Giorni ribelli di Andrea Calugi è un romanzo distopico che, nel suo interrogarsi sul valore e significato del termine libertà, scava nel profondo delle coscienze
Giorni ribelli di Andrea Calugi, un futuro possibile per l’innominabile attuale
Si suole collocare il romanzo distopico nel filone della cosiddetta narrativa speculativa anche se la letteratura, in verità, è di per sé speculativa e non si limita a registrare il dato della vita, anche quando questa assume le forme del “reale” piuttosto che quelle di un nefasto ipotetico futuro. Così accanto all’estremo di autori che, come Hemingway, suggeriscono di scrivere solo di cose che si conoscono bene, direttamente e personalmente, vi sono altri che all’opposto, come Orwell, affrontano con coraggio il pericolo insito nel romanzo distopico e più in generale nelle opere di fantasy e di fantascienza. Il pericolo in questione è quello di non essere credibili e di non riuscire a sospendere l’incredulità del lettore. Questo fa del romanzo distopico, detto con un sorriso, una vera e propria avventura per i lettori e… per l’autore. Occorre uno sforzo non indifferente per cogliere le dinamiche fondamentali della società secolarizzata, in quella architettura del presente dal dopoguerra ad oggi che Roberto Calasso definiva “l’innominabile attuale”, e condurle alle loro estreme conseguenze scegliendo, tra le direzioni possibili, quelle più cupe e angoscianti. Eppure questo tipo di narrativa ha dimostrato tutto il suo potere speculativo e predittivo. Orwell comincia a scrivere “1984”, subito dopo una guerra mondiale che aveva scombussolato gli equilibri del mondo intero ed immagina quel grande fratello che ha assunto oggi le forme più invasive della sorveglianza di massa.
Nel romanzo “Giorni ribelli” di Andrea Calugi, l’impresa di descrivere una società futura, dopo l’ennesima rivoluzione e la conseguente affermazione della élite vincente, è quanto mai arduo e può esporsi, in modo inevitabile, alla incredulità dei lettori ed offrire il fianco a non poche critiche. Tuttavia, come succede spesso, quello che salva il romanzo è la voce dell’autore, lo stile narrativo, quel linguaggio diretto, quel dire tutto senza peli sulla lingua, proprio come farebbe un ribelle protagonista della storia. In questo l’autore dà la migliore prova di sé, coinvolgendo il lettore e stimolando la riflessione su temi fondamentali della comunicazione, del potere, della giustizia e della libertà.
Robert, Manuale di Mari
Letalia, 2070 quinta Era.
La Grande Rivoluzione Universale, secondo la propaganda governativa, ha posto fine alla disuguaglianza sociale ed economica assicurando alla popolazione una nuova stabilità.
Nel nuovo mondo, accuratamente pianificato dall’élite al comando, il benessere generale e ritmi di vita meno frenetici compensano l’ingerenza dello stato nella privacy dei cittadini e giustificano i limiti alla libera circolazione delle idee.
Apparentemente, una popolazione riemersa rinfrancata dalla guerra, grata ai propri governanti per averla saggiamente guidata nei terribili anni della rivoluzione e una classe politica dedita al bene comune. In realtà, i fini dell’élite sono più oscuri e una associazione segreta, l’Estate, fondata da Lorenzo Magnus, detto il Master, si propone di rivelarli e di destituirla nel suo complesso. In poco tempo, l’Estate si diffonde su tutto il territorio nazionale e i suoi affiliati si preparano a un duro scontro con l’establishment, consapevoli che i tempi non siano ancora maturi.
Nella sede di Sbrani, però, nel sud della Letalia, alcuni compagni ritengono eccessiva la prudenza del Master e accarezzano l’idea di sfidare subito l’esercito letaliano.
Giorni ribelli di Andrea Calugi è un romanzo distopico che, nel suo interrogarsi sul valore e significato del termine libertà, scava nel profondo delle coscienze.
L’autore
Andrea Calugi è nato a Empoli nel 1983 e vive a La Scala, una piccola frazione di San Miniato (Pisa). Anarchico inconsapevole fin dall’infanzia, preferisce scrivere le proprie storie piuttosto che leggerle, prima sotto forma di giochi, poi di poesie (o canzoni) e infine come possibili libri.
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Qualcuno può pensare che una volta toccato il fondo sia possibile solo un miglioramento. Invece, anche nell’ora più buia, può esserci destino peggiore: diventare cieco. In poche parole, sapere che non c’è speranza di uscire dal tunnel, di poter tornare a rivedere la luce, neppure fra mille anni. Questo fu il risultato ottenuto con la Grande Rivoluzione Universale (conosciuta anche con il suo acronimo di GRU) del 2070 q.E. (quinta Era). Peccato che nessuno di coloro che l’appoggiarono, combatterono, ma soprattutto subirono, riuscì ad accorgersene: quel volgo composto dalla grande maggioranza della popolazione, quella più povera e fuori da ogni possibilità di entrare a far parte della vita politica del Paese.
Ben consapevole dei cambiamenti fu invece l’élite, la classe ricca e al comando nello Stato della Letalia, una repubblica democratica rappresentativa prima della GRU. In sostanza lo rimase anche dopo, ma ufficialmente il nuovo sistema di governo venne definito come Repubblica di Controllo Universale Autorizzata.
Fu infatti l’élite a volere la GRU e a metterla in atto con l’appoggio del volgo, proprio quando quest’ultimo ormai disperato e alla fame, meditava una propria rivoluzione contro il sistema allora vigente. Come tante altre, forse tutte, fu una guerra organizzata a tavolino dall’élite, che volle piombare sull’evento come un deus ex machina, prendendosi addirittura il riconoscimento di salvatori della patria, sfruttando l’occasione bellica per smaltire la feccia e distruggere ciò che non rientrava nei loro piani. Per poi tornare da vincitori e costruttori del futuro, delle nuove città. Perché fare due soldi non fa mai male, soprattutto sulle disgrazie altrui; e chi poteva farlo se non loro, con le loro illimitate finanze?
La decisione fu presa proprio per anticipare la sommossa popolare, per poter monitorare e avere il pieno controllo dei cambiamenti che sarebbero avvenuti, in quanto l’élite sarebbe stata la prima vittima di una possibile rivolta sociale nata dal basso. Già chiamarli cambiamenti sembra una colossale presa per il culo. La sostanza delle cose infatti non cambiò. Anche questa è una cazzata, perché in realtà cambiarono in peggio. Il potere decisionale rimase in mano all’élite, i ricchi restarono ricchi e i poveri rimasero poveri, fuori da ogni possibilità di farsi valere. Furono sostituiti i vecchi partiti ritenuti ormai inattendibili e obsoleti con altri, incaricati di dover risollevare e ricostruire un Paese ormai abbattuto dalle precedenti amministrazioni, composti da giovani esponenti dell’élite (chi l’avrebbe mai detto?) in quanto ritenuti (da loro stessi) più capaci, competenti ed esperti in materia rispetto agli appartenenti del volgo. Purtroppo quest’ultimo si fece abbindolare (per l’ennesima volta nella sua storia) dalle belle proposte di rinnovamento e sviluppo, e appoggiò incondizionatamente ogni decisione presa dagli altri. Dall’alto.
È la storia dell’umanità. È sempre andata così. Un Paese o un sistema giusto sarebbe possibile in questo mondo e neanche troppo complicato da realizzare. Purtroppo la giustizia è sempre stata una cosa scomoda come un dito in culo, specialmente per i ricchi, dal momento che sono sempre loro a ricoprire cariche di rilievo o di comando e i primi a rimetterci in caso di equità. La storia è piena di guerre e rivoluzioni fatte dal popolo per abbattere monarchie o altre forme di potere con al vertice il più potente e/o ricco. Il risultato è sempre stato il solito: quello di sostituire un potente con un altro, rendendo così vano ogni sacrificio fatto. Ma il volgo non si era ancora avveduto di tutto questo.
La Letalia, così chiamata fin dall’antichità per la sua forma peninsulare simile alla lama di una sciabola monofilare curva, era situata al centro del continente Eutopia. Molti anni prima della GRU, la Letalia aveva avuto il suo momento di gloria economica, durante il quale si era permessa addirittura di trasferire i propri affari in alcuni Paesi stranieri non ancora sviluppati, considerati il Terzo Strato del mondo (quello più in basso, quello sotto e schiacciato da tutto e tutti), sfruttandoli e sottomettendoli al proprio volere e alle proprie leggi e condizioni. Con il passare degli anni quel potere era andato lentamente sempre più scemando, la sua egemonia non era più così riconosciuta, netta e stava percorrendo il solito sentiero ma nel verso contrario. La Letalia infatti, poco prima della Grande Rivoluzione Universale, stava diventando un Paese del Terzo Strato a sua volta, a sue spese, per sue colpe, uno di quei Paesi che fino a qualche decennio prima era lei a sfruttare. Ora, invece, erano proprio quelle ex nazioni flagellate dai suoi dettami a sfruttare e imporsi sulla Letalia. Le si stava ritorcendo tutto contro e quelle new entry tra i Paesi Top Value (così erano definiti gli Stati più influenti e importanti economicamente) venivano in Letalia a sfruttare le risorse. Umane comprese. Soprattutto. La storia è ciclica, continuamente.
Uno dei primi cambiamenti più significativi apportati fu quello di eliminare i calendari; infatti l’ultima data conosciuta fu proprio il 14 gennaio del 2070 q.E., ovvero l’inizio della GRU, ma con il tempo si tentò di cancellare anche questo riferimento temporale. A tale scopo furono per prima cosa soppresse tutte le vecchie ricorrenze prefissate, sostituendole con festività casuali estratte a sorte, anche ripetute ma mai cicliche e fisse. Stessa cosa accadde anche ai weekend, alle ferie e ai periodi di saldi, tirati a sorte anche loro per destabilizzare qualsiasi cognizione. Tutto doveva dare l’impressione di qualcosa che veniva elargito alla popolazione, farlo sembrare un gioco a cui assistere (impotenti) o una manna dal cielo.
La popolazione letaliana era tendenzialmente molto giovane e ciò non era affatto casuale: sempre per raggiungere lo stesso fine, ovvero cancellare la memoria storica della massa, la GRU fece in modo di togliere di mezzo i membri più anziani, gli individui con più reminiscenze da tramandare, così da cancellare più ricordi e passato possibile. Nessuno fu escluso dal reclutamento per la battaglia, soprattutto nessuno di questi matusa; primi in prima linea, primi a cadere. Sia per ordini impartiti sia per quel senso di bontà e sacrificio delle persone anziane verso i giovani che hanno ancora tutta una vita davanti a loro. La stessa guerra involontariamente contribuì in maniera significativa alla causa: avrebbe distrutto più cose possibili risalenti al passato (monumenti, edifici, associazioni, etc.); inoltre durante un periodo di combattimento, bombardamenti, proiettili, bombe e fango ogni essere vivente pensa più a tornare sano e salvo a casa (o ad annientare quante più minacce possibili per la propria incolumità) che al conteggio dei giorni. E in guerra quasi tutti i giorni si somigliano, come fossero un solo lungo e interminabile giorno, dal quale sembra impossibile uscire, cancellando la cognizione del tempo dalla mente.
(Estratto da Giorni ribelli di Andrea Calugi)
Nella copertina vi è uno schizzo di una metropoli con tanti grattacieli di notte, il quarto di luna in alto che tutto vede e avvolge. Predominante il rosso e il nero, sangue e oscurità. Particolare la scelta di contornare il titolo del romanzo con dei grattacieli. Nella quarta di copertina una citazione incuriosisce il lettore e lo stimola alla lettura. Nelle alette interne accenno della trama, della tematica su cui tutta la storia ruota e breve biografia dell’autore.
Molto particolare la dedica rivolta a grandi personalità che hanno lasciato un segno nell’Italia e nella storia.
Un mondo ideale basato su quello vero ma proiettato verso il futuro, non quello che uno si aspetta con il libero arbitrio e tante speranze ma un grande disegno dove le persone sono trattate alla stregua di burattini. Un mondo di falsità, quello che purtroppo stiamo vivendo davvero ogni giorno. Un mondo di apparenze dove non conta davvero chi sei e cosa sai fare ma come gli altri ti giudicano …
Tra i temi, ahimè anche attuale nel mondo reale, c’è quello della guerra non solo nel senso letterale della parola che campeggia nelle cronache odierne ma anche in quello che ogni giorno ognuno di noi deve passare. Una guerra continua appunto per non farsi calpestare da questo o quello.
Si tratta del primo romanzo distopico che leggo e ho voluto leggerlo con calma nel senso di farmi avvolgere totalmente dalla storia, avere l’opportunità di conoscere il mondo alternativo e compararlo con quello reale. Lo considero un libro impegnativo nel senso positivo del termine perché mi ha permesso di mettere in discussione varie cose, mi ha dato modo di riflettere subito fin dalla prima parola. In primis ti fa prendere consapevolezza del fatto che smarrire la strada è quasi la prassi, l’essere inglobati nella massa senza identità, speranza e obiettivi è un attimo se non ci si fa valere. Il tempo poi è un altro tema importante. Il fatto che nella storia i personaggi non sappiano in che momento storico si trovino mi ha fatto capire quanto sia importante il tempo e come questo non vada sprecato: quante volte infatti passano le giornate per arrivare ad una determinata data quasi senza accorgersene! No, non va per niente bene. Ho trovato anche conferma del fatto che, come diceva Virgilio, “Omnia vincit amor” perché l’amore, oltre a vincere su tutto persino sulla guerra, è il motore per andare avanti e non arrendersi. Non poteva poi mancare la tecnologia: è proprio vero che si è schiavi della tecnologia! Come spiega Lorenzo Magnus, alla fine del libro, l’uomo non è libero ma sempre dipendente da qualcosa.
Anche questa volta ho apprezzato il linguaggio schietto di Andrea Calugi per arrivare dritto al punto senza girarci attorno. Si può considerare come un libro denuncia per mostrare al lettore cosa non va nella società. La conferma ulteriore a mio parere è anche nei particolari ringraziamenti finali dove, invece delle classiche frasi d’occasione, l’autore si augura che il mondo cambi e riporta anche il testo della canzone “Imagine” di John Lennon. Apprezzate molto le incursioni dell’autore che sono utili per comprendere meglio il tutto.
Ringrazio Andrea Calugi per avermi fatto fare delle pause dalla vita frenetica utili per riflettere, guardare la vita sotto un altro punto di vista e avermi permesso di prendere consapevolezza di tante cose che hanno inciso sulla mia forma mentis. Il libro non ha deluso le mie aspettative e anche questa volta mi sento diversa perché ho imparato cose nuove utili anche per la mia crescita personale.
Grazie di tutto,
Valentina
Ciao Valentina, ti ringrazio per questo splendido messaggio. Sono contento quando un mio libro suscita così tanti pensieri e riflessioni, perché non smetterò mai di ripetermi ma scrivo per quello, per far riflettere, perché la gran parte dei libri ormai tende a non farlo e perché mi piace il confronto, non importa se siamo sulla stessa linea oppure opposta.
Mi fa piacere sapere che hai lettori arriva qualcosa, ma soprattutto innesca quel meccanismo di pensiero che mi è molto caro, perché molto di quello che hai scritto è ciò che speravo arrivasse agli altri.
Perciò sono io a ringraziarti.
Mi rendo conto soltanto ora (e me ne scuso, mi dispiace davvero molto) che il mio commento relativo all’arrivo del libro non si sa postato.
Ringrazio adesso l’autore per questo suo dono.
Meravigliosi i segnalibro!
Il messaggio che accompagna il libro è molto bello (anche a me sarebbe piaciuto scrivere ma non credo di aver trovato mai il coraggio per farlo…in compenso, mi delizio con la lettura, una passione che cresce ogni giorno di più). La dedica iniziale, poi, lo é ancora di più…e da quella dedica ho, praticamente, finito di leggere il libro che avevo tra le mani per dedicarmi, immediatamente, a “Giorni ribelli”. Questa bellissima dedica l’ho compresa e mi ha fatto emozionare molto di più a libro ultimato…dopo aver riflettuto a lungo sul pensiero/messaggio finale di Lorenzo Magnus.
Inutile dire che mi sono affezionata a Sergio, con i suoi sogni e il suo amore per Wilma, e Robin con i suoi ideali e le sue riflessioni sul suo vissuto. Due persone apparentemente diverse ma che si sono trovati e voluti bene… bellissimo il senso di protezione di Robin nei confronti di quel ragazzo che, nella sua mente, ha adottato come un figlio e bellissimo il modo in cui Sergio si confida con Robin…
Mi hanno fatto emozionare e commuovere le loro vicende, loro racconti, il loro mondo di confrontarsi senza invadere il pensiero altrui…
E bellissimo questo libro che ti fa provare una miriade di sensazioni e sentimenti e ti trascina a profonde riflessioni…
Ringrazio di cuore l’ autore per avermi dato l’opportunità di poter leggere, e avere tra le mani, questo splendido libro…
“… perché le giornate migliori sono quelle ribelli…”
Grazie a lei per le emozioni regalatemi…
Faccio sempre fatica a rispondere a certi messaggi ma sono anche la benzina che serve, che uno spera sempre di ricevere. Mi fa molto piacere sapere che ha apprezzato tutto, tutti gli aspetti, ma soprattutto mi riempie di soddisfazione leggere che si è emozionata e ha riflettuto sulle varie tematiche perché, non smetterò mai di dirlo, scrivo per questo, per provocare / far riflettere / fare usare il cervello al lettore, indipendentemente dalle opinioni più o meno condivise. In un periodo come questo, si deve riflettere e smuovere le coscienze.
Grazie per questo ossigeno.
Grazie mille per le sue parole ❤️
Ringrazio molto Andrea Calugi per avermi inviato una copia del suo libro. Grazie mille anche per la dedica.
Non vedo l’ora di leggerlo per saperne di più sulla tematica e vedere cosa mi lascia.
Valentina
Di niente, il piacere è tutto mio!
Ringrazio di cuore per la copia omaggio ricevuta non vedo l’ora di immergermi in questa storia.
Ovviamente il piacere è mio… buona lettura!
Sono molto felice nel ringraziarLa per la copia omaggio ricevuta, per l’apprezzata e gentile dedica e per l’opportunità di leggere questo libro. Spero di poter ricambiare tanta cortesia…no mancherò di suggerire il Suo libro a quanti conosco…Grazie ancora.
Sono io a essere contentissimo di queste righe. Spero le piacerà. Grazie a lei!
Ho già letto il libro e sono rimasta piacevolmente stupita dal cambio di genere e di marcia dell’autore con questa opera, ne consiglio vivamente l’acquisto!!
Salve Martina, grazie della fiducia e per aver letto anche gli altri libri. Un saluto
Salve, ho avuto modo di leggere il libro e lo ritengo una lettura stimolante. Dopo un primo capitolo un pochino “tecnico e pesante” (che però è utile a farci immergere in quel mondo e comprendere la situazione) inizia il romanzo vero e proprio, certamente più emozionante e coinvolgente, con tante storie al suo interno. Complimenti all’autore.
Salve Tiziana, la ringrazio del suo messaggio!
Ecco una bella sfida, almeno per quanto mi riguarda! Non fingo conoscenze e letture di chissà chi..a parte Orwell che tuttavia ha lasciato un segno indelebile nella mia memoria di lettrice. Che sia giunto quindi il momento di riprovarci? Da toscana, quale sono, Andrea Calugi mi pare sia l’occasione giusta e leggendo questa anteprima non posso che confermarlo.
Salve Chiara, le influenze di alcuni autori, come Orwell, si sentono e sarei ipocrita a negarle, spero comunque di essere riuscito a trasmettere idee e pensieri in linea con i nostri giorni ma soprattutto mi auguro di non deluderla, vista la grande responsabilità che avrei nel suo nuovo tentativo verso il distopico.
Spero abbia l’occasione di aggiudicarsi una copia o di leggerlo comunque per conto proprio. Un saluto toscano 😀
Essendo un’amante del romanzo distopico, mi piacerebbe molto leggere questo libro. Dalle poche righe che ho letto, sembra promettere bene. E’ la prima volta che leggo di questo autore, spero di poter entrare anche solo un po’ nel suo mondo e di conoscere il suo modo di vedere le cose e di avere la possibilità di leggere la sua opera!
Salve, grazie mille per il suo interesse. Il distopico è un genere che piace anche a me e ho voluto provarlo perché dà la possibilità di trattare molti argomenti o dare avvertimenti.
Spero abbia l’occasione di aggiudicarsi una copia o di leggerlo comunque per conto proprio. Saluti
La ringrazio molto per la sua risposta!
Salve a tutti!
Ho appena letto qui il sunto del libro e devo dire che mi ha stupito molto.
Questo perchè a me le argomentazioni di tipo distopico fanno riflettere molto, benchè essi non sono come tutti i libri, visto che i loro autori sono obbligati ad inventare realtà immaginarie con basi verosimili, per poi indurre la riflessione.
In ciò il signor autore Andrea Calugi ha fatto un lavoro molto interessante da quanto letto e onestamente non vedo l’ora di incimentarmi tra le numerose vicende da lui narrate.
Grazie e buona lettura a tutti!
Salve Yassin, mi fa piacere sapere che le sole prime pagine del libro siano così di impatto per il lettore. Come dico spesso (sempre), le provocazioni e le riflessioni sono sempre al centro dei miei libri, per me è questa la funzione che deve avere un libro… l’importante è stimolare il pensiero indipendentemente dall’opinione che ognuno di noi ha su un determinato argomento.
Spero abbia l’occasione di aggiudicarsi una copia o di leggerlo comunque per conto proprio. Saluti
Conosco già Andrea Calugi come scrittore perché proprio grazie a Manuale di Mari ho potuto leggere e recensire un altro suo libro. Mi piace il suo stile perché non vuole solo raccontare delle storie ma lanciare degli spunti di riflessione al lettore e dargli anche delle lezioni di vita.
Sono davvero incuriosita da questo romanzo distopico con al centro il tema della libertà che al giorno d’oggi non è scontata ma anzi guardandosi attorno sembra quasi che non ci sia più.
Salve Valentina, infiniti grazie per il suo apprezzamento nei confronti dei miei scritti e del mio modo di scrivere. Sì, le provocazioni e le riflessioni sono sempre al centro dei miei libri, per me è questa la funzione che deve avere un libro… l’importante è stimolare il pensiero indipendentemente dall’opinione che ognuno di noi ha su un determinato argomento, per rafforzarlo oppure cambiarlo o semplicemente per mettersi nei panni dell’altro.
Spero abbia l’occasione di aggiudicarsi una copia o di leggerlo comunque per conto proprio. Saluti
Gentile Andrea,
la penso esattamente come Lei perché, una volta terminata la lettura, non voglio solo dire “questo libro parla di questo” ma anche “grazie a questo libro ho capito che …”.
Spero davvero di avere la possibilità di leggere il suo libro,
Valentina
Un romanzo distopico che dall’anteprima sembra veramente ben scritto (cosa rara).
Spero di poter approfondire la lettura
Salve Davide, mi fa molto piacere quanto ha scritto perché la realizzazione del libro è stata un procedimento lungo, dovuto a molti fattori, tra cui la ricerca, lo studio e la volontà di scrivere bene ed esprimere bene concetti non facili. Spero abbia l’occasione di aggiudicarsi una copia o di leggerlo comunque per conto proprio. Saluti
Complimenti all’autore, ho avuto modo di leggere già il libro, i temi trattati sono molti e fa riflettere.
Grazie mille!
Adoro i distopici e i mondi che si vengono a creare, alla fine non sono così lontani e fanno riflettere molto. Sembra molto carino anche questo e mi piacerebbe leggerlo 🙂
Salve Anna, esatto, una realtà lontana ma non troppo, che a prescindere deve far riflettere. Spero abbia l’occasione di aggiudicarsi una copia o di leggerlo comunque per conto proprio. Saluti
Argomento molto importante e lettura altrettanto interessante ci fornisce l’anteprima, mettendo nella condizione di riflessione. Complimenti all’autore…
Salve Anna Maria, mi fa piacere che le sole parole iniziale siano così interessanti e grazie dei complimenti. Spero abbia l’occasione di leggerlo. Saluti
Molto interessante e sicuramente anche importante: è bene valorizzare sempre il concetto di libertà, dunque esprimo gratitutdine all’autore per averlo fatto.
Grazie per il bel messaggio, spero di essere stato all’altezza, ma ciò che mi preme sempre è stimolare la riflessione, su qualsiasi aspetto della vita, in questo caso più sull’argomento libertà (ma non solo). Grazie ancora e spero abbia modo di leggere il libro.
Tornare a casa e trovare una sorpresa è sempre molto bello, in alcuni giorni lo è ancora di più, lo prendo proprio come un augurio: che siano Giorni Ribelli, ovvero un bene per tutti.
La foto non rende giustizia alla bellezza della copertina con dei colori particolarmente vivi, o forse possiamo dire ribelli?
Ho sfogliato le prime pagine, le dediche, e già da quelle iniziano i miei complimenti.
Prima ancora di iniziare a leggere RINGRAZIO davvero TANTO.
Mi fanno molto piacere i suoi apprezzamenti, a partire dalla copertina (ho inoltrato i complimenti a chi di dovere, cioè alla mia amica che l’ha realizzata) fino alle dediche inserite nel libro, che per me sono di un’importanza mostruosa. Grazie e spero sia una buona lettura… ribelle 😀
Mi piace, sono curiosa di sapere i pensieri dell’autrice che mi sembrano molto interessanti e coinvolgenti, spero di poter ricevere questo libro
Salve Giulia, mi fa piacere che le sole parole iniziale siano così interessanti. Spero abbia l’occasione di aggiudicarsi una copia o di leggerlo comunque per conto proprio. Saluti
Lo scenario offerto da questa anteprima ti catapulta in una realtà lontana ma non del tutto… potrebbe rappresentare un futuro e descrivere una realtà a cui ci si avvicina! La lettura mi intriga molto e sarei davvero curiosa di scoprire l’evolversi della storia e poter assaporare il racconto fino alla fine!
Salve Valentina, esatto, una realtà lontana ma non troppo, che a prescindere deve far riflettere. Spero abbia l’occasione di aggiudicarsi una copia o di leggerlo comunque per conto proprio. Saluti
Un Romanzo Complesso Futuristico come dicono Distopico con questo interrogarsi sul senso e del termine libertà di oggi e di un futuro differenza dove tutto cambia e anche la libertà in se, un romanzo leggendo l’anteprima che mi fa pensare e fermarmi a leggerlo tutto, si un libro da leggere lo trovo interessante.
Salve Alberto, credo non ci si possa rifiutare di riflettere su ciò che ci circonda, su temi come libertà o altri di grande importanza. Spero abbia l’occasione di aggiudicarsi una copia o di leggerlo comunque per conto proprio. Saluti
Adoro i libri visionari. A volte sono utopici e fanno sognare ad un mondo migliore possibile, a volte sono rivelatori. Spero vivamente di poter conoscere questa nuova visione.
Salve Paola, mi fa piacere il suo interesse… mi auguro sia un libro in grado di far riflettere e magari chissà, può essere entrambe le cose insieme. Spero abbia l’occasione di aggiudicarsi una copia o di leggerlo comunque per conto proprio. Saluti
Un’anteprima molto intrigante, spero di poter approfondire questo libro dispotico, e capire i dubbi, le domande e le tematiche che vengono affrontante.
Salve Vanessa, mi fa piacere il suo messaggio, il mio intento è sempre quello di provocare e/o stimolare la riflessione. Spero abbia l’occasione di aggiudicarsi una copia o di leggerlo comunque per conto proprio. Saluti
Questo romanzo sembra davvero interessante. L’anteprima mi ha incuriosita molto ed è uno dei miei generi preferiti. La copertina molto carina, ha attirato subito la mia attenzione assieme al titolo. Spero tanto di poterlo leggere
Salve Anna, mi fa piacere sapere che le sole parole iniziali abbiano suscitato interesse. Spero abbia l’occasione di aggiudicarsi una copia o di leggerlo comunque per conto proprio. Saluti
Fatima, mi scusi ho sbagliato
Apprezzo molto i distopici e non è facile trovare romanzi di questo tipo ben scritti. Giorni ribelli promette bene, mi incuriosisce molto
Salve Maria, scrivere comporta rischi e responsabilità, mi auguro di non deluderla. Spero abbia l’occasione di aggiudicarsi una copia o di leggerlo comunque. Saluti
In questi tempi piuttosto oscuri i romanzi distopici sembrano quasi un preavviso di realtà.Nulla sembra più impossibile , ma quando la narrazione ci riporta a vicende storiche non così lontane tutto diventa più interessante.Mi piacerebbe avere l’onore di poter leggere questo romanzo, grazie per l’opportunità.
Salve Elisa, interessante la sua riflessione. Spero abbia l’occasione di aggiudicarsi una copia o di leggerlo comunque. Saluti
Curiosa di scoprire come l’autore immagina la società futura.La condizione attuale,a mio sindacabile giudizio, è catastrofica pertanto mi piacerebbe approfondire la lettura.
Salve Anna, mi fa piacere il suo interesse. Spero abbia l’occasione di aggiudicarsi una copia o di leggerlo comunque. Saluti
sarà un grandissimo piacere leggerlo a prescindere.