In questo florilegio di poesie c’è tutta l’anima di Adalgisa Licastro, poetessa completa, a trecentosessanta gradi. Il cerchio si apre con un dolce saluto al sole nascente e si chiude con persuadente e sublime poesia ed amore per il tutto. Toccante la poesia dal titolo “Madre”: “Non languide parole,/né accenti tristi e muti,/or che ti passo accanto e non mi vedi…”
In queste liriche la Licastro si rivela poetessa autentica che non scrive per intima soddisfazione, ma per donare un messaggio al lettore, per sviluppare un profondo discorso intellettuale, impegnata a dissolvere il dissidio tra disfacimento storico – temporale e dilagante ansia razionale. Una poesia mirabilmente valida, soprattutto quando tocca problemi umani d’interesse universale che, per la modernità del dinamismo espressivo, la forza della parola e per l’ecletticità epigrammatica della creazione, si colloca tra le voci più intonate della poesia contemporanea. Nicla Morletti
Anteprima del libro
Salve
Salve sole nascente
che nel giorno splendente
inondi il piano;
salve sole morente
che la terra saluti con dardeggiante fuoco;
salve notte
tra mille stelle avvolte di mistero!
E salve a te, uomo
che l’uno e l’altra accogli
così come la vita.
Nella luce del giorno,
nel buio della notte,
emulo di un ciclico destino,
ritrovi il tuo percorso che,
acceso insieme al sole,
lento s’adagia nel buio della notte,
quando il riposo è premio
al cammino del giorno.
***
Madre
Tutto ciò che ho amato ed ho vissuto
risplenderà di luce
quando nel tuo pensiero,
ritornerò fanciulla,
e del dolor che ha roso la mia vita,
sarà dissolto il segno.
Ho perpetrato in te ogni mia cura
e, pura come candida corolla,
l’anima mia ho trasfuso
nel primo tuo vagito;
con la mia carne
ho plasmato il tuo cuore
e di te ho fatto un uomo.
Non languide parole,
né accenti tristi e muti,
or che ti passo accanto e non mi vedi:
solo l’orgoglio d’avermi avuto “madre”,
solo la gioia di chiamarti ‘figlio”.
***
Fugacità del tempo
L’albeggiare d’un giorno
è speranza di vita,
è luce del mattino,
è promessa di sole,
è “divenire”,
è attesa che si muta in realtà!
E’ oggi il tuo domani,
quando progetti e speri
che ciò che pensi
si realizzerà.
Odore di caffè e pane fresco,
si mischiano nell’aria
un po’ frizzante,
e spii dalle persiane
la qualità del cielo
per scoprir dalle nuvole se forse pioverà
Pure t’appare limpido
quel che di notte è cupo:
fugate l’ombre,
dissolto ogni fantasma,
si placa il cuore
e più non ha paura!
Ma quando s’alza il sole,
sfuma tra le comuni cose
la magia di un momento.
Non più protagonista del tuo giorno,
inglobato nel tempo,
da passegger veloce
scorri con esso,
particella fugace
di un’eterna realtà!
***
Naufragio
L’ultima nave partiva alle diciotto
piena di passeggeri infreddoliti,
di sogni e di speranze ormai nutriti.
Alzato il bavero sotto il paltò sdrucito,
lo sguardo perso verso l’infinito,
seguiva ognuno un proprio pensiero
e sognava per sé un mondo vero!
Onda su onda,
in una calma piatta,
s’allontanava quella vecchia chiatta…
“Vento di tramontana, non soffiare:
vogliamo insieme il mare attraversare”
pregava Rugantina un po’ smarrita,
e sfiorava il rosario con le dita…
Nessuna stella nel firmamento,
ma una randagia nuvola nel vento!
Ma proprio quella nuvola rabbiosa,
presto mutò ogni cosa:
l’onda si sollevò con gran sgomento,
e fu l’inferno in un solo momento.
“Aiuto, aiuto!”
Si sentì gridare
“moriremo tutti infondo al mare”
Silente il cielo stava ad osservare
e Rugantina continuava a pregare!
***
Ho iniziato a leggere e nel contempo, il mio vicino inizia a suonar il suo pianoforte; nell’attimo esatto in cui mi appresto a leggere “Naufragio”, il suo suonare diviene triste e malinconico, quasi una coincidenza… inutile dire le sensazioni ed emozioni provate in questo preciso istante…
Bellissime poesie, piene di vita, di amore e di riflessione.
E’ splendida anche la copertina di ” Tra luci ed ombre “. A prefare, per cosi dire, un contenuto da fuoriclasse.
Adalgisa Licastro non si smentisce e ci regala ancora una volta poesie stupende. Da meditare. Da assimilare. Da godere. Certe persone dovrebbero esser – sulla terra – immortali, tanto e’ il loro valore ( e non solo letterario).