Il lungo occhio di una criminologa di Nicoletta Rinaldi, il terzo libro della scrittrice padovana
Il lungo occhio di una criminologa di Nicoletta Rinaldi, giallo ricco di suspense e colpi di scena
Roxana, criminologa esperta e in gamba, innamorata della propria professione, si trova di fronte a quattro casi di omicidi, ognuno diverso dall’altro, ognuno efferato e mosso dalle motivazioni più recondite. La nostra protagonista, abilissima a entrare nella mente degli assassini e il cui occhio vede realmente oltre rispetto a tutti gli altri colleghi, si districherà – con non poche difficoltà – tra le scene del crimine, facendo spesso emergere realtà inimmaginabili e pesanti da digerire e accettare.
Sempre pronta a compiere il proprio dovere con serietà, pone le vittime al primo posto, anche prima della sua stessa vita privata; questo, infatti, è il più grande ostacolo: riuscire a coniugare il lavoro con la propria sfera esistenziale, problematica con cui deve fare i conti ogni giorno. Nonostante ciò, però, Roxana non si arrende e soprattutto non si nega mai, accetta anche di lavorare mentre si trova in ferie o al matrimonio di un’amica, perché, se e quando il dovere chiama, lei risponde sempre presente.
La sua costanza è la sua forza d’animo, la sua arguzia è quel quid in più che le consente di sciogliere il bandolo della matassa. Infine, l’attenzione ai dettagli e la cura verso gli altri la rendono non solo un’ottima investigatrice, ma anche una bellissima persona continuamente al servizio del prossimo.
Nicoletta Rinaldi con questo giallo fa appassionare i lettori e li immerge completamente nella narrazione, attraverso una scrittura semplice e lineare, ma ricca di suspense e colpi di scena.
L’autrice
Nicoletta Rinaldi, nata a Padova nel 1955, insegnante, imprenditrice, scrittrice, è una donna curiosa e pronta sempre a mille sfide. Proviene da una famiglia di industriali che sin dalla giovanissima età, con serietà e rigore, le hanno insegnato: senso del dovere, rispetto verso gli altri, i valori fondamentali del vivere e l’importanza del lavoro.
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DELITTO IN ROSSO
Siamo a metà febbraio ed un vento gelido a circa 160Km/h, proveniente Nord/Nord Est, spazza via nelle strade ogni cosa; è la bora.
Solitamente, la bora, a questa velocità fortunatamente avviene sporadicamente ed il vento “catabatico” che la costituisce è formato da masse d’aria fredde che per azione della forza di gravità scendono a gran velocità dai rilievi del Carso riversandosi con potenti e turbolenti folate di caduta lungo il Golfo di Trieste e le coste del medio-alto Adriatico.
La città di Trieste era in tilt, un vento così sferzante e gelido metteva a dura prova i cittadini ed i servizi; erano ormai giorni che la bora imperversava sulla città.
Tutti si davano un bel daffare per liberare strade da alberi o rami caduti e per il traffico che in queste occasioni impazzisce.
Sicuramente lo starsene a casa al calduccio, sorseggiando una bevanda calda aiuterebbe chiunque; ma è altrettanto vero che per espletare i doveri lavorativi le persone devono muoversi.
In una giornata così complicata, una coppia anziana, nel pomeriggio quando sembrava che la bora fosse un po’ meno impetuosa, si dirigeva verso il “frutariol” (fruttivendolo) ma, delle urla provenienti da un portone limitrofo lì fece sobbalzare.
Mina, una dolce signora dai capelli bianchi raccolti in uno chignon basso e dalle guance rosee dovute ad un trucco con una nuova cipria, abbinato ad un leggero tocco di rossetto, rendevano quel viso di piacevole aspetto.
La donna, s’era stretta a Mario e gli stringeva il braccio come una morsa; sentendo quegli improperi esagerati e al persistere di quegli schiamazzi, prese il cellulare e chiamò i Carabinieri e disse:
“Sono Mina Diamanti sento delle urla disperate in viale Oleandri 8, fate presto quelli s’ammazzano”
Chiusa la telefonata, si girò di scatto e s’accorse dopo aver sentito un “botto” pauroso che, un capannello di persone s’era già formato perché dalla finestra del terzo piano era precipitata una giovane che dapprima, fu fermata per qualche istante da una tenda da sole di un negozio sottostante; in seguito la tenda si strappò e la povera donna precipitò sul selciato.
La donna, vestita inspiegabilmente con un abito d’altri tempi, un vestito dell’ottocento, di seta color rosso con sottogonna, respirava ancora.
Il vestito aveva una gonna a tre balze ed al collo, la giovane portava un collarino di perle nero.
I presenti di “stucco” non riuscivano a capacitarsi di quel tipo d’abbigliamento per una ragazza così giovane.
Piena di ecchimosi e con gravi ferite non dovute tutte alla caduta, giaceva al suolo con ancora qualche inspiegabile anelito di vita.
Fu chiamata l’ambulanza che giunse di lì a poco ed il medico dopo averla intubata e dati i primi soccorsi, la caricarono sulla lettiga e a sirene spiegate si diressero all’ospedale.
In contemporanea, arrivarono i Carabinieri, il RIS (Reparto Investigazioni Scientifiche) e ROXANA.
Roxana, criminologa, fece qualche domanda alla proprietaria del bar, dove la povera ragazza era precipitata strappando e squarciando la sua tenda.
La barista rispose a Roxana senza alcuna reticenza.
Forse per il pullulare di gente che a quell’ora frequentavano il Bar per le colazioni, descrisse che purtroppo oltre alle grida che precedettero la caduta, lei non s’era accorta di nulla anche se non esitò a dire che alcuni giorni prima, nell’orario serale, sentì delle urla e dei lunghi singhiozzi.
Quando Roxana stava per allontanarsi, la barista la richiamò e disse:
“Signora Roxana, mi scusi, forse non sarà importante ma volevo dirle di un particolare che mi ha lasciata disorientata. La povera ragazza mentre precipitava nel vuoto non ha proferito parola, sembrava anestetizzata.”
Roxana, donna appariscente, bellissima ed altissima con una lunga chioma bionda raccolta in una coda, dopo la laurea ed alcuni Master in Criminologia collaborava con le Forze dell’Ordine anche come security manager, occupandosi di ricerca scientifica e di sicurezza.
Già da diversi anni si coadiuvava con i RIS e faceva parte d’una équipe per l’accusa o la difesa di vari casi.
Oltre alle adeguate competenze, Roxana, possedeva alcune caratteristiche personali, quali spiccato intuito, curiosità e grande capacità di osservazione.
Era molto apprezzata dai suoi colleghi, che ne riconoscevano l’intelligenza, le attitudini e la perizia che lei ci metteva, per indagare un caso.
Come Criminologa investigativa, il suo compito era quello di indagare maggiormente in crimini di matrice violenta come, omicidio, stalking e violenza sessuale.
Roxana non era una “pivellina” ma una donna di quarantacinque anni con un nutrito curriculum alle spalle e la definirei un “profiler” come comunemente in America chiamano questi tipi di professionisti.
Lei era abilissima ad entrare nella mente criminale di tanti assassini e di comprenderne il funzionamento affrontando e considerando tutti i molti aspetti del caso che le veniva sottoposto.
La vita privata di Roxana era ormai ridotta ai minimi termini, in quanto la sua professione che amava con tutta sé stessa, le lasciava solo piccole briciole e la ricerca della verità nei vari casi, non le dava il tempo di celebrare feste, domeniche, compleanni …
Lei come ottima investigatrice, non si negava mai, al contrario se era a conoscenza di un caso criminale, si recava immediatamente nel luogo del misfatto.
Il capo dei RIS, dopo aver fatto i primi rilievi, chiamò Roxana e la invitò a salire nell’appartamento per ulteriori accertamenti.
Entrambi erano a conoscenza della dichiarazione dell’anatomo patologo presente, che aveva appurato facendo i primi rilievi, che molte ferite sul corpo della giovane, erano riconducibili a delle percosse precedenti la caduta.
Immediatamente si escluse che la donna si fosse gettata per un tentato suicidio, ma si trattasse di omicidio.
Tutto doveva essere analizzato sulla scena del crimine, visto che una telefonata al capo dei RIS aveva comunicato il decesso della sfortunata ragazza.
L’appartamento era sottosopra come se qualcuno avesse rincorso un’altra persona.
Sedie e suppellettili erano caduti al pavimento e nella stanza da letto nella testiera e ai piedi del letto erano fissate delle manette e catene.
Sul comodino alcuni medicinali erano stati ridotti in polvere per essere mischiati e somministrati.
Sopra al comodino, un accendino ed un attrezzo da cucina, il cannello o bruciatore da cucina, era un utensile molto utile soprattutto per la preparazione di dolci; ma in quel caso era riconducibile a far torturare la donna.
Furono rinvenute da parte della polizia scientifica, piccole tracce ematiche grazie all’apporto di alcuni reagenti. Grazie a questi indizi, probabilmente, si sarebbe riusciti a “raccontare” alcuni movimenti compiuti dall’assassino e dalla vittima coinvolti durante la colluttazione nonché la posizione assunta dalla vittima rispetto al suo carnefice mentre quest’ultimo la colpiva. E ancora l’arma impiegata e il possibile numero di colpi inflitti, la direzione degli schizzi ed altro.
Roxana prese degli appunti nel suo taccuino e salutati tutti se ne andò.
Ora la vittima veniva messa nelle mani dell’anatomopatologo nella sala settoria per l’autopsia che sarebbe stata eseguita dopo 24h.
Il Dott. Kilder rinomato per sua professionalità, alto con occhi di color azzurro intenso, era un tipo assai bizzarro e sempre pronto alla burla e allo scherzo.
La sua professione scelta con accuratezza sin dai primi anni di liceo, forse proprio per la crudeltà e l’efferatezza inferta sui corpi che esaminava, gli dava la consapevolezza che la vita la si debba vivere anche con leggerezza.
Egli indagava sulle cause della morte partendo dall’analisi di cellule e tessuti e il giorno seguente avrebbe fatto l’autopsia alla ragazza in “rosso” coadiuvata da un tecnico forense.
La criminologa, doveva comprendere il modus operandi preciso e ricorrente dell’assassino che aveva troppe similitudini con un vecchio caso e il suo compito di restringere il numero dei sospettati per individuare il colpevole.
Roxana, si lesse ogni piccolo particolare riguardante un omicidio di una sfortunata ragazza, avvenuto alcuni anni prima che riportava parecchie similitudini con l’odierno e non risolto.
Grazie ad un attento approfondimento della scena del crimine, Roxana iniziò ad esaminare ogni oggetto di quell’appartamento, per capire ed interpretare le relazioni intercorse tra la vittima e l’aggressore.
Attraverso il case linkage, la criminologa, avviava il procedimento per stabilire eventuali legami con altri casi in precedenza non correlati.
Furono giorni concitati da parte dei RIS che riscontrarono, particolari assonanti ad altri casi e per appurare il motivo perché la vittima indossasse quegli abiti.
Se è pur vero che si erano fatti dei passi “avanti”; concretamente non si avevano ancora le prove per processare ed incriminare l’assassino o gli assassini.
Roxana dal canto suo, non tralasciava niente e studiava il caso tra:
-prove fisiche: dove metteva a confronto i resoconti medico-legali con le prove fisiche presenti nell’appartamento ed altri casi;
-descrizioni fisiche: dettate dalla similarità tra le descrizioni fisiche del delinquente fornite da testimoni; il modus operandi o la sua firma dettata da elementi riscontrati;
-analisi della giovane attraverso la similarità o collegamenti tra le vittime, o tra le caratteristiche in base alle quali le vittime sembrano essere scelte.
-analisi delle ferite: similarità tra le ferite riportate dalla vittima e con riferimento alla loro natura ed estensione.
– localizzazione geografica: aggressioni che avvengono nella medesima area o in area con caratteristiche simili.
Tutti questi elementi avevano fornito a Roxana il quadro della situazione e benché vi fossero degli indizi che riportavano il misfatto ad uno psicopatico precedentemente arrestato per un crimine similare; all’interrogatorio Roxana si convinse che non era lui l’assassino.
Mille pensieri adombravano la sua mente e Roxana caparbia com’era s’era ripromessa con sé stessa che avrebbe trovato il “bandolo della matassa”.
Il puzzle non s’era composto, alcuni pezzi anche se similari non erano quelli giusti e lei doveva assolutamente individuarli.
Era tardi, erano circa le diciannove, di un sabato sera e tutto sembrava volgere a suo sfavore.
Vari avvenimenti si accavallavano tra di loro non fornendole le risposte che lei si attendeva.
Per scrollarsi di dosso i cattivi pensieri, doveva agire e ritornare lucida per risolvere il caso.
Decisa a “cambiar registro” ritornò a casa, prese l’ascensore, infilò nella toppa le chiavi entrò in salotto con un gesto meccanico buttò prima le scarpe, poi il cappotto, giacca, camicia, gonna, slip e reggiseno sparpagliandoli di qua e di là ed imboccò il bagno e la doccia. (Estratto da: Il lungo occhio di una criminologa di Nicoletta Rinaldi)
Lo ammetto…questo non è il mio genere solitamente, ma è altrettanto vero che – almeno per me – ciò che non conosco mi attrae e per tale ragione e per quanto ho potuto leggere, posso dire di essere pronta ad una lettura di questo tipo…spero di poterlo fare quindi!!!
Una copertina che attrae molto come pure la trama… è il mio genere preferito, amo leggere libro con colpi di scena e suspense
Trama davvero molto interessante e non sembra essere il solito giallo visto che viene dato anche spazio alla psiche.
Di solito quando si tratta di thriller passo oltre ma stavolta sono stata attirata subito dalla copertina e dal titolo del libro che mi hanno invogliata a saperne di più. L’anteprima mi ha confermato che si tratta di un libro intrigante.
Intensamente intrigante e coinvolgente, genere a cui mi sto appassionando molto. Questo libro hanno un’incipit ed una trama stratosferici. Sono assolutamente curiosa ed emozionata di sapere come si conclude questo formidabile giallo. spero di avere l’occasione di poter ricevere questo capolavoro. ringrazio anticipatamente
Devo ammettere che la storia mi ha colpita molto, poi è uno dei generi che amo di più leggere in assoluto.
Sono già profondamente affascinata da questa anteprima intrisa di dettagli che ti permettono di addentrarti nello scenario, proprio come se fossi lì… tra i protagonisti nello scorrere della storia! È un racconto che davvero mi incuriosisce tantissimo, vedo l’ora di proseguire!
La trama e la breve anteprima delineano una protagonista cui è facile affezionarsi. Roxana, infatti, fin dalle prime righe indaga con metodo e rigore eppure la voglia di chiudersi la porta di casa alle spalle mi fa intuire un personaggio dalle molte sfaccettature. Inoltre, l’ambientazione a Trieste mi incuriosisce molto perché non conosco questa città e questo libro me la farebbe raggiungere con la fantasia.
I gialli sono in assoluto i miei preferiti, ma grazie all’incipit ho imparato che il vento può essere catabatico e dunque sono già più ricca.
Su Trieste mi sono soffermata parecchio, proprio per la caratteristica bevanda calda che ne ha fatto un segno distintivo e quindi sono ancora più curiosa di scoprire una vicenda ambientata proprio a Trieste.
Sembra proprio un bel giallo coinvolgente! Mi piacerebbe leggerlo! 🙂
Un’introduzione molto coinvolgente. Ti trascina tra i pensieri di Roxana e invoglia a proseguire indagando insieme a lei e suscitando la curiosità e la voglia di scoprire cosa è successo e in che modo Roxana arriverà a scoprirlo. Molto, molto interessante…una breve anteprima bellissima!
Ho letto l’anteprima da wahooooooooo- amo moltissimo i gialli non smetterei mai di leggerli – questo poi mi incuriosisce moltissimo – è descritto molto bene è scritto bene – mi piacerebbe moltissimo approfondire la lettura leggendo tutto il libro
Un’anteprima coinvolgente fin da subito, appassionate e intensa. Una trama da scoprire in tutti i suoi particolari, curiosissima di scoprire se Roxana riuscirà a comporre il puzzle. Spero ti poter leggere questo libro.
Un’anteprima molto intrigante, che mi ha incuriosita molto. Amo il genere thriller e i gialli, non mi annoiano mai anzi, mi tengono incollata alla storia e a finire il libro in poco tempo. Lo spirito della protagonista mi ricorda un po’ quello di Sherlock Holmes. Vorrei tanto addentrarmi in quest’avventura con Roxana e cercare di risolvere assieme a lei i casi
Un incipit meravigliosamente intrigante, pieno di suspense… assolutamente da leggere.Adoro il genere, tra i miei preferiti.
Adoro i gialli e amo i personaggi femminili forti.Spero davvero di avere l’opportunità di leggere questo libro.
Da amante di gialli e thriller mi piacerebbe tantissimo leggere questo libro! La trama sembra molto interessante
Adoro i libri gialli e thriller..sarei curiosa di leggere IL LUNGO OCCHIO DI UNA CRIMINOLOGA
Mi piacerebbe leggere questo giallo e averne copia in omaggio, per poi recensirlo.