Il romanzo di una città e di una generazione
“Cerco ponti in cui lo spaesamento e il sentirmi a casa coincidano. E su quei ponti finiscono con l’apparire, teneri e meridiani, i fantasmi che mi riconducono là dove io sono cominciato e dove è cominciata, per me, questa città.” Questa è una ricognizione autobiografica ed è il racconto della città che l’ha ispirata. Si entra nella storia dagli anni Cinquanta: l’infanzia nei nuovi quartieri periferici, con le paterne “lezioni di cultura operaia”, le materne divagazioni sulla magia del lavoro sartoriale, la famiglia comunista e quella cattolica, le ascendenze lombarde e quelle leccesi, le gite in tram, le gite in moto, la morte di John F. Kennedy e quella di papa Giovanni, Rocco e i suoi fratelli, l’oratorio, il cinema, i giochi, le amicizie adolescenziali e i primi amori fra scali merci e recinti incustoditi. E si procede con lo scatto della giovinezza, accanto l’amico maestro di vita e di visioni, sullo sfondo le grandi lotte operaie, la vitalità dei gruppi extraparlamentari, il sognante melting pot sociale di una generazione che voleva “occhi diversi”. A questa formazione si mescola la percezione dell’oggi, il prosciugamento della città industriale, i progetti urbanistici per una Grande Milano, le trasformazioni dello skyline, il trionfo della capitale della moda e degli archistar. Un romanzo autobiografico magistralmente scritto, lo sguardo teso della visione: la storia di una città, di una generazione.
Cinquina Premio Strega 2017
Un’educazione milanese
di Alberto Rollo
Copertina flessibile: 317 pagine
Editore: Manni (27 ottobre 2016)
Collana: Pretesti
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Mi piacerebbe leggerlo ha una trama interessante.
Questo libro promette bene… sembra ben scritto. La trama è intrigante… mi piacerebbe leggerlo
Proprio di recente mi è capitato di passare per Milano e leggendo la trama di questo libro ho iniziato, automaticamente, a fare un paragone su come poteva essere la città prima e su come è oggi. Mi piacerebbe molto approfondire e quindi leggerlo! Grazie.