lunedì, 25 Settembre 2023
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L’essenza del tempo di Brunella Giovannini

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L'essenza del tempo di Brunella Giovannini

L’essenza del tempo di Brunella Giovannini, il nuovo romanzo della scrittrice emiliana

L’essenza del tempo di Brunella Giovannini, il profumo della vita tra presente, passato e futuro

Abbiamo tutti la presunzione di tenere saldamente tra le mani le redini della vita, ma ciò che deve accadere, accadrà, con o senza il nostro benestare. Ombretta non avrebbe mai immaginato che nel giorno del suo ventitreesimo compleanno un grave incidente le avrebbe sconvolto l’esistenza. Da quel momento, solo il tempo e gli affetti l’aiuteranno ad accettare la sua nuova condizione. Dopo tanti anni, il destino riporta sulla sua strada un amico di vecchia data e tra i due si manifesta finalmente quel sentimento rimasto sopito da sempre. Insieme iniziano a programmare il domani auspicando tanta serenità, ma una nube scura minaccia il futuro.

Leggi anteprima di L’essenza del tempo di Brunella Giovannini

I

Cassina De’ Pecchi, 1990

Il giorno del ventitreesimo compleanno di Ombretta, quell’anno cadeva di venerdì. Come ogni mattina si era alzata alle sei e trenta, aveva rifatto il letto e riordinato la stanza, poi era scesa in cucina per consumare la colazione insieme ai genitori. Sul tavolo ricoperto da una tovaglia a fiori dove predominava il colore rosa, erano già state disposte la biscottiera, la zuccheriera e le tazze;  accanto a quella di Ombretta c’era un pacchetto avvolto in una carta bianca lucida e sovrastato da un grosso fiocco color fuxia.
«Tanti auguri!» Avevano pronunciato papà e mamma, accogliendola con un sorriso.
«Grazie!» Rispose con espressione gioiosa e colta da un’incontenibile curiosità, iniziò ad aprire l’involucro che conteneva uno splendido paio di orecchini ad anello in oro bianco e giallo, con i due colori del metallo prezioso che si intrecciavano creando un piacevole gioco di sfumature.
«Sono bellissimi! Li indosserò oggi stesso!» D’istinto si avvicinò ad Agata e le posò un delicato bacio sulla guancia.
Nella cucina si stava diffondendo un  gradevole profumo di caffè e dalla finestra era visibile solo il buio che avvolgeva ancora tutto, in quella giornata dell’ultimo giorno di novembre. Terminata la colazione e dopo una doccia veloce, Ombretta indossò un paio di pantaloni color grigio medio e una morbida maglia a collo alto di un tono più chiaro, una vigorosa spazzolata ai capelli castani che lambivano morbidamente le spalle e un leggero filo di trucco, completarono la preparazione. Si controllò un’ultima volta allo specchio, rimirando gli orecchini appena ricevuti in dono e sorridendo soddisfatta all’immagine riflessa, prese il cappotto e si avviò per andare al lavoro. Era davvero poca la distanza da percorrere, si trattava di pochi passi; era impiegata in un’azienda che produceva e confezionava profumi per conto di importantissime case di cosmesi e il tutto, si svolgeva in un grande edificio ricavato da uno stabile che molti anni prima era occupato dalle stalle e che faceva parte dell’ampio complesso di Cascina Melissa. I fabbricati e i vasti terreni di pertinenza, erano stati acquistati a suo tempo da un ricco milanese, che dopo aver apportato le ristrutturazioni e le modifiche necessarie per dare vita all’attività, decise che quel luogo sarebbe diventato anche la sua dimora, visto che era stanco dei rumori e del caos della città. Nella casa padronale, il conte Federico Montenuovo fece ricavare due appartamenti ben distinti: il suo, composto da una piccola cucina aperta sul soggiorno, uno studio con le pareti rivestite da scaffali pieni di libri  dove aveva sistemato anche il vecchio pianoforte, un’ampia stanza da letto e il bagno, occupava buona parte del piano terra. L’altro, quello destinato ai custodi, era molto più spazioso e occupava la restante parte del pianterreno con la cucina, il soggiorno e i servizi; nel piano superiore c’erano quattro grandi stanze da letto e due bagni. Ombretta abitava in quella casa insieme ai genitori e a Franco, il fratello maggiore. Il padre Paride, ricopriva il ruolo di custode e curava la coltivazione di piante officinali messe a dimora nel terreno adiacente i fabbricati. Si occupava anche dell’immensa serra, dove erano presenti i fiori esotici utilizzati per produrre i profumi. La madre Agata, oltre ad aiutare il marito, accudiva l’appartamento del conte e molto spesso preparava per lui anche i pasti.
Quella mattina, appena varcata la porta del luogo di lavoro, Ombretta vide che nel salottino riservato ai clienti e ai visitatori, qualcuno la stava attendendo con un grande mazzo di fiori.
«Buon Compleanno, Ombretta! Il tempo corre veloce lasciandoci spettatori degli eventi, ormai sei una donna, ma per me sei sempre la bimba timida e minuta che si è presentata qui sedici anni fa.»
«Grazie conte Federico, Lei è sempre gentilissimo. Anch’io non dimentico come ero quando sono arrivata e mi torna spesso in mente il suo gesto generoso, avvenuto il secondo giorno di scuola. Quel magnifico paio di scarpe di vernice nera, ha contribuito a cambiare l’approccio con i miei nuovi compagni. Ricordo perfettamente che i miei genitori stavano passando un momento di difficoltà economica e non avevano il denaro per acquistarmi un nuovo paio di scarpe; mamma tagliò la punta a quelle dell’anno precedente che mi erano diventate corte. Quando arrivai in classe conciata in quel modo, i compagni mi scrutarono e iniziarono a deridermi, io avrei voluto scomparire. Tornai a casa piagnucolando e dissi che volevo assolutamente tornare a casa nostra a Villanova, alla Corte Cavriana. Lei ha assistito alla scena e ha provato compassione per quella bimba.»
«Troppo spesso si viene giudicati dall’apparenza e trovo sia davvero sbagliato, si etichetta una persona prima ancora di conoscerla. Mi sono permesso di intervenire perché sono convinto che una buona partenza è l’artefice di ottimi risultati e così è stato, da allora ti sei inserita bene con i nuovi compagni e non hai più avuto problemi.»
«É vero e per questo non finirò mai di ringraziarla.»  Rispose la ragazza, mentre osservava lo splendido mazzo di fiori accompagnato da un piccolissimo flacone di profumo dall’aspetto anonimo.
«Questo è il prototipo dell’ultimo profumo che abbiamo creato. Sono partito dal profumo di violetta, tanto caro alla mia antenata Maria Luigia, duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla; poi abbiamo aggiunto vari ingredienti fino ad ottenere una fragranza molto particolare, delicata ma profonda, sensuale, misteriosa, persistente. Ancora non gli abbiamo assegnato un nome, anche se Gerardina l’ha provvisoriamente denominato “L’essenza del tempo”. Poi mi darai il tuo parere… Lo sapevi che l’olfatto è il senso privilegiato della memoria? Invita a ritirarsi nel passato, a trattenere il ricordo, innescato da un’improvvisa manifestazione di ciò che è stato e che contrasta con l’impellenza del presente.»
«Ma… Maria Luigia d’Austria, la seconda moglie di Napoleone?» Sussurrò Ombretta manifestando stupore.
«Sì, proprio lei, ma il passato ormai è solo storia. Ora bisogna pensare al presente, come festeggerai il tuo compleanno?»
«Stasera andrò in pizzeria con le mie amiche Bianca e Gerardina, poi domenica quando mio fratello tornerà dal corso che sta frequentando a Torino, festeggeremo in famiglia tutti insieme. Mamma cucinerà le lasagne ed è invitato anche Lei.»
L’uomo guardò l’orologio e si rese conto che ormai mancava poco all’inizio dell’orario di lavoro, anche se nessuno degli altri dieci dipendenti oltre Ombretta, era ancora arrivato. Si alzò dalla poltrona e appoggiandosi al bastone che non abbandonava mai, fece qualche passo verso il suo ufficio, poi si fermò di colpo e si girò:
«Scusami se mi permetto,ma in nome dell’affetto che mi lega a te e alla tua famiglia, mi sento in dovere di dirti una cosa.»
«Mi dica…» Rispose Ombretta, piuttosto incuriosita.
(Estratto dal primo capitolo di L’essenza del tempo di Brunella Giovannini)

L’essenza del tempo
di Brunella Giovannini
Editore: ‎Leucotea (3 giugno 2021)
Copertina flessibile: ‎182 pagine

24 Commenti

  1. Wow, l’estratto di questo libro è riuscita ad incuriosirmi. Da quello che ho letto sembra una storia molto bella e sarei curiosa e felice di leggere il libro per intero .

  2. Ecco finalmente un libro coinvolgente, avvolgente appunto come un profumo. Qui trovano spazio emozioni, riflessioni e romanticismo…nulla tuttavia può essere dato per scontato, credo infatti che una lettura completa mostrerà molti aspetti nuovi e profondi. Complimenti all’autrice

  3. Un’anteprima molto coinvolgente… Il rapporto tra il Conte Federico e Ombretta mi è piaciuto molto…mi ha dato l’impressione che sia un punto importante nella storia… Aver ricordato il momento in cui l’ha “aiutata” a superare quella difficoltà quando era una bambina…mi fa immaginare che possa essere una continuità anche nel momento in cui Ombretta, adesso grande, dovrà affrontare nuove e più grandi difficoltà…
    Trovo il titolo “l’essenza del tempo” molto bello e perfetto…fa pensare, riflettere a quanto sia importante questo tempo che pensiamo infinito, che a volte è troppo breve, altre interminabile quando affrontiamo momenti bui…che è necessario costanza, pazienza per tutto quanto riguardi la vita…

    Mi ha colpito molto questo libro…
    Un abbraccio all’autrice… grazie

    • Grazie, contraccambio l’abbraccio. Sì, il conte Federico svolge un ruolo determinante in questa storia, egli è una persona di grande umanità e nello stesso tempo bisognosa di affetto, affetto di cui ha subito la carenza nella sua famiglia di origini nobili e che è riuscito a trovare nel nucleo famigliare di Ombretta.

  4. Ho avuto il piacere di leggere e recensire i romanzi della scrittrice Brunella Giovannini e in tutti ho trovato storie che colpiscono il cuore e ravvivano i sentimenti, personaggi ben costruiti e ambientazioni in cui è facile immergersi.

  5. Vorrei approfondire questa lettura poiché mi interessa molto la tematica, quella del tempo. L’anteprima è molto bella, vorrei tanto poter leggere la copia di questo libro.

    • Grazie, è un romanzo in cui davvero non mancano le emozioni e i colpi di scena. Ombretta è attorniata da personaggi apparentemente secondari ma in realtà ognuno ha un ruolo specifico che contribuisce a “tessere” la trama.

  6. Un’anteprima coinvolgente e davvero interessante, una lettura scorrevole che suscita la curiosità del lettore che si avvicina per la prima volta alla lettura di queste prime parole. Mi ha davvero incuriosita e mi piacerebbe tanto conoscere il seguito e la vita della giovane Ombretta.

  7. Un nome, Ombretta, che evoca altri tempi , un antico edificio nel quale si scoprono pregiate essenze olfattiva e un titolo che è evocativo.
    Infatti, cos’è davvero l’essenza del tempo? Come la si può cogliere? L’anteprima é molto coinvolgente e lascia presagire sviluppi inaspettati della storia. Ci sono tutti gli ingredienti per irretire il lettore.

    • Il nome della protagonista si è quasi imposto nel momento in cui nella mia mente ha iniziato a prendere forma il romanzo e ho cercato di attingere tra i miei ricordi più lontani, rievocando le storie che si raccontavano in famiglia sull’aia, nelle sere d’estate… Quel nome bellissimo, nel mio caso è associato ad una foto in bianco e nero, custodita nel cassetto delle reliquie e rappresentante una bambina che non è mai potuta diventare grande. L’Ombretta del romanzo è invece diventata una donna, capace di superare le difficoltà e in grado di amare

  8. Gli affetti, la vicinanza di persone care sono indispensabili nel momento in cui la vita ti mette davanti un ostacolo insormontabile…ma principalmente credo che la forza di andare avanti e superare le avversità sia intrinseco in ognuno di noi…

    • Sono d’accordo, infatti questa storia vuole essere un incentivo a non lasciarsi mai abbattere dalle difficoltà, a fare affidamento alla speranza e alla nostra forza interiore. Tutto ha una fine e anche dopo la notte più buia, il cielo si aprirà per regalarci i bagliori dell’alba.

  9. Un’anteprima del tutto coinvolgente,curiosissima di scoprire la vita di Ombretta, ma soprattutto questa essenza del tempo, un qualcosa che sfugge a tutti noi, tematica importantissima e mai scontata, donandoci a noi lettori momenti di riflessione e osservazioni. Spero di poter approfondire di più questa lettura.

  10. Nella vita a volte le cose si danno per scontate e non si capisce il loro vero valore fino a che non accade qualcosa. Questo libro mi sembra davvero molto interessante per riflettere e imparare.

  11. Il tempo… uno dei temi a me più cari. Ormai poco capaci di assaporarlo nel profondo, siamo schiavi di scadenze dimenticandoci cosa vuol dire vivere davvero attraverso gli attimi che scorrono…. Questo racconto che lascia intuire un’intensa avventura tra i sensi, i valori dimenticati e l’importanza del tempo. Tutto ciò che abbiamo di più caro! Ovviamente sono super curiosa di sapere il proseguimento del discorso lasciato in sospeso!!

    • Il tempo, foriero di gioie e di dolori, capace di rimarginare le ferite e portare alla luce verità nascoste. Il tempo, artefice di grandi cambiamenti e in fondo gran maestro di vita, accompagna Ombretta tra le pagine del romanzo.

  12. L’anteprima è bellissima- mi ha fatto ricordare quando ero giovane e ci si poteva permettere poco – mi incuriosisce molto e vorrei poter approfondire leggendo tutto il libro

    • Grazie, la storia di Ombretta accompagna il lettore attraverso un lungo periodo di tempo rendendolo quasi partecipe dei cambiamenti sociali, economici e culturali che si sono susseguiti negli anni. Spero tu abbia la possibilità di approfondire la conoscenza con la protagonista di questo romanzo.

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