venerdì, 22 Settembre 2023
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La formula di Erone di Claudia Pavan

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La formula di Erone di Claudia Pavan

La formula di Erone di Claudia Pavan. Lati reali lati immaginari e alla base la musica, libro d’esordio intenso e particolare

La formula di Erone di Claudia Pavan, la possibile “geometria” dell’esistenza?

Questo non è un libro sulla geometria, ma lo schema di un incrocio di destini: la rappresentazione di come ognuno sia in sintesi il risultato della somma dei propri errori e dei propri lati. Diversi o forse simili.
È l’intreccio di persone imperfette, insicure e inadeguate, eppure impegnate nel dare uno scopo a ciò che fanno, con la musica come denominatore comune.
È la speranza, o forse la disillusione, dipende da che lato lo leggi.

Leggi anteprima La formula di Erone di Claudia Pavan

8.40 ho ancora quattro macchine davanti per poter svoltare a sinistra, il verde non durerà abbastanza, lo so già.
Non mi sono nemmeno pettinata, ho un sonno colossale. Anche stavolta starà suonando il telefono a ripetizione proprio in questi minuti, e la mia pseudo collega approfitterà come sempre per il suo show.
Questo talk alla radio mi peggiora soltanto l’umore. Faccio partire la playlist, alzo il volume all’inverosimile e canto. Fantastico. Quello che ci voleva.
Ascolto questa canzone da sempre.
Chiusa parentesi: sono arrivata. Il cancello che come al solito non si apre, il fumo di scappamento del mega scassone del vicino sul citofono. Buio.

8.45 niente semafori questa mattina, il tempo si è fermato. Vedo solo delle gocce scendere con una lentezza agghiacciante. A ogni minuto mi sembra che si siano fermate, invece no, quasi impercettibilmente il liquido esce dal tubicino e, in un tempo che sembra interminabile, forma una minuscola gocciolina che pian piano arriverà nel mio sangue.
Il giorno in cui la mia vita è cambiata è arrivato.
Purtroppo non è come pensavo.
Questo letto è scomodissimo, sembra un masso di pietra, probabilmente lo è dato che pare essere l’unico punto fermo di questa stanza.
Qui le luci sciolgono i colori e creano una nebbia che offusca la vista, non riesco a vedere i dettagli, forse perché non ce ne sono.
Ho ancora un forte dolore al ventre, ma paradossalmente sento quasi più fastidio al livido intorno alla farfallina maldestramente conficcata nel mio braccio.
Questo pigiama regnava nel mio cassetto da chissà quanto, me lo ero persino dimenticato.
Anche stamattina non mi sono neanche pettinata.
Istintivamente porto le mani verso la testa, sfiorando il viso sento una lacrima.
È la prima mattina in tredici anni che non preparo la colazione.

8.50 stamattina sono in coda davanti a una porta che si può definire di un non-colore. Non è nemmeno grigio. È in tinta con la mia anima.
Ho appena litigato con la capo-sala: un concentrato biondo di rigore e autorità.
Mi ha urlato che devo impegnarmi per guarire.
Leggo un senso di pena nello sguardo della signora davanti a me. È seduta su una comoda che utilizzano come sedia a rotelle. Sulle spalle ha uno scialle come quello di mia nonna. Questo è di lana ruvida color lavanda essiccata, come se anche il colore fosse invecchiato nel tempo. Mi piaceva molto agghindarmi con ogni tipo di mantellina quando ero bambina: avevano il potere di farmi sentire grande, chissà perché.
Sto fissando troppo intensamente, spero di non aver causato disagio, la signora accavalla i lembi dello scialle sul suo petto. Mi verrebbe l’istinto di chiederle di prestarmelo per nascondermici.
Non mi aspetta niente di buono oltre quella porta ma le mie gambe non mi possono portare altrove.

8.55 stamattina i miei capelli sono dentro una enorme cuffia verde di tessuto non tessuto… che contraddizione, tessuto non tessuto cosa vorrà dire poi? L’elastico stringe sulla fronte, vorrei strangolasse i miei pensieri.
Un roboante tsunami di parole nella mente. Ho sempre avuto una passione particolare per le parole. Ce ne sono di brevi ma incisive, ce ne sono di dolci, di musicali, ci sono filastrocche di lettere. Ci sono parole ricorrenti, parole suadenti, ci sono anche parole sconosciute, parole pericolose, parole nemiche.
Scarse probabilità.
Il suono stesso prelude sgradevoli considerazioni. Un triste aggettivo racchiude il mio futuro e derubrica un sostantivo che non sostiene per niente: probabilità, un falso plurale, se ci penso. Talmente falso da far corrugare la fronte del medico che ha avuto l’onere di darmi la notizia: seria, riflessiva, da dietro gli occhiali ha usato un tono mesto ma amichevole. Ha premesso che non devo spaventarmi, ha cercato di farmi un discorso lungo e articolato. Non dico di non apprezzare, ma la teoria la sanno tutti, perfino io. In pratica però non mi viene in mente altro se non Vasco che canta “giocala, giocala” peccato che io sono sempre stata una schiappa totale al gioco.

9.00 il santo rosario precederà la cremazione.
Sono davanti all’epigrafe di qualcuno con il mio stesso nome. Che effetto.
Inizio a pensare a cosa direbbero o farebbero le persone se fossi morta veramente.
Sorrido.
O mi sono ficcata in un tunnel spazio-temporale, o sto sognando. E mi ritrovo in testa l’aggettivo onirico. Sembra così pomposo. Il mio sogno però deve essere di quelli sfigati perché non solo non è magico, ma procede di male in peggio.
Per fortuna non può avere nulla a che fare con me.
Tutti dicono che dopo un intervento si sente freddo, che prima di ritornare in reparto ci si sveglia in una specie di standby, come una sorta di decompressione, quindi … sto decomprimendo. Sarà, solo che, o il mio sonno è durato come un letargo, oppure gli alieni hanno invaso la terra nel frattempo: non trovare nessuno, assolutamente nessuno, forse non accade nemmeno nel deserto.
Un infermiere di turno almeno, ma poi dove diavolo sono finita? Niente letti, niente camere, soltanto un corridoio adatto forse come location di film horror, e un barlume di luce dal vetro sopra al maniglione antipanico della porta.
Fuori nessuna auto, solo un vialetto laterale e il cancello, rotto, ma vedo la strada, ho capito: sono sul retro dell’ospedale, posso tornare a casa a piedi.

La formula di Erone
di Claudia Pavan
Editore: ‎Independently published (17 gennaio 2021)
Copertina flessibile: 195 pagine

40 Commenti

  1. Ringrazio l’autrice per avermi dato la possibilità di leggere il suo libro, che consiglio vivamente.

    Una mattina come tutte le altre: suoni familiari, traffico e pensieri familiari, poi un boato improvviso e tutto cambia irrimediabilmente…

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    Un giorno di lavoro come tanti altri, la polizia inizia una difficile indagine per un efferato e inspiegabile omicidio. Un bambino è tenuto nascosto e una misteriosa ragazzina appare e scompare a suo piacimento. Come nella formula di Erone dal valore dei lati di un triangolo qualsiasi possiamo calcolarne l’area, così nella vita, persone ed avvenimenti in apparenza irrilevanti ma opportunamente correlati tra loro, portano al risultato. La geometria diventa, così, lo spunto per costruire una storia che, come una perfetta dimostrazione, conduce ad un finale inatteso.

     E’ questa la chiave interpretativa che mi ha accompagnato durante la lettura di questo affascinante e visionario libro.  

    Come scrive l’autrice, in questa storia si incrociano i destini di persone che nella loro imperfezione e con le loro insicurezze, inseguono un sogno o si dedicano al proprio lavoro con tutto l’impegno possibile. Persone come tante, la cui vita è il risultato delle loro azioni e dei loro errori, ma che riescono a trovare un’occasione di riscatto anche quando tutto è ormai perduto. E che ci ricordano di apprezzare ogni singolo momento che viviamo.

    La musica fa da colonna sonora alle vicende, perché può essere rifugio ma anche terapia per un bambino che non vuole parlare. E quel bambino, diventato ispettore di polizia, continuerà a trovare nella musica la propria ispirazione.

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    Una scrittura lineare e coinvolgente ci accompagna in questa che è anche una storia intima e introspettiva, e che offre davvero tanti spunti di riflessione, oltre a bellissime tracce musicali da seguire.

    • Un proverbio dice: “la riconoscenza è la memoria del cuore” e credo si adatti perfettamente a ciò che vorrei esprimere ora per ringraziarti, Maria.
      Mentre scrivevo mi sono chiesta spesso fino a quale livello i miei pensieri avrebbero saputo raggiungere i lettori e tu ora mi hai risposto, mettendo luce nei miei occhi e un sorriso nel mio cuore.
      Ti posso abbracciare?

  2. Riemergo adesso dalle pagine di questo libro che ho trovato estremamente orginale nel suo contenuto, ben scritto ed avvincente.
    Proprio come la “formula di Erone”, si parte da elementi semplici che, inanellati sapientemente, portano ad un finale a sorpresa.
    La perfetta dimostrazione, dove pagina dopo pagina, non si riesce ad immaginare la “soluzione” finale: è questo ciò ha reso estremamente godibile l’incedere nella sua lettura.
    Complimenti all’autrice e resto in avida attesa di altri suoi scritti!!!

    • Elena non so descriverti in maniera adguata il livello di felicità che tu mi stai regalando.
      Sono davvero molto onorata che tu mi abbia dedicato tempo e parole tanto tanto belle.
      “È raro che una felicità si posi proprio sul desiderio che l’aveva invocata.”
      (Marcel Proust)
      Tu per me lo hai reso possibile.
      GRAZIE

  3. E’ vero la copertina è bella e incuriosisce, così come il titolo.
    Ma è lo stile dell’estratto che mi ha catturato… Un modo di raccontare essenziale, incalzante, suggestivo, che ti coinvolge e incuriosisce, anche se all’apparenza sembra così distaccato, così distratto, così quotidiano… Quasi buttato lì, con brutale disincanto. E invece ogni singola parola, ha un suo magnetismo, una potenza evocativa e un alone di mistero… Impossibile non rimanere intrappolati nel racconto; impossibile non voler andare avanti a leggere!
    Complimenti davvero e grazie per aver condiviso.

  4. Ringrazio la scrittrice per avermi dato la possibilità di poter leggere il suo libro. Grazie mille per la dedica e per le bellissime parole che ha speso per me. Non vedo l’ora di leggerlo e le farò sapere la mia opinione a riguardo
    Ci tengo a ringraziare anche il Comitato per aver reso tutto ciò possibile ❤️

  5. Ciao Claudia, auguri per questo tuo libro e sopratutto per la tua scrittura che coinvolge emozioni e pensieri in parentesi di vita tutte da leggere ed approfondire. Stupenda la copertina ricca di fantasia che attrae subito, ma, e’ il tuo modo di vedere la vita , la delicatezza, l’emozioni che suscitano i tuoi pensieri che attraggono il lettore .Augurissimi

  6. Il libro mi ha colpita subito dalla copertina e così incuriosita ho letto l’anteprima. Che dire? Ritmo incalzante e con una trama davvero interessante che tiene incollato il lettore ad ogni singola parola. Mi piacerebbe davvero saperne di più.
    Da “collega” del comitato dei lettori approfitto per fare i complimenti a Claudia per aver intrapreso questa nuova avventura come scrittrice.

      • Sì credo che “collega” possa essere la definizione corretta perché siamo come un grande team.
        Parole scaturite dal cuore.

        Tanti cari auguri di buon anno,
        Valentina

        • E io sono davvero FELICE di far parte di questo grande team, anzi colgo il tuo spunto per ringraziare TE in primis, ma anche tutti TUTTI quanti.
          GRAZIE anche per le parole scaturite dal cuore, e per gli auguri che contraccambio! Che il 2023 ci porti saluti, serenità, e tanti preziosi momenti di lettura!

  7. Sinceramente, la prima cosa che mi ha colpito è stata la copertina. Favolosa. Poi ho letto il titolo e l’anteprima e mi sono subito innamorato di questo libro. Vorrei assolutamente leggerlo

  8. Già la copertina pone molte domande intriganti e curiose…mi ha colpito fin da subito la questione dei destini legata all’ambito geometrico, un qualcosa di nuovo e mai letto fin adesso. Già attraverso l’anteprima sembra di essere immersi in questo libro solo con alcune parole. Spero di poter approfondire questa lettura diversa da quelle che generalmente leggo.

  9. Innanzitutto vorrei fare un grandissimo “in bocca al lupo” a lei, Claudia augurandole che questo suo progetto sia un successo al quale ne seguiranno uno dietro l’altro.
    Ho sempre letto con curiosità e attenzione i suoi commenti qui sul portale e ne sono rimasta sempre affascinata…e “scoprire” adesso che è lei l’autrice di questo libro, mi fa molto piacere.
    Cosa dire dell’anteprima: stupenda! L’ho letta tutta d’un fiato non volendo che finisse per poter conoscere e sapere cosa succede prima e cosa accadrà dopo. Molto coinvolgente! Complimenti!
    Mi farebbe molto piacere poter approfondire la lettura qualora fosse possibile. Ancora tantissimi auguri cara Claudia

    • Ciao Anna Maria!
      Possiamo darci del tu?
      Mi tengo caro il tuo in bocca al lupo insieme ai tuoi auguri e sono sicura che mi porteranno fortuna.
      Non so se merito il tuo complimento che è il più bello che si possa desiderare: non volere che una lettura finisca è davvero stupendo.
      GRAZIE di cuore.

      • Carissima Claudia, certo che possiamo darci del tu. La mia è una “deformazione educativa” classe anni ’80 in cui ci educavano a dare del lei sempre e poi successivamente a darsi, reciprocamente, del tu…mi è rimasta come “regola” base
        Sono molto felice che tu abbia apprezzato il mio complimento e i miei auguri. Io sono sicura che meriti tutto e molto di più e lo sento anche e soprattutto dal tuo modo di “parlare”…e, prima di salutarti, ti rinnovo il mio augurio di buon auspicio. Un abbraccio cara Claudia e grazie per le tue parole

  10. Il titolo mi ha subito colpita, pensavo fosse un libro dedicato alla geometria e invece parla della normalità, della vita. L’incipit mi ha affascinato, spero di avere modo di leggere questo libro presto.

    • Ciao Martina Gaia!
      Mi fa molto piacere che l’incipit ti abbia affascinata!
      Sì, il libro parla della vita, però da un punto di vista particolare e spero che in qualche modo possa anche ricordare di apprezzare ogni singolo aspetto di ciò che incontriamo sul nostro cammino.
      Ti ringrazio.

  11. Seguo già il blog di Claudia e adoro il suo modo di scrivere. Il libro, dal poco presente qui, mi sembra davvero interessante e mi piacerebbe moltissimo leggerlo!

  12. Dalla copertina sembra un libro complicato di geometria e invece non lo è, o almeno solo in parte. Sembra davvero ricco di significato. Molto particolare, mi piacerebbe leggerlo 🙂

    • Ciao Anna!
      Esatto: la geometria è solo uno spunto, o forse meglio dire che la geometria è il modo che ho usato per costruire la storia.
      La tua frase “sembra ricco di significato” per me equivale ad un tesoro prezioso: è davvero importante per me. GRAZIE.

  13. WOW, leggerei questo libro in un giorno. MI attira, mi affascina, vorrei leggerne ancora e ancora. Mi piacerebbe continuare a leggere questo fantastico libro . COMPLIMENTI

    • Ciao Nicole!
      Leggere un libro in un giorno è qualcosa che mi appartiene: purtroppo ora non mi è possibile, ma c’è stato un tempo in cui i libri erano come pane quotidiano e conservo quei giorni nel cuore.
      Sono strafelice per il tuo “mi affascina.”
      GRAZIE.

  14. É proprio vero: non bisogna mai giudicare un libro dalla copertina. Ed è quello che ho fatto, pensando si trattasse di un libro inerente alla geometria. Però poi mi sono chiesta: come si può scrivere una storia prendendo come ispirazione una formula di geometria? Presa dalla curiosità, ho deciso di soffermarmi sull’anteprima e di leggere la prefazione. Questo non ha fatto altro che alimentare la mia voglia di saperne di più. Sono sicura che questo libro mi lascerà un insegnamento e che potrà essere considerato anche in chiave personale, proprio come afferma l’autrice.

    • Ciao Fatima!
      Ti ringrazio davvero!
      Sono felice di averti incuriosita: la soddisfazione più grande è riuscire a dare una chiave di lettura che possa aprire vari livelli, secondo le singole esperienze personali di chi legge.
      E quella “voglia di saperne di più” è tra le cose che io amo maggiormente.
      GRAZIE

  15. Confesso che il titolo mi ha fatto pensare a un libro dedicato alla geometria! Poi, leggendo la presentazione e l’anteprima mi sono ricreduta e l’incipit mi ha molto incuriosita. La scrittura è lineare e coinvolgente, e sono anche curiosa di capire come la formula di Erone possa entrare nella vita quotidiana!

    • Ciao Maria!
      Vero: il titolo è ingannevole, e mi rendo conto che la geometria non sia certo un argomento distensivo … nella mia testa è nato così, ma non c’è assolutamente nessun calcolo da fare, come tu hai già compreso con il tuo riferimento alla vita quotidiana.
      GRAZIE

  16. Con sorpresa e piacere ho notato che dietro il nickname che ho visto frequentemente comparire qui, in Manuale di Mari, e per di più leggendone spesso i commenti e le sue garbate recensioni dei libri letti, c’è l’autrice di questo libro, che da subito ha catturato la mia attenzione, soprattutto per il titolo.
    Cosa mai potrà narrare una formula di geometria?
    La risposta l’ho trovata nell’anteprima, consegnandomi alla curiosità per un libro che si preannuncia ben scritto ed estremamente godibile per la sua trama.
    Che altro aggiungere, se non che vorrei poterlo avere!

    • Ciao Elena!
      Che BELLO scoprire che in qualche modo ci siamo già incontrate, tra i commenti e le letture!
      Sono davvero felice che il libro abbia attirato la tua attenzione! Anche io sono stata attratta da questa formula, che mi è sempre rimasta impressa.
      E la terza gioia che mi doni con il tuo commento è la tua curiosità.
      Tre volte GRAZIE!

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