venerdì, 22 Settembre 2023
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Lungo i sentieri del pensiero di Adalgisa Licastro

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Lungo i sentieri del pensiero di Adalgisa Licastro

Lungo i sentieri del pensiero di Adalgisa Licastro è un altro pregevole saggio della scrittrice siciliana (Segnalazione di Merito al Premio letterario “Giuseppe A. Borgese 2020”)

Lungo i sentieri del pensiero di Adalgisa Licastro, uno sguardo al mondo intellettivo dell’uomo e ai suoi tanti perché

Ritornare a pensare se stessi e il mondo è, con ogni probabilità, il messaggio principale che il saggio di Adalgisa Licastro indirizza ai propri lettori. Sempre più spesso, difatti, una analisi sociologica permette di concludere che l’uomo sembra aver perso interesse verso la facoltà più importante: ragionare. In questo saggio, non a caso, si parte da un excursus storico-critico sulla facoltà umana legata alla riflessione e alla complessità dell’esistenza in tutte le sue forme, per considerare poi non solo l’entità fisica, ma anche metafisica e poetica.

Leggi anteprima Lungo i sentieri del pensiero di Adalgisa Licastro

“L’avventura della scrittura”

L’atto catartico del raccontare e raccontarsi tra poesia, narrativa e saggistica.
Per quanto si debba affermare l’intimo segreto della poesia, essa non resta avulsa dalla realtà, ma caratterizza un’epoca e, ove lo senta intimamente, lancia il suo messaggio. La poesia degna di questo nome lascia alla soggettività del singolo l’opportunità di scoprire il suo significato profondo. Il poeta, però, non è il predicatore, ma il suo ruolo è quello di invitare alla riflessione e produrre emozione.
La poesia priva di questa caratteristica è fatua e pretenziosa, rispecchia la fiaba danese di Hans Cristian Andersen: “Gli abiti nuovi dell’imperatore” .
In essa l’imperatore, uomo fatuo e vanesio, era stato truffato da alcuni tessitori che gli avevano confezionato abiti dai tessuti trasparenti e inesistenti. Lui, inconsapevole di mostrare le sue nudità, otteneva ovazioni dai sudditi che non osavano dire la verità per timore di essere considerati ignoranti o poco rispettosi.
Accade così per la poesia la cui vacuità non è ammessa dai fruitori, che, catturati da frasi altisonanti, non osano dare il proprio giudizio. Nell’assolvere il suo ruolo la poesia non può, né deve essere convenzionale e, tanto meno, omologare il risaputo.
Il poeta è un uomo libero di esprimere ciò che sente.
Demostene dice: “Non c’è che la razza dei poeti a possedere la libertà” quella libertà che in ogni caso, deve essere rispettosa degli altrui principi.
È appunto sul principio della libertà che musica, poesia, pittura, scultura e qualsiasi forma esplicativa dell’arte, s’incontrano. La poesia, come un bel quadro, va interpretata, osservata, rivisitata e riproposta alla personalità dell’attento osservatore. Poesia e pittura, arti sorelle, generano nello stesso modo stupore e meraviglia. Wolfang Goethe, scrittore, drammaturgo, romanziere, scienziato tedesco, nonché amatore della poesia popolare, afferma che “il poeta sa di terra”.
Io affermo che, lo stesso, sa anche di mare, di voglia di oceano d’illimite (oltre ogni confine). Per gli amatori delle discipline enunziate, la poesia è diletto, è piacere profondo! Martin Heidegger, filosofo tedesco del 900, afferma che, talvolta, la poesia ha l’aspetto di un gioco, ma si differenzia da esso perché, mentre, giocando ognuno dimentica se stesso, nella poesia l’uomo che si offre all’altrui pensiero, è raccolto sul fondamento del proprio essere. Paul Valery dice che la sua poesia non è mai programmata e che “il primo verso è sempre un dono degli dei”.
Io lo definirei: sospiro inaspettato dell’anima.
Arturo Graf dice: “fa silenzio intorno a te, se vuoi sentir cantar l’anima tua”.
È nel silenzio che il poeta ascolta i battiti del cuore e crea le immagini meravigliose che racchiude in sé. Ed è per questo che la poesia sgorga improvvisa.
Umberto Saba, dà forza a questo concetto quando afferma di non conoscere nulla della gestazione della sua poesia, ma è convinto che, prima d’averla scritta, sapeva tutto di essa perché stava già dentro di lui.
Questa certezza non esclude, però, l’impegno della produzione letteraria e artistica di stare al passo coi tempi. Oggi, letteratura ed arti visive, e cioè pagine e quadro, in sintonia tra loro, si arricchiscono di codici nuovi per interagire con il crescente sviluppo della tecnologia e il dilagare dei mezzi di comunicazione mediatica. Per la lingua italiana, baipassando l’uso tradizionale della parola, si creano sotto codici verbali e cioè linguaggi settoriali e tecnici ai quali si aggiungono ingerenze di lingue straniere quali: inglesismi, francesismi, e quant’altro finisca col diventare d’uso comune.
Nella produzione grafico-pittorica, nascono tecniche diverse da quelle consuete: collage, fotomontaggi, manifesti, affinché ecc, tecniche di diverse natura.
Anche la narrativa vive nel tempo, le trasformazioni storico, politico-sociali.
La saggistica è l’unica tra le produzioni letterarie che non ammette voli fantastici, ma affronta e approfondisce tematiche legate alla sfera spirituale, promuovendo indagini sui grandi misteri dell’origine della vita, della morte e dell’immortalità dell’anima: argomenti che non sono del tempo, ma perdurano nel tempo.
I mutamenti epocali, il susseguirsi degli eventi nella quotidianità, aumentano, tuttavia, gli interrogativi angoscianti sui quali domina, quale domanda ricorrente, il perché del dolore.
Poesia e narrativa hanno caratteristiche diverse: la leggenda, la fiaba, la favola, il racconto, il romanzo, pur se dettate dalla creatività, esigono una programmazione di base che, comunque, è suscettibile di modifiche e di arricchimenti lungo il percorso. La leggenda è una storia vera o inventata che si tramanda nel tempo.
La fiaba invita a fare buon uso della fantasia senza confonderla con la realtà; in essa lo scrittore spazia liberamente, generando gioia, stupore e catapultando chi legge o ascolta in un mondo irreale nel quale si muovono: fate, orchi, maghi, streghe. La favola ha un genere letterario più realistico nel quale agiscono: animali, uomini, bambini. La favola evidenzia quasi sempre un insegnamento o un principio morale (vedi favole di Fedro). Il racconto e, ancora di più il romanzo, richiedono il tracciato di una trama sulla quale muoversi, ampliando, modificando e arricchendo i contenuti alla bisogna. Il racconto ha quasi sempre riferimenti relativi ai rapporti umani e affronta argomenti di ordine sociale.
Scrivere un romanzo è come comporre un puzzle o spostare le pedine su una scacchiera.
Stabilita la collocazione spazio-temporale nella quale si svolge la vicenda, i personaggi si muovono con disinvoltura su uno sfondo descrittivo che caratterizza luoghi e momenti della narrazione.
Nei romanzi più belli i protagonisti sono accompagnati per un lungo percorso della loro vita; solo così si può dare al lettore la possibilità di contestualizzare situazioni e accadimenti. Ogni personaggio apparentemente poco visibile nella storia narrata ha una sua connotazione ambientale: ne sono prova i dialoghi che rispecchiano le condizioni di vita degli interlocutori. Nel processo narrativo, lo scrittore manifesta se stesso e le proprie esperienze attraverso i personaggi che ama per le proprie virtù, o detesta per i propri vizi. Così come la poesia, anche la narrativa torna a riproporre il già dimostrato rapporto tra, le immagini, le parole, le cose.
La mia esperienza personale conferma il bisogno di colorare e colorire di immagini i miei romanzi: è come se l’osservazione del reale nella sua bellezza o nella sua bruttezza, a seconda dei casi, bussi dentro me per fuoriuscirne.
Il “dejaveux” introiettato trova nelle parole descrittive il desiderato ampio respiro.
Le passioni che nascono dalla creatività e alimentano gli aspetti più significativi della personalità, sono il sale della vita. Lasciare ad esse gli spazi giusti, è un inequivocabile mezzo di crescita e di realizzazione di sé.
La vita molto spesso conduce lontano e blocca con i suoi eventi il flusso benefico che sgorga dall’anima. È in questo caso che il possessore dei beni creativi deve diventare il “soggetto” della propria vita. Farsi trascinare nel turbinio della quotidianità, spersonalizza e rende riduttivo l’apporto sociale a cui l’arte è chiamata a contribuire.
(Estratto da: Lungo i sentieri del pensiero di Adalgisa Licastro)

Lungo i sentieri del pensiero
di Adalgisa Licastro
Editore: ‎Il Convivio (22 luglio 2020)
Copertina flessibile: ‎96 pagine

19 Commenti

  1. Copertina molto bella, affascinante ed è un tutt’uno con l’anteprima. L’anteprima si sofferma su tematiche poco trattete dalle persone e dalla società odierna. Libro che aiuta a riflettere. Sarebbe un onore poter leggerlo a fondo.

  2. Impossibile non essere attratti da questa lettura. Tuttavia bisogna essere pronti a scoprire e riscoprirsi, a mettersi in dubbio e magari fare ciò che meno spesso ci vien bene…autocritica!
    Senza tuttavia avere la certezza che in fondo al sentiero ci siano risposte per ogni nostra domanda. Ecco cosa mi immagino di trovare in questo libro.

  3. Mi incuriosisce molto questo libro, spero di riceverne una copia. La copertina è come se fosse una sorta di anteprima, che ci trasporta in un luogo a noi caro o sconosciuto, la scoperta di noi stessi o di quello che ci circonda, è tutto così riflessivo e interpretativo lungo la via dei nostri pensieri.

  4. Mi piace molto letteratura anche essendo una lettrice giovane mi piace si soffermino sui sentimenti delle persone questo libro sembra molto bello spero di poterlo leggere e che sia rimasta qualche copia in omaggio

  5. questo libro permette di soffermarsi in argomenti che vengono trattati poco dalle persone, devo ancora leggerlo ma è interessante la trama

  6. La copertina porta già alla curiosità, in più non c’è niente di più vero nelle poche righe del libro, il coraggio di essere sé stessi. Mi incuriosisce questo libro, potrebbe aprire alla consapevolezza di alcuni aspetti nascosti.

  7. Il mio voto per questo libro per 5 LIBRI NEI MARI DEL WEB perché è un saggio dal quale il lettore può imparare e analizzare se stesso. Un libro per vivere meglio.

  8. Argomento attuale e interessante mi piacerebbe tantissimo leggere “il mio voto per questo libro per 5 libri nei mari del web”
    Spero tanto di ricevere il cartaceo mi renderebbe molto felice 🙂

  9. Mi piacciono molto i saggi perché permettono di soffermarsi ad analizzare tematiche e/o stili narrativi che mi avevano colpito sì ma non così tanto da farmi approfondire. Quando poi sono ben curati mi fanno voglia di saperne di più, di leggere per la prima volta i testi citati se non li conosco o di rileggerli con occhi nuovi se già li conosco.
    Oggi la psiche sembra interessare a pochi e anzi chi ragiona viene quasi preso per pazzo. Si preferisce invece seguire la massa, il “tanto tutti lo fanno quindi lo faccio anche io”, c’è una perdita dell’io incredibile. Apprezzo quindi che finalmente qualcuno ponga l’attenzione sul ragionamento e lo analizzi in dettaglio per far capire quanto è importante.
    Credo che il libro sia come un viaggio catartico dal quale il lettore può apprendere nuove nozioni per arricchire se stesso e la sua vita. Un viaggio che inizia con la tematica della scrittura e che fa addentrare nel bosco della conoscenza.

  10. Bello vedere come in un libro si possa racchiudere un qualcosa di molto profondo. Con il tempo purtroppo ci siamo persi e tendiamo a percepire il ragionamento come un qualcosa che ci impedisce di fare ciò che vogliamo, quando non è così. Il ragionamento non ti limita di fare o dire ciò che desideri ma aiuta a capire e fare scelte che siano giuste per se stessi.
    Con il tempo si è persa anche la lettura, leggo da quando avevo 11 anni, da bambina venivo derisa e mi guardavano come un alieno. Il mio mondo è sempre stata la lettura, la via di fuga da un mondo che non andava come doveva andare e dove c’era sempre la ragione che con il tempo mancava. Grandi autori e poeti ci insegnano come nella vita il ragionamento conta, così come il sentimento…è davvero un peccato che non siano moltissimi quelli che amano la lettura, chi legge e approfondisce su varie tematiche viene anche ritenuto una grande risorsa. Mi farebbe molto piacere ricevere una copia del libro e poterla aggiungere alla mia collezione

  11. Bellissimo viaggio come solo l’autrice poteva indirizzarci oggi purtroppo il pensare non è più di moda per questo in molti si perdono nella giungla del tran tran quotidiano. Spero di continuare la lettura in quanto reputo questo libro imperdibile auguri Mariliana

  12. Lungo i sentieri del pensiero…alla scoperta di ciò che diamo per scontato, ignoriamo o trascuriamo…che usiamo come arma di protezione…e che, invece, lungo il sentiero delle parole, potremmo imparare conoscere e riconoscere…
    Grazie…

  13. Molto bella la copertina, invoglia proprio a mettersi in cammino e l’anteprima è già un avvio lungo sentieri che portano al cuore della parola “creatività”, la fonte da cui poter attingere significati e interpretazioni.

  14. Ragionare ai giorni nostri è davvero un’arte ormai perduta. Si preferisce l’omologazione piuttosto che pensare ed esprimere le proprie idee, come i sudditi dell’imperatore. Il poeta e lo scrittore hanno, dunque, l’importante compito di prendere il lettore per mano e condurlo lungo i sentieri del pensiero. La copertina è il giusto coronamento del libro, poichè mostra un sentiero da seguire, se non ci si vuole perdere nel bosco dell’ignoranza.

  15. Una copertina che ci trasporterà per mano, pagina dopo pagina, lungo i sentieri del pensiero..un saggio che ci farà riflettere, pensare, ragionare, un saggio che incuriosisce molto alla sua lettura.

  16. Un viale che attraversa un bosco….i passi scricciolo sulle foglie secche ….gli alberi ai lati ancora verdi si sente il profumo della terra bagnata si sentono uccellini cantare e chissà …percorrendo la fine di quel sentiero cosa attenderà il lettore…così ho immaginato l inizio di questo libro.

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