Dopo l’Europa della crisi, ma a partire dall’Europa con le sue radici e culture interrelate, i Dialoghi di Trani vogliono offrire spunti per una riflessione di ampio respiro sull’Europa vista dal suo Sud affacciato sul Mediterraneo.
L’Europa non è finita, anzi, è all’inizio di un reale processo di unificazione e ci potrà essere una vera Unione solo se questa sarà governata dal coraggio dei padri fondatori che avevano tratto le giuste conclusioni dalle due guerre mondiali.
In che modo allora un’Europa che sembra subire i dettami del mercato, in cui l’idea stessa di unione e il senso di appartenenza europea vengono messi in discussione dalle attuali politiche finanziarie e fiscali, può riprendere e ripensare un cammino di rinnovato slancio culturale e di nuova tensione etica sui temi dell’inclusione, della sostenibilità, della giustizia sociale?
Quali posizioni hanno i giovani di quest’Europa da ridefinire?
Che cosa lega ancora quei popoli che «hanno il loro passato comune nella grecità, nella romanità, nell’ebraismo e nel cristianesimo» (Nietzsche)?
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