venerdì, 9 Giugno 2023
HomeNarrativaFantasyLe streghe di Moonvalley di Amanda Fall

Le streghe di Moonvalley di Amanda Fall

-

Le streghe di Moonvalley di Amanda Fall

Le streghe di Moonvalley di Amanda Fall, romanzo paranormal fantasy d’esordio

Le streghe di Moonvalley di Amanda Fall, romanzo fantasy che vanta già molte recensioni positive dei lettori

Cosa accadrebbe se in una cittadina fondata da una comunità di streghe alla fine del Seicento cominciassero a verificarsi misteriosi omicidi? Olivia Cromwell, strega novizia ed erede di una delle famiglie fondatrici di Moonvalley, non sembra in grado di attingere all’antica magia ancestrale della propria stirpe per porre fine allo sterminio. I suoi poteri sono improvvisamente impazziti e primordiali creature appartenenti al Regno Sotto la Collina minacciano la cittadina costruita nella Valle. Tra Orobie sotterranee custodi del sapere magico, un Broom and Witchcraft per soli turisti stregoni, un castello infestato, un negozio di amuleti incantati, antichi amori e vecchie faide, gli avvenimenti di un autunno particolarmente gelido segneranno il futuro della Congrega di Moonvalley. Quando la magia e la stregoneria non saranno sufficienti a debellare un popolo antico quanto il mondo stesso, riusciranno Oliva Cromwell e il suo Cerchio a sventare un’arcana vendetta e a riparare agli errori commessi dai loro antenati?

Leggi anteprima

MOONVALLEY

“Oh, meraviglia, meraviglia, meraviglia delle meraviglie!
E poi ancora meraviglia, e infine tutto ciò che la meraviglia può provocare in fatto di esclamazioni!”
Come vi piace – William Shakespeare

Apre gli occhi ma tutto ciò che vede è buio e neve. È stesa sulla schiena, i capelli un ventaglio scuro e fitto incastrato tra le spalle esili e il terreno brullo e ghiacciato. Prova a mettersi a sedere ma ha una vertigine che la costringe a poggiarsi a una lastra di pietra. È gelida, lo avverte, ma non riesce davvero a sentirla, non più per lo meno. Si volta, cerca di toccarla con mano e vede un nome. Si allontana di scatto. Non è una lastra di pietra, è una lapide. Si mette in ginocchio e cerca di alzarsi inciampando nel lungo abito di organza, ricamato. È strappato in più punti e sporco di fango e sangue sull’orlo e sul petto. Si appoggia con la schiena a un albero grigio e spoglio, i rami nel buio come artigli sinistri e scheletrici. Cerca di sollevare un lembo della gonna per liberare i piedi nudi ma le mani non rispondono come dovrebbero. Abbassa lo sguardo: le dita sono opache, come se le stesse guardando attraverso dell’acqua sporca. Appaiono e scompaiono dalle punte fino ai polsi a intermittenza irregolare. Prova a urlare ma non sente il suono della propria voce. Il silenzio di quel luogo è spettrale e opprimente come sabbia nei polmoni. Inizia a camminare, incerta, nel cimitero di lapidi. La terra è dura e fredda ma ancora non riesce a sentirla. Guarda i suoi piedi, ora liberi dalla gonna: galleggiano nell’aria, non toccano il suolo, opachi come le mani. Raggiunge l’ingresso del cimitero. Il cancello è chiuso. Prova a scuoterlo ma inciampa e ci cade attraverso. L’impatto delle ginocchia con il suolo è lieve, la neve candida e morbida, abbagliante anche nell’oscurità che preannuncia il sole appena tramontato.
D’improvviso viene investita da due fasci di luce paralleli. Si copre il volto con le mani e arretra nella neve sbattendo lievemente contro un palo di legno, le luci che velocemente scivolano via. È duro e pungente dietro la sua schiena, le schegge a infilarsi nella pelle chiara, più reale di qualunque altra cosa in quel sogno da cui non riesce a svegliarsi. Alza lo sguardo e legge il vecchio cartello scuro sulla sommità del palo: ‘Castello di Wondergeist’. Una freccia indica un sentiero buio tra gli alberi. Si rimette in piedi, disorientata e confusa, e la segue finché un’ombra appena più buia della notte le viene incontro, scivola come acqua oppure no, cammina. Un lampo d’oro, capelli ondulati, allunga le dita abbronzate verso di lei poi svanisce in una voluta di fumo mentre il vento porta via le sue parole. Lei conosce il suo nome. Le sembra di urlarlo ma la sua voce è così debole, così flebile che lei stessa fatica a udirla.
Il ragazzo si svegliò di soprassalto, i capelli biondi una massa informe, il collo appiccicoso di sudore. Scostò le coperte e gettò i piedi sul pavimento di legno facendo forza sulle braccia, slanciando il suo corpo scosso dai brividi mentre raggiungeva in punta di piedi la piccola cucina di casa e si concedeva un bicchiere d’acqua ghiacciata. Poteva sentire il liquido fluire all’interno del suo corpo come una piccola cascata, risvegliando i sensi, raffreddando il sangue, rallentando il cuore. Ripensò alla ragazza del sogno, ai suoi capelli dalle mille sfumature di viola tra le ciocche nere come l’oscurità impenetrabile di una notte senza stelle. Non riusciva a spiegarselo, ma sapeva che lei lo stava chiamando, che lo stava aspettando. Si portò una mano alla testa, toccando i capelli chiari illuminati d’argento dalla luce della luna. Christopher, aveva sussurrato, un flebile alito di vento. Christopher. Il suo nome, null’altro.
Erano dieci anni che la sognava, che cercava di afferrare quella ragazza così evanescente eppure, notte dopo notte, qualcosa glielo impediva, le sue dita come filamenti di fumo a contatto con la pelle chiara di lei. Non era mai riuscito a vederla in volto ma sapeva che avrebbe potuto riconoscerla ovunque se solo l’avesse incontrata. Si avvicinò alla portafinestra che collegava il piccolo locale al salotto e poi giù, fino alla spiaggia, la sabbia come il profilo ovale di un quarto di luna. Christopher appoggiò la spalla all’intelaiatura incrociando le braccia al petto, lasciando che l’umida frescura notturna dell’autunno della California gli accarezzasse il corpo ancora scosso da un leggero tremito. Chiuse gli occhi, beandosi dell’odore del mare e della melodia della risacca che, dopo aver baciato la sabbia chiara, era costretta dolorosamente ad allontanarsi ancora e ancora e ancora. Si chiese se anche il mare provasse ciò che stava avvertendo lui, il senso di vuoto che lo attanagliava ogni qual volta era costretto a svegliarsi mentre la ragazza che sentiva di amare con ogni fibra del suo essere pur non avendola mai incontrata gli veniva strappata via dalle braccia un attimo prima di riuscire a toccarla. Perché lui sapeva che lei, ovunque fosse, era reale. E lo stava aspettando.
Sobbalzò quando qualcosa di freddo gli colpì la spalla. Voltò lo sguardo e i suoi occhi dello stesso colore di quel mare che tanto amava osservare catturarono qualcosa di piccolo e brillante che si era posato tra la clavicola e il trapezio. Lo toccò con le dita intorpidite dal freddo dell’acqua che aveva bevuto e quello sembrò bruciargli i polpastrelli, ancora più freddo, prima di sgretolarsi fra le sue mani.
Era un fiocco di neve.

***

«Ti piacerà il Rhode Island, figliolo!»
Chris sospirò impercettibilmente alle spalle del padre. Era pomeriggio inoltrato e la notte precedente non era riuscito a dormire per nulla, sentiva la stanchezza pesargli sulle spalle come il bilanciere che era solito sollevare in palestra. Ripensò alle parole appena pronunciate dal padre, il tormentone delle ultime settimane, mentre cercava di convincere più se stesso che il figlio. Da quando Chris era un bambino avevano vissuto in undici contee diverse per permettere al padre di inseguire i propri sogni e lui iniziava ad essere stanco, stanco di essere trascinato via da ogni nuova vita che iniziava a costruire, stanco di sentirsi un apolide nel suo stesso Paese, un relitto che solcava le acque da un luogo all’altro senza riuscire mai ad attraccare in un porto il tempo necessario da memorizzare l’odore del mare e la consistenza della spuma che incoronava le onde.
«Il contratto è di cinque anni, questa volta!» ripeté per l’ennesima volta il padre, mentre continuava ad imballare le loro cose in grosse scatole di carta e buste nere, di quelle che generalmente venivano utilizzate per l’immondizia. Abbracciando il mestiere di biologo marino, Stephen Wilde era stato consapevole dei rischi. Il lavoro non era molto e comportava lo spostarsi di continuo lungo le coste di tutto il Paese. Quando era solo un bambino, Chris aveva amato quella vita fatta di continue avventure in luoghi sconosciuti, ma ora sapeva essere una necessaria fonte di distrazione per il padre che, da quando aveva perso sua moglie dieci anni prima, aveva un disperato bisogno di mantenere la mente impegnata. «Cinque anni, ma ci pensi? Il signor Whitter, poi, mi ha fatto intendere che ci sia una concreta probabilità di rinnovo! Le tartarughe di Moonvalley sono un simbolo per la città e un vero mistero per la natura. C’è così tanto da studiare e da scoprire. E, vedrai, ti troverai bene. Siamo stati felici lì.» La sua voce venne meno per un istante: stavano per fare ritorno nel luogo in cui sua moglie era morta in un terribile incidente. La loro casa era ancora lì, piccola ma accogliente. «Davvero felici.»
Chris si alzò e gli diede una pacca affettuosa sulla spalla, riportandolo alla realtà. «Andrà tutto bene questa volta, papà» disse, mentre l’uomo gli sorrideva triste stringendogli le dita. «Me lo sento.»
Passato il momento di sconforto, l’atmosfera nella stanza divenne più distesa. L’imballaggio era praticamente terminato e nel giro di un paio di giorni sarebbero stati pronti a partire.
«Hai più avuto contatti con quel tuo amico… Julian, dico bene?» chiese Stephen, dopo alcuni istanti di silenzio, le mani talmente piene di nastro adesivo che Chris si chiese come potesse chiudere le scatole senza incollare al cartone rigido anche le dita.
«Di tanto in tanto.» Chris afferrò il modellino di uno schooner poggiato sulla mensola alle sue spalle, il legno del bompresso scheggiato nel punto in cui vi aveva sbattuto per sbaglio con la punta della tavola da surf qualche settimana prima. Sospirò ancora con malinconia, gli sarebbe davvero mancato quel posto.
Vivere sulla spiaggia era stato come scoprire un piccolo paradiso. Chris dubitava che Moonvalley sarebbe stata all’altezza di San Diego ma se la sarebbe fatta piacere. Aveva un vago ricordo di quando era andato via, il dolore come unico bagaglio a mano, quando aveva solo nove anni.
Lo squillo improvviso del telefono li sollevò da una conversazione che non li avrebbe portati da nessuna parte. Chris finì di impacchettare i libri poggiati su una cassettiera nel piccolo soggiorno e si voltò a guardare fuori dalla portafinestra mentre la voce del padre sfumava in lontananza sostituita dallo stridore dei gabbiani che planavano in cielo. Il sole era alto e caldo a quell’ora del mattino, i raggi che battevano in picchiata sul mare trasformandolo in una tavola talmente splendente da far male agli occhi, ma lui non distolse lo sguardo, non lo faceva mai. Sapeva che, ovunque si trovasse, se avesse avuto la possibilità di perdersi nell’immensità del mare, cullato dalla salsedine e con la sabbia tra le dita dei piedi, si sarebbe sentito a casa.
(Dal primo capito di Le streghe di Moonvalley di Amanda Fall)

Le streghe di Moonvalley
di Amanda Fall
Editore: ‎Segreti in Giallo Edizioni (19 luglio 2021)
Copertina flessibile: ‎567 pagine

17 Commenti

  1. Il fantasy è un genere che mi piace molto, ma deve essere originale perché il rischio di cadere nelle solite dinamiche e ambientazioni un po’ troppo ripetute è alto… Da quanto anticipato qui, la trama sembra intrigante e insolita. Le comunità di streghe sono sempre un ottimo terreno per storie sorprendenti e appassionanti. Ma qui sembra ci sia molto di più! E dall’estratto si apprezza uno stile marcato e intrigante. Mi ispira sia il personaggio di Olivia, ma soprattutto quello di Chris… Insomma mi ha molto incuriosito!
    Complimenti e grazie per averlo condiviso!

  2. I romanzi fantasy di magia del fantastico sono tra quelli che mi attirano di più da leggere, dove si può viaggiare in luoghi dove possono accadere cose particolari ,magiche e incontrare personaggi immaginari reali, un modo per rendere cose quasi impossibili possibili. Anche questo romanzo fantasy lo leggerei tutto altro alla trama che mi ha attirato subito.

  3. Adoro le storie di streghe e stregoneria, tutte noi donne nel nostro profondo lo siamo, poi alcune se ne rendono conto altre no e non sempre le streghe sono cattive, ognuno di noi scrive il suo destino, magari c’è chi ha il potere per migliorarlo! Una bella anteprima che ci fa affacciare ad un mondo magico

  4. Il mistero? Un idillio senza fine a parer mio.
    Spero di poterlo un leggere per scoprire un po’ i sentieri del regno fantasy e misterioso

  5. Faccio sempre fatica a trovare romanzi che narrino di streghe e stregoneria coinvolgente. Adoro il genere, tant’è che in occasione del 31 ottobre prenoto sempre in biblioteca film come Amori e Incantesimi o Le streghe di Eastwick.

  6. Adoro il fantasy, l’anteprima di questo libro mi ha intrigata tantissimo ed ora la mia curiosità su sapere è ai massimi livelli. Mi piacerebbe davvero molto poterlo leggere completamente.

  7. Adoro i racconti di streghe e stregoneria…l`anteprima mi é sembrata ricca di dettagli che danno una bella atmosfera senza appesantire il racconto. Mi é sembrata una lettura molto scorrevole e mi da la sensazione di un racconto affascinante in cui perdersi! Mi piacerebbe molto poter ricevere il libro e leggere tutta la storia!

  8. Adoro questo genere oltretutto la copertina mi piace molto; l’anteprima è così bella e interessenza fin da subito, vorrei sapere di più di Chris e di questa sua vita così diversa dalle altre. Spero di poter approfondire di più la lettura.

  9. Un’anteprima molto bella e ricca!
    Amo questo genere…e sono curiosa di conoscere le vicende di Chris…dal suo sogno ricorrente, alla sua “nuova vita” che sta per intraprendere con il padre.
    Se ci fosse la possibilità, mi piacerebbe molto poter avere l’opportunità di leggerlo. Grazie

  10. Sono un’amante dei libri fantasy e questo mi attira moltissimo. Le atmosfere, la scrittura, il titolo e la copertina mi hanno subito colpita, credo che sia un bellissimo libro! Spero di avere modo di poter leggere presto questo libro e aggiungerlo alla mia collezione di libri fantasy.

  11. adoro i fantasy, sono i libri che preferisco sono pieni di magia misteri e curiosità che ti tengono attacati a leggere.vorrei tanto poter avere la possibilità di leggerlo mi ha colpito sia la trama, che è molto interessante, che copertina che è favolosa…

  12. Il fantasy è quel genere che mi piace leggere quando voglio lasciare libera la fantasia di immaginare luoghi e situazioni che non trovano spazio nella realtà. La trama e l’anteprima di questo libro catturano l’attenzione del lettore e lo spingono a non lasciare andare via i personaggi. E seguire le vicende di Chris. Anche la copertina mette la giusta dose di curiosità. Si prospetta sicuramente come una lettura intrigante.

  13. Adoro il fantasy e mi sorprende essere approdata a questo genere in età matura.
    Onnivora nella lettura, sono stata guidata dalla passione di mio figlio a muovere i primi passi qui, rimanendone letteralmente stregata!
    L’anteprima di questo libro mi suggerisce qualcosa di molto intrigante, incuriosendomi non poco. Vorrei avere il piacere di continuarne la lettura e magari poterla condividere con mio figlio!

  14. La prima cosa che mi ha attratta oltre il titolo, è la copertina. La trama è molto coinvolgente e l’anteprima mi ha intrigata molto. Questo è un genere che mi appassiona particolarmente e vorrei tanto poter leggere questo romanzo ed addentrarmi in questa nuova avventura.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

 Metti la spunta se vuoi ricevere un avviso ogni volta che c'è un commento.

- Aggiungi una immagine -

Regala un libro!

Scegli il libro da regalare tra quelli consigliati dai Lettori della Community di Manuale di Mari

Fiera dei Libri on line
Fiera dei Libri on line

LIBRI IN PRIMO PIANO

FIERA DEI LIBRI ON LINE