lunedì, 2 Ottobre 2023
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Essenza e identità dell’uomo in rapporto al mondo

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Essenza e identità dell'uomo in rapporto al mondo

Essenza e identità dell’uomo in rapporto al mondo è un saggio della scrittrice Adalgisa Licastro (Segnalazione di Merito al Premio letterario “Giuseppe A. Borgese 2021”)

Essenza e identità dell’uomo in rapporto al mondo di Adalgisa Licastro, le risposte ai fondamentali “perché” dell’uomo e della vita

Dai filosofi dell’antica Grecia ai tempi nostri, Adalgisa Licastro ripercorre il lungo viaggio del pensiero umano sulla essenza e identità dell’uomo in rapporto al mondo. Lo fa illustrando in modo sintetico e con pregevole chiarezza espositiva le tesi di alcuni tra i più grandi pensatori per dare riposte a quei fondamentali “perché” a cui nemmeno l’uomo comune, pur in presenza di una carente preparazione religiosa e culturale, può sottrarsi, poiché “ogni mente pensante, riflesso del divino, ha bisogno di luci chiare sul suo cammino”. Sono interrogativi che con riferimento al rapporto tra gli uomini e gli elementi della natura, non sono mai stati attuali come oggi che ci prepariamo ad affrontare la più grande sfida dell’umanità per combattere i mutamenti climatici e salvare la Terra. L’indagine prosegue con l’esplorazione del tema della bellezza e dell’estetica, riflettendo su come si riveli, proprio in queste straordinarie attività creative dell’uomo, l’elemento divino della conoscenza, quella singolare capacità della poesia e, più in generale, della letteratura e delle altre arti di attingere la verità della vita in modo più intuitivo e diretto dello stesso pensiero filosofico. E non è strano, è del tutto naturale perché, come scriveva uno dei più grandi pensatori del Novecento filosofico italiano, Giuseppe Capograssi, la filosofia non ha altro dato che la vita.
Robert, Manuale di Mari

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Il rapporto tra macrocosmo e microcosmo nell’indissolubilità rispettosa di una distinta identità

Sin dall’antichità, il principio d’identità “mondo-uomo” è stato sostenuto da pensatori e filosofi tanto che, col passar del tempo, è divenuto la base teorica delle scienze del sapere (filosofia; astrologia; psicologia; medicina; magia).
Il macrocosmo e il microcosmo, diversi per dimensioni, rappresentano un modello esplicativo unitario e indivisibile, specchio di una sostanziale identità.
La loro reciprocità dà un senso alla loro esistenza, cosicché il mondo non avrebbe motivo di esistere senza l’uomo e, a sua volta, questi non avrebbe i mezzi necessari alla propria vita.
Platone definisce il mondo “grande uomo” e l’uomo “piccolo mondo”.
Nel “Timeo” 360 a.C., egli cerca di dare un senso al dualismo tra il mondo delle idee e delle cose e ipotizza la figura del Demiurgo, divino artigiano che plasma la materia caotica e preesistente ad immagine e somiglianza delle idee (mondo intellegibile modellatore delle cose).
Successivamente, Anassimene da Mileto, Pitagora, Eraclito, Kremmerz, attraverso un processo ermetico ed esoterico e cioè attraverso discipline inerenti alla ricerca di verità filosofiche e mistiche, affrontarono la ricerca del rapporto tra macrocosmo e microcosmo e ne dedussero che l’uomo è la riproduzione in scala dell’altro.
La chiave interpretativa del processo di ricerca è l’analogia che consiste nel cogliere i reciproci rapporti di somiglianza e affinità.
L’intera struttura del reale è fondata su principi analogici; non a caso, Ermete Trismegisto ossia il tre volte grande personaggio della letteratura ermetica, enuncia: Ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per fare i miracoli della realtà Una -.
E poiché tutte le realtà sono e provengono per la mediazione di una, così tutte le realtà sono nate da questa realtà unica mediante adattamento.
Il principio di analogia, tuttavia, non è uguaglianza, ma piuttosto derivazione e somiglianza.
Trascendenti ed immanenti insieme, il macrocosmo e il microcosmo nascono da un principio preesistente fuori dalla realtà e cioè trascendente.
Questo principio trova fondamento e aderenza nelle religioni monoteiste: l’Ebraismo che ha origine da Abramo; il Cristianesimo che trova in Dio il creatore; l’Islamismo che vede il principio in Maometto.
Il Cristianesimo descrive l’uomo fatto ad immagine e somiglianza di Dio e gli riconosce le caratteristiche di trascendenza ed immanenza Sant’Agostino d’Ippona (354) dà al rapporto un significato profondo, sostenendo l’idea di commensurabilità tra perfezione divina e imperfezione umana.
All’alba del primo millennio, San Paolo da Tarso (64-67 d.C.) afferma la stretta correlazione tra cosmogenesi (struttura dell’universo) e ontogenesi (insieme dei processi a compimento dello sviluppo biologico di ogni organismo) vale a dire, il rapporto dell’evoluzione del mondo e quella dell’uomo.
Nel procedere del tempo, San Tommaso d’Aquino (1274) afferma che il mondo si muove secondo una scala ascendente che va dalle piante agli animali e dagli stessi, agli uomini, agli angeli e a Dio, motore immoto dell’universo e responsabile di tutti i processi naturali, pur non essendo immanente alla natura. L’uomo, fatto a sua immagine e somiglianza, non coinci-
de con Dio, ma ne è la copia.
Secondo la mitologia greca, in netto contrasto con i principi del Cristianesimo, il mondo è sempre esistito in forma di “chaos” (disordine primordiale).
Esiodo affermava fosse «una specie di gorgo buio…» paragonabile a una nera gola spalancata.
Per i pensatori greci, l’esistenza del mondo non presupponeva l’intervento di alcuna divinità.
Il tempo ha visto e vede il susseguirsi di diverse teorie intorno al rapporto mondo-uomo.
Nel Rinascimento (XIV-XVII secolo) rifiorivano le correnti neoplatoniche ed ermetiche che confermavano la provenienza di tutti gli elementi dell’universo da un’unica sostanza (quintessenza).
Questo principio trasmesso anche nel campo della conoscenza, mirava a ricondurre la molteplicità all’unità, la diversità all’identità.
Il neoplatonico Nicola Cusano considerava l’uomo, fatto a immagine di Dio, una piccola parte del mondo che racchiudeva in sé la totalità dell’universo. Egli affermava che Dio presiede il tutto ed è “l’Essere in cui tutte le cose sono: implicatio di tutto l’essere e, nello stesso tempo explicatio dell’Essere stesso”.
Nella seconda metà del XIV secolo si fa largo la teoria di Filippo Bruno che conferma l’esistenza di un solo principio supremo che è immanente nel cosmo. Secondo lo scrittore, filosofo, frate domenicano noto col nome di Giordano Bruno, a dare origine al tutto, è “La mens super omnia” e cioè l’intelligenza divina al di sopra delle cose e cioè trascendente. La stessa è inafferrabile poiché dall’effetto “mondo” non si può individuare la divinità.
È nello stesso secolo e cioè nel XIV, che Leonardo da Vinci, attraverso lo studio delle proporzionalità del corpo umano, trova una corrispondenza matematica tra quest’ultimo e il mondo (costruzione dell’uomo Vitruviano).
È la “sezione aurea” che governa il rapporto tra il grande e il piccolo; la troveremo presente oltre che nell’uomo di Vitruvio, anche in altri capolavori di Leonardo.
Se l’arte e la filosofia fanno proprio il rapporto mondouomo, anche le correnti esoteriche ne curano la centralità, ne considerano le diverse dimensioni, la connessione e le conseguenze di eventuali vicendevoli e reciproche modifiche, pur restando nei limiti delle diverse dimensioni.
Se ne fa portavoce la società segreta dei Rosacroce di cui fa parte lo stesso Leonardo.
Con l’avanzare dell’età moderna, la filosofia s’accosta sempre più alla scienza.
Ne è precursore Cartesio con la sua confermata distinzione tra “res cogitans e res extensa” e la conseguente interpretazione in termini quantitativi della realtà.
Con queste affermazioni, Cartesio abbandona la ricerca di un’analogia tra macrocosmo e microcosmo.
Spinoza orienta il suo pensiero nella stessa scia di Cartesio e cioè sulla corrispondenza tra il mondo delle idee e quello della realtà materiale.
In Leibniz si evidenzia la ricerca di una mediazione tra filosofia e scienza, tra tradizione antica e progresso e, in ogni caso, la tendenza a trattenere nei suoi studi il meglio di ciascuna tematica affrontata da altri. La sua filosofia non esclude forme di religiosità venata da tratti razionalistici. Rifacendosi ad Aristotele, sostituisce il concetto di sostanza dell’essere con la sua “monade” che, pur essendo autosufficiente per il possesso di tutte le facoltà, resta sempre dipendente da Dio che ne è il Creatore. Possiamo affermare quindi, che la sua filosofia è una mediazione tra l’atteggiamento materialistico e immanentistico e la riduzione della distanza tra finito e infinito.
Il concetto di “monade” leibniziana influenza il Romanticismo, tuttavia, assume con Goethe una nuova consapevolezza della presenza di due forze: una di espansione illimitata e non definibile (macrocosmo); l’altra di concentrazione a carattere individuale (microcosmo).
Tra l’una e l’altra, il reciproco scambio presuppone la presenza di un’anima.
Col passar del tempo, nuove teorie scientifiche e matematiche s’interpongono e si alternano a quelle enunciate.
Nell’Ottocento ritroviamo il principio d’analogia tra macrocosmo e microcosmo nella “legge biogenetica fondamentale di Ernst Haeckel secondo la quale l’evoluzione individuale (ontogenesi) rappresenta una rielaborazione o evoluzione della specie (filogenesi) che, nello stesso tempo, è soggetta a nuovi adattamenti delle strutture di base per l’apparizione di strutture nuove (xenogenesi). In ogni caso, la teoria di Ernst Haeckel non è altro che un’interpretazione evoluzionistica della legge di Darwin.
Anche la sapienza orientale enuncia proprie teorie.
Lo Yin e Yan (Tai chi) afferma che ciò che ci circonda è composto da due forze che, in armonia tra loro, si uniscono per favorire il movimento e il cambiamento.
Il Buddismo conferma la corrispondenza macrocosmo-microcosmo attraverso i “mandala”, rappresentazione simbolica intesa quale intreccio di fili che va dal grande al piccolo.
La sintesi di conoscenze antiche e nuove, pur se con diverse teorie, conferma il rapporto simbiotico tra il mondo e l’uomo, oggetto della ricerca enunciata.
(Estratto da Essenza e identità dell’uomo in rapporto al mondo. Macrocosmo – Microcosmo – Infinito di Adalgisa Licastro)

Essenza e identità dell’uomo in rapporto al mondo.
Macrocosmo – Microcosmo – Infinito
di Adalgisa Licastro
Editore: Il Convivio (16 settembre 2021)
Copertina flessibile: 56 pagine

11 Commenti

  1. Un’anteprima molto interessante, personalmente studio la filosofia e vorrei capire e approfondire di più questo libro, per poterlo analizzare e interpretare. Mi piacerebbe molto leggerlo, spero di ricevere una copia.

  2. Amando in particolar modo la filosofia e l’antropologia storica non posso non essere interessata all’analisi proposta dall’autrice… è più di un tema, è un telos la cui scoperta non cessa di regalare punti di vista

  3. Oserei definire questo libro un manuale alla vita.
    Un libro da portare sempre con te per consultarlo e capire come affrontare le difficoltà che ci vengono poste.
    Già dell’anteprima ho trovato questo libro molto coinvolgente con anche un’aspetto filosofico.
    Mi piacerebbe continuare questo libro

  4. Ho già avuto modo di leggere altri volumi dell’autrice e ogni volta rimango piacevolmente stupita dallo stile letterario e dalle tematiche trattate. Anche questa volta dall’anteprima il volume mi ha già catturata dandomi la voglia di saperne di più. Questo libro poi non è una semplice lettura ma un magister vitae di cui fare tesoro per riflettere sulla propria esistenza e migliorarsi.

  5. Leggere questa anteprima è stato veramente interessante perchè ho sempre amato molto gli studi di filosofia. L’uomo è un essere pensante e in quanto tale si è sempre posto numerosi interrogativi, sulla sua esistenza e sul mondo in generale. I filosofi cercano di dare queste risposte ed è molto interessante leggere l’evoluzione del loro pensiero. Anche perchè la realtà odierna pone sfide nuove, come la situazione dell’ambiente e i nuovi metodi di comunicazione. Un percorso da seguire, grazie alla sensibilità di questa autrice che ho già avuto il piacere di leggere.

  6. La lettura dell’anteprima rivela un importante lavoro di ricerca tra pensieri e filosofia; invita ad avvicinarsi a un percorso di conoscenza che, sebbene iniziato molto tempo fa, è ancora in corso. Credo che questo libro faccia prendere consapevolezza dei profondi significati di parole come “uomo”, “mondo” “essenza”

  7. Un libro che darà moltissimi spunti su cui riflettere ed implementare i propri pensieri, confrontarli e poter avere un’idea più completa sul nostro essere…
    Mi farebbe piacere continuarne la lettura…

  8. La nostra vita è una ricerca continua fra la mente e l’anima non sappiamo niente della lotta interiore che spesso si manifesta.Questo libro che ripercorre una storia di pensieri per spiegare l’essenza stessa del pensiero umano è un libro da leggere in quanto grazie alla sensibilità dell’ autrice ci fa percorrere e valutare meglio pensieri antichi e nello stesso nuovi., Spero di poter continuare la lettura auguri all’autrice Mariliana

  9. Un libro intenso, per scoprirne di più sui nostri perché, per indagare più a fondo nella nostra men, nella mente umana..un percorso introspettivo che ci farà riflettere e pensare, e approfondire un qualche nostro perché

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