lunedì, 25 Settembre 2023
HomeNarrativaRaccontiEchi di riti e miti di Daniela Quieti

Echi di riti e miti di Daniela Quieti

-

Il commento di Nicla Morletti

Echi di riti e miti di Daniela QuietiNell’approccio allo scrivere e nella sua continuità, Daniela Quieti sceglie la via più semplice e diretta: racconti brevi: “Settembre andiamo. E’ tempo di migrare”, “Dal ribollir de’ tini”, “L’olio di San Bernardino”, “I giorni della merla e le fiammelle della Candelora”. Non trame quindi di romanzi in cui è possibile smarrirsi, nessun tessuto narrativo complesso, ma la linearità e il piacere di riscoprire le tradizioni, le sagre paesane, le feste in piazza tra il sacro e il profano, magari con un’orchestrina che dà l’avvio alle danze. Attorno odore di birra, profumo di arrosto, porchetta e tartufi. E poi c’è la magia del solstizio d’estate. Racconti così familiari, che pare quasi di esserci in mezzo, oppure di averne già sentito parlare, quasi un dejà vu.

ECHI DI RITI E E MITI
di Daniela Quieti

Ibiskos Ulivieri
– Collana Agave
2010, p. 78
Ordina questo libro con dedica autografa dell’autrice (Prezzo: € 12,00)
Leggi e commenta nel Blog degli Autori


Dalla Prefazione di Romano Battaglia

È un viaggio in una notte buia dove gli altri ci fanno strada tenendoci per mano, quando il nostro cuore non si è ancora dischiuso perché il dolore gli ha impedito di sbocciare.
In quel momento nasce dal profondo una musica che attende un anelito di vento per rivelarsi.
Il suo narrare è proprio come la brezza fresca che passa sulla pianura dopo essere discesa dalle montagne. Ci porta i rumori delle foglie e in quel mormorio dei rami amici dell’aria pare di udire una voce misteriosa che glorifica la terra e che ci chiama. Le parole scritte sono la proiezione della nostra stessa mente, fenomeni misteriosi che giacciono addormentati nella profondità della nostra anima. Sono un’evasione dalla vita quotidiana che ci costruiamo attorno innalzando spesso mura invalicabili. Nei racconti di Daniela Quieti c’è il suono delle campane di paesi e città, lo stesso melodioso concerto di festa che ci riporta al passato.
Una glorificazione continua della natura e della vita, un canto rivolto alla bellezza del mondo. Chi legge questi suoi racconti si ritroverà nel mondo lontano cantato da Gabriele d’Annunzio nella poesia ‘I pastori’. C’è un respiro ampio di grandi sentimenti e di malinconia che si avverte in ogni suo racconto, come acqua fresca e chiara che irriga i campi di grano. L’autrice, già avvezza a ricevere premi, non si compiace dei tanti riconoscimenti, ma intensifica la sua narrazione rinnovandola ogni volta, nella speranza che nessun ostacolo possa mai sconfiggere il carattere forte e gentile della sua gente, della sua terra d’origine.

1 commento

  1. Mi piace molto quando un’opera ha dei richiami del passato perché segna un continuum. L’anteprima è stata davvero interessante e spero di avere l’opportunità di leggere l’intero libro.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

 Metti la spunta se vuoi ricevere un avviso ogni volta che c'è un commento.

- Aggiungi una immagine -

REGALA UN LIBRO!

Scegli tra quelli consigliati dai Lettori della FIERA DEI LIBRI ON LINE!

Fiera dei Libri on line
Fiera dei Libri on line

LIBRI IN PRIMO PIANO

FIERA DEI LIBRI ON LINE