lunedì, 2 Ottobre 2023
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Il tesoro dei nazisti, storia e realtà superano il romanzo

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Autoritratto di Otto Dix, particolare

La famigerata sezione “arte degenerata” con cui i nazisti selezionavano le opere destinate alla distruzione e una storica dell’arte di nome Meike che scopre – in un sobborgo di Schwabing a Monaco, nel misterioso appartamento di un riservatissimo signore figlio di un mercate d’arte che lavorava per conto del Terzo Reich – 1500 dipinti, alcuni sconosciuti, attributi a grandi artisti come Pablo Picasso, Henri Matisse, Marc Chagall, Emil Nolde, PaulKlee, Franz Marc, Max Beckmann, Oskar Kokoschka, Ernst Ludwig Kirchner, Max Liebermann, Ernst Barlach, Albrecht Dürer… Sembra il canovaccio di un giallo a sfondo storico di successo e, invece, è pura realtà. Vero il marchio d’arte degenerata concepito dai nazisti per accaparrarsi un ingente patrimonio d’arte e alla fine, ironia della sorte, raggiungere l’obiettivo opposto, ovvero preservare le opere anziché distruggerle. Vero il personaggio della storica d’arte, Meike Hoffman, che ha collaborato allo spettacolare ritrovamento. Vera la figura del figlio del mercante d’arte del Terzo Reich, tale Cornelius Gurlitt, che per oltre mezzo secolo ha tenuto nascosta questa incredibile collezione d’opere d’arte fino ad essere “beccato” ed indagato mentre portava in svizzera i soldi guadagnati vendendo i dipinti in suo possesso. Alcune immagini di questo storico incredibile ritrovamento si possono vedere su Repubblica.it

Nell’immagine: autoritratto di Otto Dix, particolare.

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