Alfredo Lucifero, calabrese di origine, è nato a Pisa, di professione avvocato, magistrato onorario a Massa. Ha frequentato negli anni ’50-’60 artisti dell’importanza di Ardengo Soffici, Giuseppe Ungaretti e Leonida Repaci. La letteratura e la scultura si sono alternate e, dopo una pausa di molti anni per l’intenso lavoro professionale, lo hanno accompagnato fino ad oggi. Presentiamo un breve saggio di Mauro Montacchiesi che rappresenta, come scrive lo stesso autore, “Una breve sintesi, poiché sconfinato è l’universo artistico di Alfredo Lucifero.” Il saggio si può leggere in versione integrale nell’eBook edito da Manuale di Mari. Nicla Morletti
Anteprima del libro
Graeca per Ausoniae fines sine lege vagantur.
Letteralmente: “Le parole greche vagano senza legge entro i confini italiani”.
(Tratto da: www.wikipedia.org)
Perché questa premessa? Per tentare di fornire un’esplicazione onomastica al nome ed al cognome del Grande Artista Alfredo Lucifero.
Prima di entrare nel merito “onomastico”, vale la pena ricordare che molte parole composte italiane, per la maggior parte di etimo classico, dovrebbero essere lette da destra verso sinistra, es: paleontologia. Questa parola, totalmente greca, è composta da un prefisso (παλαiός, palaiòs = “antico”), da un infisso (ὤν, ὄντος, òn, òntos = “ciò che è”, forma del verbo “essere”), e da un suffisso (λόγος, lògos = nel senso di “studio”). Ne consegue che la lettura, ovvero il significato, è: “Studio dell’essere antico”.
Tuttavia, molte parole composte italiane, di etimo classico, sono state formate, grazie alla corruzione linguistica volgare, invertendo o mescolando l’ordine naturale, es: “Filosofia”, ovvero “Amore del sapere”. In realtà, dovremmo leggere “Sapere dell’amore” e l’esatta costruzione dovrebbe essere: “Sofiofilia”, ovvero “Amore per il sapere”. Come dicevano i nostri padri latini: “Error communis facit ius” “L’errore comune fa (diventa) legge”!
Produco un ulteriore esempio a suffragio delle tesi relative alla corruzione linguistica, poi volgarmente e canonicamente accettata. Se diciamo “Viva l’Italia” o “Viva gli Italiani”, quel “Viva”, cosa significa, è usato correttamente? No, è errato e ce lo spiega la romanza lingua francese, poiché fa una netta distinzione grammaticale fra le due frasi, es: “Viva l’Italia = Que vive l’Italie” e “Viva gli Italiani = Que vivent les Italiens”!
Come si evincerà ormai chiaramente, quel nostro “Viva”, non è una semplice interiezione, ma il congiuntivo presente, singolare, del verbo VIVERE, vale a dire CHE VIVA L’ITALIA, che la lingua francese traduce, appunto, al singolare. Mentre “Viva gli Italiani” viene tradotto in francese CHE VIVANO GLI ITALIANI, congiuntivo presente plurale del verbo VIVERE.
Premessa questa doverosa chiarificazione, passiamo all’onomastica di “Alfredo Lucifero”.
“Alfredo” viene fatto risalire ad origini di area germanica con diversi significati tra cui, il più accreditato, è “immortale”.
“Lucifero” significa letteralmente “Portatore di luce”, in quanto tale denominazione deriva dall’equivalente latino lucifer, composto di lux (luce) e ferre (portare), sul modello del corrispondente greco phosphoros (phos=luce, pherein=portare). (Tratto da: www.wikipedia.org).
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Omaggio al Grande Artista Alfredo Lucifero
di Mauro Montacchiesi
eBook – Clicca qui per leggere la versione integrale del saggio –
Cordialmente grazie alla Gent.ma Sig.ra Nicla Morletti. Saluti a Lei ed al Dott. Lucifero.