Dieci ragazzi per me di Eulalia Noel, opera prima della scrittrice palermitana
Dieci ragazzi per me di Eulalia Noel, gli amori, il matrimonio, i ricordi di una vita in un romanzo di formazione
Nella peggiore giornata qualunque della sua vita, Laura comincia a parlare con un sogno. Ne risulta il racconto dei suoi amori adolescenziali, culminati – per la loro inconsistenza – in un matrimonio prematuro e doloroso. Dieci amori, dieci scorci di vita che si intersecano per un istante con la sua e la colorano, la caratterizzano, la plasmano e la segnano. Antonio, Danilo, Omar, Giovanni, Tommaso, Massimo, Salvo, un altro Salvo, Occhi di mare e Carmelo, il futuro marito. Attraverso il ricordo, in Dieci ragazzi per me di Eulalia Noel, la protagonista rivisita i luoghi della sua adolescenza, analizzandoli, denunciandoli e prendendone una volta di più le distanze. Laura è stata una ragazza degli anni Ottanta e Novanta del Novecento e descrive cosa ciò significasse in una città del sud Italia, tra periferia e centro, e in provincia. Il ricordo viene attualizzato attraverso l’approccio della protagonista, ormai cinquantenne, ai social. Approccio che viene raccontato nelle possibilità che offre e nelle sorprese che può riservare, ma anche nelle insidie che può nascondere, negli incidenti che può causare e nelle cantonate cui può esporre. La narrazione non è nostalgica. A tratti ironica, quasi spiritosa, è soprattutto autentica. È fedele alle vicende raccontate e alle emozioni contrastanti che hanno scatenato. Dall’inizio alla fine del libro la maturazione personale della protagonista è palpabile. Vittima di pregiudizi e di prigionie psicologiche, Laura se ne scopre anche complice, ma ormai libera e risolta, matura e suggerisce un nuovo punto di vista sul passato e sul presente. Non più giovane in senso anagrafico, Laura mantiene tale il suo sguardo sulle cose e sulle persone, desiderando sempre di rinnovarlo. Sullo sfondo, una idealizzata figura romantica che diventerà cruciale.
Leggi anteprima
Non ero più tornata al Maremondo dall’estate del suo fidanzamento. Il mio primogenito aveva due anni o tre, il posto e le persone erano più o meno sempre le stesse. Io avevo qualche chilo in più e sempre più complessi estetici, ma la bella stagione mi rendeva ancora splendente ed ero fiera di essere una giovane sposa, madre altrettanto giovane di un bimbo che era il senso e la luce dei miei giorni.
Elena era incinta del suo primo figlio. Molto avanti con la gravidanza e appesantita così, risultava ancora più breve. Incrociandola, la osservai volutamente dall’alto in basso.
Lei e Massimo si erano sposati l’inverno precedente, secondo l’aggiornamento puntuale della cugina di mia madre. Guardando Elena dritta negli occhi accennai un sorriso beffardo. L’espressione del suo volto aveva tradito disappunto nel riconoscermi, financo preoccupazione. Inquadrai anche lui. La solita maschera di ghiaccio, tranne che per un lampo che gli attraversò i magnifici occhi verde acqua e che tradì una qualche emozione nel rivedermi, fosse anche la sola sorpresa. Non ci salutammo.
Realizzai che era la prima volta che li vedevo l’una accanto all’altro, che anche l’estate del loro fidanzamento non ci fu una volta che sia una che li avessi incontrati insieme.
Le luci erano concentrate sul palco dove si stava svolgendo un qualche spettacolo, la platea era meno illuminata e così io potei osservarli tutto il tempo in tutta discrezione. Erano andati a sedersi vicino alla famiglia di lei, che io avevo individuato rapidamente. C’erano poi, immancabili, Lea e il marito, che adesso stavano incollati ai genitori di Elena anziché alla sposina.
Indicai Massimo a mio marito. Lui lo considerò con sufficienza, sibilando: ”Mi aspettavo di meglio”, ma era evidente che fosse geloso.
Terminato lo spettacolo, vidi il gruppo oggetto della mia attenzione congedarsi. Mi dispiacque. Rivedere Massimo non mi aveva lasciata indifferente e averlo lì a pochi passi mi aveva reso in qualche modo felice. Vederlo allontanarsi mi scaraventò alla realtà, quella in cui lui non aveva scelto me e le nostre vite non si erano fuse come avevo sognato e desiderato ardentemente. Provai uno sconforto profondo.
Se fossi stata avvezza alla cosa, avrei sentito il bisogno di bere, ma ne feci un’altra abbastanza insolita per me: mi buttai nelle danze che si erano appena aperte al ritmo martellante dei nuovi tormentoni estivi. Mio marito si lasciò trascinare, probabilmente rassicurato dal fatto che Massimo si fosse tolto di torno. Non dovette passargli per la testa che se non mi stavo scatenando sulla pista da ballo per mettermi in mostra con lui, lo stavo comunque facendo a causa sua in preda a una falsa euforia. Per riempire il vuoto della sua assenza che mi aveva fatto quasi mancare il respiro e per non sentire il dolore feroce di averlo perso, troppo presto, sempre, ogni volta, che era riaffiorato tutto quanto e per il quale avrei voluto piangere, urlare, di certo non trasformarmi in una scimmia che si dimenava scompostamente fingendo di giocare con il figlioletto e che, considerata a distanza di tempo, era apparsa ridicola anche a sé stessa.
Non so quanto tempo fosse passato. Mi sentivo ebbra proprio come se avessi bevuto degli alcolici. So solo che mio marito, che detestava ballare al pari di me, a un certo punto mi aveva lasciata da sola ed era andato a sedersi. Lo avevo seguito con lo sguardo e accanto a lui avevo scorto Massimo, apparentemente sbucato dal nulla, gli occhi privi di espressione fissi su di me. Mi ero girata un attimo e me lo ero ritrovato di fronte sulla pista, che ballava vicino a me. Avevo guardato accanto a lui, dietro di me, nella platea, ma non c’era l’ombra né di sua moglie né di nessuno dei suoi cani da guardia. Non osavo pensare che fosse lì per me, eppure tutto diceva che era proprio così. Non so neppure quanto durò. Senza dirci una parola, senza un cenno che desse ad intendere quel poco che eravamo stati, tutte le cose che ci eravamo detti e tutte quelle che almeno io avrei voluto dirgli. Eppure ci guardavamo l’un l’altra come se non fosse possibile posare lo sguardo altrove, avendo cura che la cosa risultasse naturale, priva di alcun interesse o scopo, innocente. Era bellissimo e aberrante nel contempo. Ottundente. Pericoloso. Financo disonesto. Si allontanò dalla pista. Lo feci anche io poco dopo. Arrivò sua moglie. Andò via. Tornò. Palesemente turbata, inquieta. Lui che non si scollava. Restando apparentemente impassibile, solo un rossore diffuso e inconsueto a imporporargli le guance, un sorriso impercettibile a increspargli le labbra, ma nessun ammiccamento, nessuna ricerca di un contatto di sorta. Elena riuscì infine a portarlo via. Ancora una volta, come sempre. La serata finì, la breve vacanza pure ma io restai turbata per giorni. Lo sforzo che dovevo fare per non dare a vedere la mia inquietudine era immane. Mio marito mangiava un po’ la foglia ma non mi diceva nulla. Io non facevo che pensare alle stagioni e ai mesi in cui lui aveva dominato il mio cuore. Non avrei mai e poi mai tentato l’azzardo di contattarlo, troppo blindato, troppo scortato.
(Estratto da Dieci ragazzi per me di Eulalia Noel)
Mi è piaciuta l’anteprima, che lascia immaginare un racconto godibile, dalla trama interessante.
Sembra racconti con passione i “tuffi” nel passato che la vita talvolta ci regala, o qualche volta ci infligge, suscitando sensazioni gradevoli o sgradevoli, a seconda della storia vissuta.
Mi piacerebbe poter continuare la lettura del libro.
Ringrazio molto sinceramente l’autrice del libro per il graditissimo omaggio ricevuto e per la dedica. Sono emozionata ed eccitata per la lettura che già ieri ho iniziato. Solo dopo righe è stato un vero tuffo in ricordi ed emozioni passate, ma a quanto pare mai dimenticate….sono certa che nel proseguo della lettura non mancheranno sorprese altrettanto emozionanti ed inaspettate. Grazie
Un’anteprima molto interessante, mi ha incuriosita e spero tanto di poter leggere l’intera storia
Una vita e molte esperienze. E’ la storia di Laura! No, è la storia un pò di tutti noi. Il ricordo di Laura ravviva il nostro ricordo e attraverso le esperienze di Laura ripercorreremo forse il nostro passato e presente. Conosceremo Laura e in lei riconosceremo noi stessi o ne prenderemo le distanze..tutto da scoprire!
Un libro capace di coinvolgerti fin dalla prima riga, immedesimandoti nella protagonista anche attraverso le esperienze ed il vissuto di quasi tutti noi. Un motivo di riflessione sulla formazione di tutti noi, un lento crescere tra errori, disguidi, dolore ma anche scorci di felicità qua e là. Lo divorerei indubbiamente.
Un’anteprima interessante ed entusiasmante, piena di belle emozioni da vivere. Ho percepito ogni sensazione ed emozione provata dalla protagonista. Un modo di scrivere dell’autrice che riesce a far vivere le parole, il modo di raccontare autentico da vivere in prima persona, chiunque riesce ad immedesimarsi nella protagonista. Complimenti all’autrice!
È come essere davanti a Laura e ascoltare il suo racconto di emozioni e ricordi. Stare lì insieme a lei e avere la percezione di sentire ciò che ha provato e prova. Un racconto ad occhi aperti che rivela tutte le sue sensazioni…e che ti fa immaginare di sentirle insieme a lei e attraverso lei…
E’ questa l’impressione che mi ha dato questa bellissima ed intensa anteprima che avrei molto piacere a poter continuare ed approfondire.
Grazie
Che belli i romanzi di formazione! Sono tra le tipologie che sto preferendo al momento e stavo cercando proprio una bella lettura come questa.
Un’anteprima intensa, mi sembra una storia piena di emozioni vere. Quanto ci sarà di ispirato a fatti vissuti in prima persona? Mi piacerebbe scoprirlo…
U’anteprima piena di sentimenti ma anche piena di dolore, sono curiosissima di scoprire i dieci amori di Laura; cosa è accaduto, le sorprese, le conseguenze e tutti gli avvenimenti coinvolti.
Non vedo l’ora di ricevere la copia e leggere questo romanzo!! Già dall’anteprima mi ha regalato emozioni e sensazioni intense… Credo sia una lettura scorrevole e piacevole in cui fa rivivere momenti di esperienze vissute da ognuno di noi!! Davvero interessante! Sono molto curiosa di sapere come prosegue il racconto e recensirlo in modo esaustivo!
Bellissima l’anteprima molto intrigante- permette di rivivere alcuni momenti del passato – penso il vissuto di molti di noi – mi ha lasciato con il desiderio di scoprire di più- spero di poter colmare la mia curiosità leggendo tutto il lubro
Trama intrigante, lettura spero di poter intraprendere.
Ogni esperienza nella vita ci cambia, figuriamoci delle storie d’amore che ci hanno lasciato il segno! Passa il tempo, mutano i luoghi e anche la psiche cambia. Mi piace molto l’idea di un romanzo di formazione perché vedere come cambia un personaggio permette anche al lettore di crescere, riflettere sulla propria vita e prendere più consapevolezza di sé.
L’anteprima mi è piaciuta molto. Mi piacciono, infatti, le letture che riflettono l’animo umano e che offrono spunti di riflessione. Anche la trama mi è sembrata interessante e mi piacerebbe conoscere meglio Laura e sapere se troverà finalmente ciò che desidera.
Un romanzo molto intrigante già dall’anteprima. Permette di rivivere piccoli momenti che ognuno di noi ha provato nelle sue esperienze e che permette di ritrovare alcune emozioni dimenticate. Mi piacerebbe molto leggere come prosegue il racconto e scoprire le sensazioni intense che la protagonista vive!
Adoro il romanzo di formazione, mi regala spunti di riflessione, scorci di vita reale.
Tematiche importanti affrontate in un percorso psicologico di crescita…molto interessante