lunedì, 25 Settembre 2023
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La Luna sul fuoco di Giovanni Pulci

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La Luna sul fuoco di Giovanni Pulci

La Luna sul fuoco di Giovanni Pulci, raccolta di racconti e poesie dello scrittore e poeta siciliano

La Luna sul fuoco di Giovanni Pulci, “a occhi aperti sotto la Luna attorno al fuoco”

La Luna sul fuoco di Giovanni Puci, racchiude una corposa vetrina composta da 17 racconti e 81 poesie dove il lettore si può identificare. Un viaggio onirico, o forse la proiezione allo specchio di se stessi, in cui il viaggiatore può fare suo il racconto o la poesia. Un cammino che trascina nella fantasia, oppure nella vita concreta a occhi aperti sotto la Luna attorno al fuoco, che regala il posto e il momento per sognare, tra gli elementi che compongono il desiderio di farne parte da protagonista, nelle storie e nei versi che sprofondano nel proprio “io”. Quest’opera è un percorso attraverso brevi sentieri, dove si arriva al traguardo senza stancarsi, accompagnato da un forte sentimento poetico che affronta varie tematiche, come la morte, l’ironia, la malinconia, l’amore, il sarcasmo. Una breve appendice sicula, con alcune poesie in vernacolo, chiude il viaggio.

Leggi anteprima

RACCONTI

Arrivano i Garibaldini

Un giorno soleggiato e caldo tra le vie del centro di Caltanissetta, il Canonico Pulci, così lo conoscevano i nisseni, come tutte le mattine da qualche tempo passa­va davanti la polverosa strada che vedeva la costruzione dell’edificio municipale con l’annesso teatro, che da lì a poco doveva prendere il nome di “teatro Santa Sofia” in onore dell’augusta consorte di Francesco II, Maria Sofia Wittelsbach di Baviera, ma per mutate vicende politiche nel 1860 fu dato il nome della principessa Margherita, con la Sicilia nel regno d’Italia.

Quel giorno non fu una passeggiata comune alle al­tre, ma una disperata corsa verso la salvezza, una car­rozza dei pompieri con forte e incessante scampanellio, trainato ad alta velocità da quattro cavalli, gli tagliò la strada quasi a investirlo; il futuro tempio del palcosce­nico cominciò a prendere fuoco velocemente come se dal di sotto un forte mantice soffiasse per alimentare le fiamme.  Il giorno seguente, difronte la chiesa di Santa Croce, si apprese dalla forte voce dello strillone che vendeva Il Giornale di Sicilia per i pochi che sapevano leggere, che la nuova costruzione, dopo un attento controllo delle autorità competenti e dello stesso ingegnere Barbera che progettò lo stabile, andò in fiamme per motivi non iden­tificati propagandosi misteriosamente e che nessun dolo pesasse sull’accaduto.

***

La magara

Era una donna minuta, alta, curva su se stessa. I suoi vestiti erano perennemente di colore nero e apparente­mente uguali, non andava mai in giro se non per uscire davanti casa, una piccola dimora in fondo a un cortile senza vie di fuga. La vedevo quando si caricava addosso dal vicino capanno la fascina di legna che le serviva per cucinare e fare decotti magici, così dicevano i grandi, sa­peva curare ogni male, per questo motivo la chiamavano “la Magara”, la strega.

Non la vidi mai sorridere, il suo viso scarno di colore olivastro era appena pronunciato, un grande fazzoletto scuro come il carbone la copriva in modo che non si vedessero nemmeno i capelli. Viveva in quella modesta casa da sempre, anche dopo essersi sposata e rimasta ve­dova subito dopo aver messo al mondo quell’unico figlio che le doveva dare sostegno alla sua vecchiaia. Il pove­retto, un omone alto da poter toccare il cielo, trascorre­va le sue interminabili giornate seduto davanti l’uscio, come un tappeto messo fuori per prendere aria, aveva perso la sua volontà cognitiva e la parola durante la guerra sotto un pesante bombardamento sul fronte libi­co, praticamente era diventato “lo scemo del villaggio”.

Lo chiamavamo “lu mutu”, il muto. Di nascosto, quando la madre stava dentro casa a preparare le sue diavolerie, lo prendevamo per mano frettolosamente tra­scinandolo nel vicino quartiere nemico a capo del no­stro agguerrito esercito di bambini per incutere paura ai nostri avversari.

***

POESIE

Fuggir dal gregge
Torno a risentir la capinera
a risvegliare l’aspra mia natura,
fiera a cantar sulle mie mura
e liberar la mente ancor straniera.
Mi sforzo ad uscir da questa gabbia
che tanto mi opprime e mi protegge
smanioso di fuggir dal turpe gregge
folla d’illusion perdute e rabbia.

***

Ali di speranza
Non so tra quei fondali
cos’avverrà domani.
Un veleno scorre in piena.
Ma so ch’è in vita la speranza
per sciogliere al futuro i polsi
e rendere alla poesia le ali.

***

Una goccia in mare
Se mai volessi amare
a chi di marmo ha il cuore
e spiegar cos’è l’amore,
non credo servirebbe.
È come riempir
con una goccia il mare.

***

La Luna sul fuoco
di Giovanni Pulci
Editore: ‎Robin (24 gennaio 2023)
Copertina flessibile: ‎192 pagine

22 Commenti

  1. “Ali di speranza” è una poesia veramente profonda, ha visto il primo premio in un concorso nazionale campano due anni fa. Grazie Anna.

  2. Interessante la scrittura sia dei racconti che delle poesie, l’uso attento, ricercato e colto delle parole mi ricordano Pascoli, Carducci.

  3. Senza troppi giri di parole, queste poesie mi hanno letteralmente stregata. I racconti sono così intensi…sarei molto felice di poter leggere questa raccolta di racconti e poesie, Sinceri complimenti all’autore

  4. Non leggo mai le poesie, ma penso che questa volta invece sarò lieta di farlo! Sono curiosa di scoprire questo libro in tutte le sue sfaccettature.

    • La poesia, a volte, rompe confini che sembrano invalicabili. La tua curiosità sarà appagata in tutte le sue forme. Grazie Luana.

  5. La poesia come sempre, ti trascina nel mondo che tu vuoi, fatto di fantasie, emozioni, sofferenze, coraggio… trascinando il lettore in un vortice di emozioni, Spero ti poter conoscere e approfondire di più questo libro.

    • Dici bene Vanessa, la poesia è un “vortice” che ti porta in luoghi che solo il sentimento o la fantasia può muovere. Spero che tu possa approfondire. Grazie.

  6. Di solito preferisco la prosa e i romanzi, ma ad essere onesta l’anteprima mi ha molto interessata e rapita! Lo stile dell’autore e il contenuto hanno suscitato riflessioni e belle emozioni. Per non parlare della mia Sicilia che traspare nelle sue parole e quel sottile richiamo a Verga, che mi è parso di cogliere. Sarei davvero lieta e onorata di proseguire la lettura e recensirlo, complimenti!

    • Grazie Rebecca, sono veramente felice che il mio stile ti abbia suscitato delle riflessioni ed emozioni. Nei racconti e non solo, la Sicilia, che è la mia terra, traspare naturalmente perché in insita in me. Nel libro puoi trovare anche dei percorsi differenti, che ti sorprenderanno non di poco, sempre con lo stesso inconfondibile stile ma con tematiche diverse. Attendo la tua recensione.

  7. Vedere la mente e il cuore che stanno dietro le parole sono cose che ho sempre apprezzato in uno scrittore perché mi fa capire che quella messa nero su bianco è una scrittura del vero e non solo tanto per riempire dei fogli.
    Pensieri, emozioni e sprazzi di vita per identificarsi con lo scrittore e apprendere delle importanti lezioni.

  8. Mi piace l’idea della prosa che si alterna alla poesia quasi a rincorrersi ad attirare l’attenzione del lettore. Le poesie presentate sono poi belle e significative e i racconti parlano del vissuto popolare. Di tempi e tradizioni ormai passati, ma proprio per questo da custodire.

    • Per me, questa, è la seconda edizione che traccia la prosa e la poesia mettendole su una stessa linea. Grazie per il tuo apprezzamento Maria.

  9. Ali di speranza , bellissima poesia ha toccato le corde del mio cuore…bellissimi anche gli estratti dei racconti ambientati nella mia amata Sicilia, terra di cuore

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