– RAPOLANO TERME – “Il tempo è come un fiocco di neve – diceva Romano Battaglia -, scompare nel momento in cui cerchiamo di decidere cosa farne”. E la vita è un attimo tra due eternità. Così, in silenzio, con l’umiltà e la generosità che contraddistingue i grandi uomini di intelletto e di pensiero, se ne sono andati, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro in questo mese di luglio bagnato di pioggia, sole e lacrime, sia lo scrittore Vincenzo Cerami, che Ugo Riccarelli, ambedue protagonisti del Premio Letterario Internazionale Il Molinello promosso dal Comune di Rapolano Terme (SI). Il Sindaco Emiliano Spanu, la scrittrice Nicla Morletti, l’assessore alla Cultura Ivo Coppola, unitamente alla Giuria salutano per l’ultima volta questi due encomiabili amici e personaggi di indiscusso valore e talento. Vincenzo Cerami ricevette il Premio Internazionale Il Molinello alla Carriera nel 2004 sul palco del Teatro del Popolo, tra applausi e consensi generali. Scrittore, drammaturgo, sceneggiatore e paroliere, Cerami se n’è andato lasciando dietro sé una scia di successi nel cinema e nel teatro, da quel geniale e versatile narratore che era. Candidato all’Oscar nel 1999 per “La vita è bella” con Roberto Benigni, si è spento all’età di 72 anni il 17 luglio scorso. Proprio Benigni, insieme all’altro premio Oscar per lo stesso film, Nicola Piovani, andò a ritirare il mese scorso il David di Donatello speciale alla Carriera assegnato a Cerami dicendo che non poteva essere presente e facendogli gli auguri, quasi un omaggio pubblico all’amico malato, ricordato come uno scrittore a 360°. Delle sue moltissime collaborazioni alla scrittura ricordiamo quelle con Marco Bellocchio per “Salto nel vuoto” e “Gli occhi e la bocca”. Con Giuseppe Bertolucci: “Segreti, segreti”. Con Francesca Comencini “Pianoforte”. Con Ettore Scola “Il viaggio di Capitan Fracassa”. Con Antonio Albanese “L’uomo di acqua dolce” e “La fame e la sete”. Di grandissimo successo i suoi scritti con Roberto Benigni: “Il piccolo diavolo”, “Jonny Stecchino”, “Il mostro”, “La vita è bella”, “Pinocchio”, campioni d’incasso nelle rispettive stagioni d’uscita. Allievo di Pier Paolo Pasolini, Vincenzo Cerami era un uomo di grande umanità. Toccava il cuore della gente con poche parole. Con pochi gesti.
Lo scrittore Ugo Riccarelli vinse il Premio Speciale Internazionale Il Molinello nel 2010 con il libro “Comallamore” edito da Mondadori. Pagine suggestive, di intenso lirismo e commozione. Pagine immortali che resteranno sempre là a testimoniare una sensibilità che va oltre il trascendente e una capacità descrittiva immensa. Solo chi ha conosciuto, forte, il dolore, può imprimerlo nelle pagine. Solo chi ha lottato per la sopravvivenza, può conoscere il vero valore della vita e trasmetterlo agli altri con il dono della scrittura. Riccarelli si è spento il 21 luglio scorso. Nonostante il doppio trapianto che aveva subito in Inghilterra nei primi anni ’90 (cuore e polmone), non si è mai arreso e la scrittura è stata la sua forza, il suo coraggio. E’ stata quello che aveva dentro: la voglia di vivere, con un po’ di nostalgia e struggente malinconia. Ma Riccarelli era anche di un umorismo travolgente. Era brillante, discreto, gracile e forte allo stesso tempo. Se n’è andato, dopo l’ultimo ricovero, all’età di 59 anni. Ugo Riccarelli è stato lo scrittore fantasma di Veltroni. Il destino questo di molti autori, uniti indissolubilmente a quel filo bianco della memoria e della pagina bianca su cui riversare le emozioni di una vita e forse di molte vite. Con l’ultimo romanzo: “L’amore graffia il mondo” (Mondadori), è finalista al Premio Campiello 2013.
Addio Ugo, addio Vincenzo, o forse è meglio dire: “Arrivederci”.
Nelle foto: Ugo Riccarelli (sopra), Vincenzo Cerami con Nicla Morletti (sotto)