Cosa è davvero la Fede e cosa la religione? Come la vogliamo interpretare nella nostre vita, e metterla in pratica? Come vogliamo vivere la nostra vita al di là di ogni credo? E poi soprattutto… abbiamo davvero la forza ed il coraggio di denunciare ciò che è errato ed ingiusto e fare di noi delle persone di valore? Nel suo romanzo Luigina Straccia, evidenzia e dà un significato a queste domande in modo fantastico, con uno stile che non annoia il lettore, evidenziando tutto questo nelle descrizioni dell’ambiente e dei personaggi, nei dialoghi e nelle vicissitudini.
Anteprima – Dal primo capitolo
Nel monastero accanto alla cella chiusa e sigillata di Lady Iron, si sentiva un lamento silenzioso, come le foglie quando cadono in autunno. Lei, curiosa, si avvicina al muro sporco di terra bagnata, per ascoltare e capire da dove venisse questo gentile lamento. Con un balzo indietreggia, scivolando sulla pietra consumata da altre fanciulle rinchiuse nel monastero negli anni passati, cade e manda un urlo di spavento. Ad un tratto una vocina le sussurra dall’altra parte della stanza: “C’è qualcuno? Tu chi sei? Rispondimi! Conosci la mia mamma?”
Incredula Lady Iron si sofferma e pensa: questa vocina sottile e delicata è di una bambina. “Mi chiamo Lady Iron, qual’è il tuo nome?”
“Sono Edis, il mio nome è antico ed apparteneva a mia nonna. Sono sola, e non so da quanto tempo sono qui dentro”.
“Non spaventarti, io sono qui per aiutarti! Ma dimmi… quanti anni hai?”
“Ne ho 12 o forse 11, non lo so… è da tanto tempo che sono rinchiusa qui. Non ricordo neanche come è fatto il mio volto! L’unica cosa che posso dirti è che ho i capelli lunghi e biondi. E tu quanti anni hai?”
“Ne ho 17, fra qualche giorno è il mio compleanno, diventerò grande e finalmente potrò andarmene via”.
“Portami con te, non lasciarmi qui. Lo so, prima o poi verranno a prendermi quelli con i vestiti rossi lunghi e grandi, ho paura…”
Edis è una ragazzina molto fragile, ma decisa ad andarsene da quell’inferno che l’avvolge, la sua tenacia per fortuna la accompagna e prevale sulla sofferenza. Intanto, Lady continua a sostenerla con cuore, cercando di risalire a qualche ricordo che possa aiutare la giovanissima ad uscire dal limbo dell’ignoranza e dell’incoerenza clericale che l’hanno tenuta prigioniera, facendo di lei un essere umano senza diritti, ma non sicuramente senz’anima.
“Ricordi il nome della tua mamma? Ricordi qualcosa?”
“Non so, ricordo che mi hanno strappata dalle sue braccia, io ancora non camminavo da sola; lei urlava e piangeva, ed io non sapevo come consolarla. Non camminavo, e non potevo spingere via i mostri cattivi, volevo fare qualcosa ma non riuscivo.” Risponde con amarezza Edis, quasi come se stesse rivivendo quel momento, e provando forse… un po’ di rimorso per non essere riuscita a fare nulla.
“Forse perché eri troppo piccola! Come potevi aiutare la tua mamma? Ricordi il nome?”
“Si, mi diceva sempre: tu sei la mia rosa bella ed incantata, leggera, profumata, delicata… come lo è il nome della tua mamma! Quindi penso che sia il suo nome: Rosa. E tu ricordi perché ti hanno portata qui?”
“Si e molto bene, ma non posso dirti nulla per il momento. Devo pensare. Devo trovare la via d’uscita e scappare”.
“Ti prego mi porterai con te? Non abbandonarmi adesso, ho solo te. Non vedo neanche il colore dei miei occhi, come anche ho dimenticato il colore del cielo e del sole, qui nella stanza entrano solo fasci di luce che poi si annullano quando chiudono le finestre di ferro.
Adesso devo dormire, sono molto stanca. Sono molti giorni che non mi portano da mangiare, mi sento leggera e non sento più la mia carne: prima era calda, adesso la sento fredda”.
“Ti prego Edis, non addormentarti, ti farò portare qualcosa dal giovane fanciullo, lui mi vuole bene e vedrai ci aiuterà”.
Nonostante il richiamo di Lady la giovane si è assopita.
“Ci sei? Rispondimi! Il giovane ha portato del cibo, lo ha rubato al Cardinale, che si è addormentato sulla sedia papale. Che stupido! Sogna di diventare Papa, e ogni tanto si siede sul trono per sentire che cosa emana la sedia del potere! Il giovasse schiavo, una volta ha visto che stava seduto, e toccava la poltrona papale come se toccasse una donna, uno spettacolo squallido… e pensare che il Cardinale doveva essere rinchiuso in un manicomio, perché da piccolo aveva tentato più volte di soffocare la sorellina con un cuscino, fortunatamente la mamma se ne è accorta, e dietro consiglio del prete, lo hanno messo nel monastero”.
“Quindi nel nostro monastero tanto per invocare la fortuna”.
“Si Edis, adesso come ti senti?”
“Molto meglio, grazie. Incomincio a sentire il sangue che pulsa e da calore al mio corpo”.
“Ma tu hai solo 12 anni, come puoi sapere queste cose?”
“Lady io sono a conoscenza di cose che tu non puoi neanche immaginare. Nonostante la mia giovane età, sono dovuta crescere molto in fretta, e capire la malignità dell’uomo, piuttosto che giocare, sorridere, vivere la mia infanzia, quando mi lasciavano nella libreria del Vaticano… dimenticandosi per giorni di me. L’unica cosa che mi teneva in vita erano i libri meravigliosi che custodivo gelosamente. Una badessa mi aveva insegnato a leggere e scrivere. Tutto ciò mi ha tenuta in vita. L’unica cosa per non farmi morire dentro, e lasciarmi andare… ho sonno Lady, devo riposare”.
Edis si addormenta stanchissima, cade in un sonno molto profondo per giorni, ma in realtà Lady si rende conto che non si trattava solo di una dormita.
“Ci sei? Edis rispondimi, sono due giorni che ti chiamo. Ti prego rispondimi! Cristo sta male! Quando arriva il giovane deve rubare le chiavi della stanza della bambina. Devo sapere cosa è successo”.
“Lady non puoi entrare! Se dovessero accorgersi di quello che hai fatto ti uccideranno!” Le disse il giovane.
“Prendi le chiavi, non perdere tempo! Edis sta molto male. Sbrigati, cosa aspetti!”
“Finalmente hai la chiave, tiro un sospiro di sollievo!”
“Si, apri, devo entrare!”
Lady entra e, preoccupata, cerca di far riprendere la ragazzina pallida e senza sensi.
“Edis, rispondimi ti prego”.
Nella sua preoccupazione si rivolge al giovane che, altrettanto spaventato per Edis, rimane quasi immobile ad osservarla.
Le spine della Corona di Gesù
di Luigina Straccia
2015 – 130 pag.
Cavinato
Scrivere di religione non è semplice figuriamoci farlo in un romanzo! Mi piace molto come tema e da quello che ho letto qua dall’incipit mi ha incuriosito a tal punto da volerne sapere di più, sono rimasta come sospesa con la brama di sapere che cosa succede dopo. Spero proprio che questa sete di conoscenza venga colmata 😀
Ma devo assolutamente sapere se riescono a scappare.. è drammatico ma allo stesso tempo la determinazione di Lady fa trapelare una speranzosa fuga. Spero davvero di poter leggere il resto
Che suspence…le parole scorrono veloci e ti tengono incollata…credo che questo sia uno di quei libri che mentre leggi ti dici : ancora una pagina e mi fermo… e poi non riesci a fermarti!! Mi piacerebbe molto leggerlo, anche perchè mi aspetto uno stile ed un genere davvero unico
Nooooooo! Non potete chiudere l’anteprima così. Cosa sarà successo? Perché Edis è lì? Perché non risponde? Cosa le è successo? Mi piacerebbe poter ricevere il libro perché sono proprio curiosa
Bellissimo stralcio, che mi ha emozionata e che leggendo ha fatto sentire anche a me il pulsare del sangue!
Mi ha intrigato parecchio, mi piacerebbe leggerne il seguito!
Grazie comunque.
Anna Grazia
Sono senza parole, bellissimo stralcio, ma non trovo le parole ‘sono entrata dentro’ il breve racconto, mi piacerebbe tanto finire la sua lettura!
Ho letto l’anteprima e la sua spiegazione e mi ha incuriosita, vorrei poter leggere il resto e capire meglio il periodo storico e come la chiesa abbia potuto esercitare tanto potere nel passato da poter decidere il destino di molte persone in nome della fede, e di Dio, che nulla ha a che fare con tanta sofferenza, morte e odio usati dalla chiesa in quel periodo così buio..
Interessante il modo di raccontare argomenti molto delicati e da sempre misteriosi
La nostra piccola grande vita che si intreccia con il grande mistero della fede….non si può restare indifferenti davanti alle domande che essa ci pone…e credo che il testo possa saper evocare domande e suggerire risposte nello scorrere del suo interessante impasto narrativo…
spero di poter apprezzare nella completezza questa sua opera!
Le pagine del romanzo descrivono la storia di tre personaggi protagonisti:Lady Iron,Edis e Padre Fachindo.Raccontano il periodo storico in cui vivono,il Seicento l’Era del Barocco e dell’Inquisizione.Tutto ha inizio nel Monastero di San Francesca delle Oblate,li sono rinchiuse ed imprigionate le fanciulle bambine che Lady Iron, coraggiosa, vuole salvare.Queste fanciulle descrivono gli anni della prigionia.le torture fisiche e psicologiche inflitte dalla Badessa e dagli uomini della Grande Chiesa…il Vaticano
Nei sotterranei gli uomini della chiesa,cardinali vescovi e papi architettavano ed elaboravano strategie di potere…all ‘interno di queste spesse mura si decidevano le sorti di milioni di vittime innocenti.Gli inquisitori perseguitavano e condannavano a morte tutti gli eretici,coloro che erano contro la supremazia ed egemonia della chiesa vaticana,i condannati se non confessavano la loro colpevolezza venivano denudati ,umiliati, torturati ed arsi vivi davanti alla loro gente.Nel racconto queste fanciulle descrivono le contraddizioni della religione e dei suoi uomini che la professano…giustificando le loro azioni malvagie…uomini che In nome di un Dio decidono la vita e la morte dell’essere umano.Le fanciulle leggono il vangelo e le sacre scritture della Bibbia per spiegare e capire come sia stato possibile tutto questo…l’ osservazione del male che prevalica sul bene…la passione e crocifissione di Gesu,le sue Spine come la sua leggenda…grazie Stefano
Un’introduzione molto coinvolgente, cattura subito l’attenzione e ti incuriosisce scoprire il resto del racconto…
Il tema è estremamente interessante e profondo, per questo mi piacerebbe avere l’opportunità di poter leggere questo libro. Dall’anteprima mi sembra sia trattato con una delicatezza ed una facilità di lettura che incanta: complimenti alla scrittrice!
Grazie Mille… Elena B.
Gentilissima sono felice spero di non deluderla
Ringrazio Anna Maria ed Elisa Pibiri
Con affetto Luigina Straccia
Salve, ho letto l’incipit di questo libro e mi hai incuriosita molto! E’ possibile averne una copia? Grazie. Saluti
Elisa