Note senza fine di Adalgisa Licastro è uno dei romanzi di maggior successo della scrittrice siciliana
Note senza fine di Adalgisa Licastro, una saga familiare che si dipana per oltre un ventennio dagli anni ’50
“Note senza fine” è un romanzo avvolgente, coinvolgente. È un vero piacere leggerlo per la fluidità della narrazione e l’ottimo stile linguistico. Sfilano le pagine, si muovono sul palcoscenico della vita storie e personaggi ben caratterizzati. Ottimi la trama e il tessuto narrativo impreziositi anche da armoniose descrizioni come abiti da sera di chiffon verde bosco con foglie d’argento. L’autrice scava con maestria nell’animo dei personaggi e ne esce un’opera completa e dinamica che racconta una saga familiare che si dipana per oltre un ventennio a partire dagli anni ’50.
Molto interessante la storia di Antonia e Lucia, due sorelle che hanno ambizioni e progetti diversi. La prima desidera soltanto una famiglia con Guglielmo, il giovane con cui ha condiviso l’infanzia e l’adolescenza, Lucia invece bionda, luminosa e solare sogna di incontrare il principe azzurro iniziando la sua scalata nel mondo dell’aristocrazia. Pagine intense e delicate, storie di vita che catturano l’anima. Parole suadenti come “Note senza fine”. Un ottimo libro. Nicla Morletti
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Quella era una casa come tante altre, e cioè “normale”; chissà poi perché chi ci abitava amava definirla così!
Antonietta Partinico ne era la padrona incontrastata, “normale” anche lei, se per tale s’intende ancorata alla routine e priva di ambizioni. Quando aveva sposato Guglielmo Tauriello, il loro matrimonio era stato dato per scontato già da un pezzo. I due, vicini di casa, avevano frequentato insieme la scuola elementare e sperimentato quei primi giochini di un eros bambino che, nel caso loro, era stato preludio all’intimità.
Antonietta e Guglielmino si piacevano ed erano inseparabili e, così, quando a lei erano spuntati due seni turgidi e tondi e a lui la voce era diventata cavernosa e il petto villoso, era giusto che si pensasse alle loro nozze.
«È ovvio che Antonia e Guglielmo si sposino!» aveva detto Rachele, la madre di lei che, vedendo la figlia un po’ scialba e sempre appiccicata a Guglielmino, pensava che, affibbiargliela per tutta la vita, fosse la soluzione migliore.
«Hai ragione, Rachele!» aveva risposto Rosella, che vedeva bene quella ragazza così garbata accanto a quel figlio buono come il pane. I due promessi, erano diventati sposi negli anni cinquanta quando, finito da qualche tempo il secondo conflitto mondiale, era stata superata la fase più critica del dopoguerra. A conclusione di eventi tragici che avevano portato dolore e morte in quasi tutto il mondo, ognuno aveva vissuto la propria tragedia e condiviso quella degli altri, senza possibilità d’appello. A mano a mano che gli eventi drammatici si allontanavano, alla totale destabilizzazione della quotidianità, era seguita una lenta risalita che aveva reso preziosa la quiete conquistata. Le deportazioni di massa erano finite, i soldati erano tornati dal fronte, ma restavano le città distrutte, le famiglie smembrate, i tanti reduci monchi o imbalsamati sulle carrozzine, le molte vittime delle esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki, nel centellinare lento di sofferenza, preludio della fine annunziata. Le lacrime di chi non aveva più voglia di ricominciare, diventavano neve per il gelo del cuore. Nei più giovani, però, rinasceva la fame di vita insieme a esplosioni di entusiasmo e smodata voglia di felicità.
Le balere riaperte da poco, risuonavano delle vecchie canzoni che avevano accompagnato i soldati in guerra e in prigionia, e delle nuove che, soprattutto attraverso la voce di cantautori, segnavano un’epoca desiderosa di tracciare un destino meno crudo per gli uomini. Umberto Bindi componeva le più melodiche e si esibiva nei salotti genovesi prima che radio e televisione ne facessero larga diffusione. Insieme a lui, Luigi Tenco e Gino Paoli, amici per la pelle, creavano le più belle musiche dell’ epoca e fondavano la prima scuola dei cantautori genovesi. Ogni strada, ogni cortile, ogni casa echeggiava di canzoni assai note: La vecchia; Parlami d’amore Mariù; Arrivederci; Mi sono innamorato di te; La gatta; Senza fine, e tante altre che caratterizzavano il decennio che intercorrerà tra il 1950 e il 1960. Queste canzoni, ancora oggi, vengono ascoltate e apprezzate come un tempo. Quando poi fu la volta di Bruno Lauzi, Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati e Angelo Branduardi, l’orizzonte musicale si arricchì di nuove melodie: Amore caro, amore bello; La canzone di Marinella; Bocca di Rosa.
Era già il 1956 quando Domenico Modugno urlava la sua Volare e intanto, nel processo di ricostruzione sociale, si faceva sempre più spazio la musica rock che aveva un’audience prettamente giovanile per il fascino delle sue magie e volumi dispiegati. Antonia, giovane apparentemente sempre uguale e scontata nelle sue scelte, si lasciava trascinare da questa musica, proprio come una teenager e folleggiava, dando sfogo a un’esuberanza che pochi conoscevano. Le accadeva per lo più, di scatenarsi in coreografie personali quando, tutta sola nella sua nuova casa, accudiva alle faccende domestiche, mentre ascoltava i programmi musicali della radio accesa a tutto volume. Con l’avvento della televisione, nascevano in Antonia e in tutti gli italiani, nuovi entusiasmi: era il 3 gennaio del 1954 quando Nicoletta Orsomando faceva al mattino il suo primo annunzio televisivo. I primi televisori installati nei cinema, nei club privati e in alcuni locali pubblici, richiamavano spettatori interessati ai vari programmi. Guglielmo impazziva per le trasmissioni a quiz del giovedì, Antonia per gli spettacoli di varietà del sabato. Per essere contenti entrambi, trascorrevano questi due giorni della settimana nella sala cinematografica più vicina alla loro casa. Nell’interland della città di Cosenza dove si erano trasferiti subito dopo il matrimonio, non c’erano balere dove potere fare quattro salti in allegria e, quindi, le occasioni per ballare in pubblico si limitavano ai matrimoni, ai compleanni, alla vendemmia e a quant’altro s’intendesse festeggiare tra parenti e amici.
La festaiola, come si suole definire chi va alla ricerca di feste da organizzare, era Lucia, la sorella minore di Antonia che, a detta della madre, era nata ballando. Estroversa, esuberante, ricca di interessi e di curiosità, rappresentava la quinta essenza dell’energia e della vitalità, qualità poco manifeste tra le ragazze di quel tempo. Quando ancora giovinette le due sorelle vivevano insieme, talvolta Lucia era così travolgente da stordire chi le stava accanto, tanto che Antonia per rispettare la quiete desiderata dai suoi genitori, spesso era costretta a starsene in silenzio. Carmelo, loro padre, era un brav’uomo, ma alla fine della guerra, quando cioè si erano verificati movimenti spontanei di occupazione di terre in Calabria e in tutto il Sud, non era più lo stesso: la paura che un’orda di fanatici e prepotenti disoccupati potesse invadere il latifondo del marchese Ludovico di Anselmi, suo padrone, lo attanagliava.
C’erano giorni e notti in cui non rientrava a casa nel timore che quella marmaglia potesse avere la meglio sui contadini rimasti in difesa di quelle proprietà della cui tutela si sentiva responsabile. A dire il vero, di grano e di prodotti del suolo ce ne sarebbero stati abbastanza per tutti, ma i lacci delle borse erano in mano ai signori e per i poveracci c’era solo miseria! I prodotti agricoli rincaravano, mentre la massa di disoccupati disperati cercava nell’ occupazione di terreni da coltivare, possibili mezzi di sopravvivenza. Carmelo si riteneva fortunato per non essere stato chiamato a fare il soldato e il merito di non avere partecipato alla guerra, era di quel braccio monco dalla nascita che, comunque, aveva imparato a utilizzare più di quanto altri potessero immaginare. Rachele gli voleva bene anche per quello spezzoncino di arto che sapeva il fatto suo e riusciva persino a farle le carezze.
Quando nel ’43, a pochi giorni dall’armistizio, le avevano portato a casa il suo Carmelo morto, lei avrebbe voluto farsi seppellire nella stessa fossa. «Lui se lo sentiva che quei dannati braccianti, prima o poi l’avrebbero avuta vinta! Avrei dovuto legarlo dentro casa, per non farlo ammazzare e invece gli dicevo: “vai Carmelo, vai, che il marchese ti apprezzerà”. E intanto, lo mandavo a morire!».
Si disperava così Rachele e nessuno osava più parlare di fronte al suo dolore.
(da Note senza fine di Adalgisa Licastro)
Note senza fine
di Adalgisa Licastro
Gruppo Albatros Il Filo, 2011
pag. 197
Ndr.: Articolo pubblicato la prima volta il 1 luglio 2015
Che atmosfera d’altri tempi! storie di vita da scoprire e spesso mi trovo a fare raffronti con la propria..una lettura sicuramente piacevole da cui trarre spunti e riflessioni interessanti.
Il mio voto per questo libro per 5 Libri nei mari del web! “Note senza fine” di Adalgisa Licastro! È meraviglioso! Complimenti di cuore all’ autrice !!!
Gentile Gabriella Larina ,ti ringrazio con tutto il cuore per il tuo bel commento
Il mio voto per questo libro per 5 Libri nei mari del web
Ti ringrazio
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“Il mio voto per questo libro per 5 Libri nei mari del web”
Grazie!Buona giornata.
Molto travolgente la storia di Antonia e Lucia, un’anteprima veramente intensa e piena di eventi, forte da suscitare grandi emozioni! Spero di poter approfondire tale lettura.
Leggere un libro per me è “entrarci dentro”, quasi come viverla e la presentazione mi porta ad avere una forte curiosità sulle vicende. Il contesto storico in cui è collocata poi mi incuriosisce. La copertina poi trovo che sia molto bella e delicata. Mi piacerebbe poter approfondire la lettura e scoprire come va a finire…
Cara Graziella ,
leggere un libro nell’intento di “entrarci dentro” e’ il modo migliore di andare oltre la storia narrata.’ . . La conoscenza approfondita di ciascun personaggio e del modo di affrontare la realta’, da’ al romanzo il vero significato e il giusto valore .
Ti ringrazio di cuore.
Bellissima copertina! Amo le saghe familiari, ho letto l’anteprima e sembra molto interessante. Mi piacerebbe leggerlo…
Cara Fatima, ho letto con gioia il tuo bel commento. Sarei contenta di potertelo offrire. Qualora non dovesse accadere, vorrei darti l’opportunità di leggere altri romanzi, già presentati o da presentare sul Manuale di Mari. Sapere che mi segui mi fa tanto piacere.
Copertina molto bella, titolo che cattura subito l’attenzione, trama spettacolare. è proprio il mio genere. Spero di portelo leggere e di recensirlo come merita, anche se, come ho già detto, dalla trama sembra essere bellissimo
Le saghe familiari ambientate nel passato sono forse una delle letture più interessanti che si possano fare. Questa mi sembra un pò lo stile di Cime Tempestose di Emily Brönte, Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez, Mille anni che sto qui di Mariolina Venezia che sono tre fra i libri che più mi piacciono dell’argomento. Sarebbe bello cimentarmi in questa lettura e magari aggiungerla alle mie preferite.
Cara Nicole,
nell’apprezzare il tuo commento sul mio romanzo “Note senza fine”, ammiro ancora di più il tuo desiderio di mettere a confronto testi similari. Il tuo interesse ti consentirà una sempre maggiore crescita culturale. Vorrei tanto offrirti l’opportunità di leggermi in questo e in altri miei romanzi.
Un caro saluto. Adalgisa
Le saghe familiari mi appassionano da sempre. L’anteprima del libro preannuncia una trama scorrevole ed appassionante.
Mi piacerebbe continuarne la lettura!
Ho letto l’anteprima molto interessante – mi farebbe molto piacere poter leggere tutto il libro – potermi catapultare nel passato.
Ho letto l’anteprima molto bella anche il contesto – mi piacerebbe approfondire leggendo tutto il libro
Cara Maria Rosa, grazie di cuore.
Dire che sembra bello è poco, un libro con una trama non molto in voga in questi tempi!
Non ho mai letto libri del genere ma questo libro ha una trama scritta bene che ti incuriosisce spero di leggerlo
Ti ringrazio per l’attenzione e per il commento, Spero tu possa leggerlo. Un caro saluto
Amo le storie di famiglia, dove ognuno costudisce un segreto, qualche cassettino reale o mentale dove nascondere ricordi e magari diventare uno di loro solo scoprendo cosa si cela in qualche frase non detta o lasciata a metà…
Cara Flavia, dici bene! L’animo umano è uno scrigno custodito con cura. Non è dato a tutti penetrarvi. Grazie e buona giornata
Ma che bello deve essere questo libro! Ultimamente mi sono tanto appassionata alle storie che raccontano di grandi famiglie del passato. Sarei davvero contenta di riceverlo. Grazie comunque per l’opportunità.
Cara Elisa, anche se il romanzo racconta di storie andate, evidenzia nella sua realtà, il rapporto sempre presente tra gli accadimenti di oggi e di ieri. Ti ringrazio di cuore.
Sono orgogliosa di far parte anche io del Sud. Come tutti sanno sono terre dalle mille contraddizioni, ma tra le alternanze di note positive e negative sono tutti concordi nel dire che “il sud ti prende” dal profondo, e leggere qualsiasi storia ambientata in quelle magiche terre ci arricchisce sempre, specialmente quando sono corredate da cenni storici che ci catapultano direttamente lì.
Spero di poterlo leggere e vivere in compagnia di questi curiosi personaggi.
Io all’abito di chiffon verde bosco con foglie d’argento sono stata catapultata direttamente nella magia.
Anche la radio accesa è qualcosa che mi appartiene, Domenico Modugno, la nascita del rock … un’epoca che vorrei sicuramente scoprire, anche grazie a questo libro.
Carissima, ammiro la tua voglia di catapultarti in atmosfere del passato Tu vivi nel presente, ma sogni di conoscere quel passato che, appartenendo all’uomo, è fondamento del suo presente. Prosegui in questo desiderio, estendendolo a tutti i campi del sapere. Questa tua sana curiosità arricchirà il tuo patrimonio culturale.
Quanto è bella questa anteprima! Coinvolgente ed emozionante. Leggendo si ha da subito la sensazione di trovarsi dentro la storia, come ad essere spettatori delle vicende dei protagonisti. E la storia di Antonia e Lucia, così come dei loro familiari, ti fa sentire parte della loro vita…
Complimenti all’autrice, la sua opera mi ha conquistata…
Mi piace molto lo stile narrativo di Adalgisa Licastro e apprezzo molto quando le storie narrate riescono ad incastrarsi bene con determinati momenti storici.
Il libro perfetto da leggere sotto l’ombrellone specialmente perché ti trasporta nei favolosi anni cinquanta. Amo questa scrittrice che non lascia nulla al caso e sa trasportarti nei suoi racconti con garbo e maestria complimenti Mariliana
È da tanto che non leggo una bella saga familiare e questa mi sembra bella e avvincente. Mi piace anche il periodo storico di riferimento, un passato recente capace di mostrarci come la vita sia cambiata nell’arco di pochi decenni. Molto interessante.
Cara Maria, da attenta lettrice hai saputo cogliere solo dalla lettura del primo capitolo le caratteristiche peculiari di questo mio romanzo. Andando avanti nella lettura , scoprirai tant’ altro sulla natura umana che, pur se immersa nella nuova realtà, vive con la stessa intensità, emozioni e dolori. Ti ringrazio.
Mi piace lo stile narrativo di Adalgisa Licastro che con la sua penna delicata e perfetta è capace di trasportare il lettore fin dentro la storia. Mi piace anche l’epoca in cui è ambientato questo suo libro, perchè sembra lontana ma in realtà è quella dei nostri genitori e dei nostri nonni. Inoltre, grande è stata la mia sorpresa quando ho letto che è addirittura ambientato nella mia terra! Chissà, potrei ritrovarci storie e ambienti di cui sentivo raccontare da bambina…
Cara Maria, mi dici che leggendo, forse
ti ritroverai bambina nella terra in cui sei nata.Tornare indietro nel tempo, sara’ per te un exurs piacevole, ma anche impegnativo perché ritroverai parte della tua storia e del tuo vissuto .Per me sara’ soddisfacente sapere di averti offerto una storia avvincente capace di consentirti momenti lieti e serene riflessioni.Grazie per il tuo impegno.
Adoro il genere di romanzi in grado di trasportarmi in un’altra epoca, lontana dalla mia, grazie alla quale è possibile imparare quella cultura ormai dimenticata.
La trama sembra molto coinvolgente e mi fa desiderare di voler leggere questo romanzo!
Cara Giulia , ti ringrazio di cuore.
Adoro le saghe familiari, e questa sembra averne tutte le caratteristiche perfette. Bellissima presentazione
Cara Cristina, mi piacerebbe leggessi tutto il romanzo che, andando oltre a una saga familiare, narra una storia appassionante, e mette in luce sentimenti ed emozioni.Grazie!
A guardare già solo la copertina pare un libro davvero bello, molto raffinato nello stile. Leggendo poi la trama ed il breve estratto, mi sembra di cogliere una certa poesia nelle parole dell’autrice, che sa raccontare storie realistiche ed allo stesso tempo così soavi. Mi piacerebbe molto leggere questo romanzo e poterlo recensire sui miei canali!
Cara Chiara, apprezzo molto il tuo commento che mostra un particolare interesse ai miei romanzi.Sarei contenta di averti tra i miei lettori. Grazie!!
Sono estremamente affascinata dalla trama e dal diverso approccio delle due sorelle alla vita. E sono curiosa di scoprire come la realtà le affronterà e le cambierà. Mi piacerebbe moltissimo leggerlo.
Cara Monica, anche se non leggerai questo libro, potrai spaziare tra i tanti romanzi o lavori di saggistica da me pubblicati a tutt’ oggi..La passione per la creazione di nuove storie e anche di poesie e’ , per me, fonte di gioia ed espressione di un grande impegno .Ti ringrazio.
Dalla trama deve essere davvero un bel libro 🙂 amo I romanzi storici e leggo con piacere le saghe familiari. Mi piacerebbe leggerlo 🙂
Cara Anna, ti ringrazio per l’ interesse mostrato per i miei romanzi.
Amo tantissimo le storie ambientate in anni passati. Credo che gli anni 50 siano gli anni più importanti per capire l’attuale società. Chissà che intrecci in questo romanzo… mi piacerebbe tantissimo leggerlo e sognare.
Cara Elena, ci tengo a dirti che i miei tanti romanzi spaziano su storie e luoghi diversi. Mi piacerebbe tu fossi una delle mie appassionate lettrici.Grazie!
Deve essere una bella esperienza immergersi nelle storie di questi personaggi e imparare qualcosa dal passato. Mi piacerebbe leggerlo tutto!
Cara Concetta, vorrei tanto che tu diventassi una delle lettrice dei miei tanti romanzi, pubblicati anche da recente.Grazie di cuore.
Davvero bello ed emozionante già dall’anteprima questo romanzo….il racconto fluisce abbastanza scorrevole e fa rivivere la nascita della tv quando ci si riuniva nelle case di chi una televisione se la poteva permettere per guardare i primi programmi televisivi. Bella storia, mi farebbe piacere poter apprezzare l’intero romanzo!
Cara Teresa, ti ringrazio per avere espresso il tuo pensiero nei riguardi del romanzo presentato.Sono convinta, tuttavia, che la lettura del solo primo capitolo non possa dire molto sull’ intero romanzo Comprendo il tuo desiderio di leggerlo.
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Lo trovo davvero interessante…
Grazie, Sara!
Nonostante si parli di anni ’50, credo che ogni storia del passato possa portare nel presente qualcosa di sè. Come d’altronde può farlo ogni storia di vita. Mi piacerebbe leggere tutto il libro, e poter fare mio ciò che queste storie vogliono trasmettere.
Cara Erika,il riferimento agli anni 50 di cui parla il capitolo presentato, e’ solo un aspetto del
romanzo che racchiude , insieme a storie di vita, le peculiari caratteristiche di ciascun personaggio. A te, il mio sentito ringraziamento.
Un’atmosfera che rievoca un’epoca che non ho vissuto, ma che è propria della mia e della nostra storia, per quanto noi giovani tendiamo a scordarlo. Un libro dai sapori lievemente “Austiniani” intrisi da del verismo Verghiano tipico italiano, o almeno è questo ciò che si evince dall’anteprima.
Mi piacerebbe avere l’occasione di leggere l’intero volume per poter lasciare una recensione più approfondita
Cara Lucry,ho apprezzato molto il tuo commento che ha saputo cogliere anche dal solo primo capitolo presentato , alcune caratteristiche del mio romanzo.Amo, infatti, l’ uso di un linguaggio vivo che dia al lettore la sensazione di entrare nella realta’ contingente dei personaggi.Troverai questa caratteristica in tutti i miei romanzi, molti dei quali sono assai recenti .Nell’ attesa di averti tra i miei lettori e commentatori, ti porgo un grande grazie..
Devo dire che già il titolo da solo è davvero molto intrigante. Ho letto poi tutto con molta attenzione e l’anteprima mi ha davvero molto incuriosita e appassionata soprattutto perché vengono fatti dei riferimenti reali. Mi piacerebbe davvero molto poter leggere questo romanzo per poter vedere come l’autrice ha saputo sapientemente usare pezzi di realtà per poter rendere più vera la storia.
Cara Valentina, mi piace la tua voglia di entrare nelle storie narrate.La curiosita’ fa da stimolo alla ricerca del meglio e, in ogni caso, caratterizza un buon lettore.Sarei contenta se tu mi seguissi attraverso i miei romanzi , i miei racconti, le tante mie poesie. Ti ringrazio di cuore.
Gentile Adalgisa,
La ringrazio per il suo commento perché descrive appieno il mio modo di essere lettrice. Infatti sono solita leggere in maniera approfondita per cercare di cogliere ogni sfumatura delle parole impresse sulla carta.
Mi piacerebbe molto poterla seguire.
Grazie a te, cara Valentina.