomo” che dai tempi più remoti ha sempre amato la guerra e i suoi colorati intrighi, la divisione tra “cattivi” e “buoni”. Mi piacerebbe, possibilmente, leggerlo per scoprire altro.
L’argomento è sicuramente interessante : il mondo dello spionaggio è sempre stato circondato da moltissimi misteri e segreti che penso proprio sia arrivato il momento di saperne qualcosa di più…
Il mio commento va all’ottima recensione di Nicla Morletti. Conosco tutti i libri di Domenico Vecchioni che ho il piacere di conoscere e che ho intervistato varie volte. Considero la sua scrittura estremamente accattivante, capace di far appassionare a una materia altrimenti ostica e spesso considerata “per soli addetti al settore”. Conoscere le sue biografie aiuta a conoscere meglio la geopolitica e il mondo che si muove dietro le quinte del potere.
Bravi Domenico e Nicla
Scrivere di spionaggio, ma ancor più di Intelligence, dopo la tanta letteratura che circola, specialmente in Italia, in maniera diversa dalle solite fuorvianti opinioni che si hanno su tali attività, è oggi al quanto impegnativo e difficile forse anche farsi leggere se non argomenti di complotti, deviazioni e collusioni. Riprendere dunque questo argomento partendo dalla storia giova sia alla conoscenza di questi organismi che alla cultura dell’ Intelligence. Ebbene da scrittore e sostenitore di questa cultura non posso che trovare interessante il nuovo lavoro di Domenico Vechioni, autore di altri notevoli ed eccelsi saggi su questo tema. Ritengo altresì che il nuovo libro dell’ambasciatore Vecchioni rientri a pieno titolo nel grande panorama del sapere.
L’Autore è per me una novità anche se, il Genere Letterario è una vecchia conoscenza. Adoro leggere libri che, trattano questo Argomento: solo conoscendo, possiamo comprendere il nostro Passato.
mai letto nulla di Vecchioni…penso che sia il momento di farlo.
ORA! Curiosità a mille!!!!
Molto interessante! Un argomento che affascina e stimola a saperne sempre di più.
Mi piacerebbe poter leggere per intero il libro, grazie!
lascio un commento un po’ così… purtroppo non ho mai letto nessuno dei suoi libri… a dire il vero lo conosco ora come autore… l’argomento è interessante… molto… Anche gli altri suoi libri stimolano il mio interesse… Spero di leggerla presto.