Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio di Remo Rapino dopo essere stato candidato al Premio Strega 2020, proposto Maria Ida Gaeta, ha vinto la 58esima edizione del Premio Campiello 2020. La proclamazione è avvenuta in piazza San Marco a Venezia ed è stata seguita in diretta streaming da Rai Cultura.
Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio, un romanzo che diverte e commuove
Liborio Bonfiglio è una cocciamatte, il pazzo che tutti scherniscono e che si aggira strambo e irregolare sui lastroni di basalto di un paese che non viene mai nominato. Eppure nella sua voce sgarbugliata il Novecento torna a sfilare davanti ai nostri occhi con il ritmo travolgente e festoso di una processione con banda musicale al seguito.Perché tutto in Liborio si fa racconto, parola, capriola e ricordo: la scuola, l’apprendistato in una barberia, le case chiuse, la guerra e la Resistenza, il lavoro in fabbrica, il sindacato, il manicomio, la solitudine della vecchiaia. A popolare la sua memoria, una galleria di personaggi indimenticabili: il maestro Romeo Cianfarra, donn’Assunta la maitressa, l’amore di gioventù Teresa Giordani, gli amici operai della Ducati, il dottore Alvise Mattolini, Teté e la Sordicchia… Dal 1926, anno in cui viene al mondo, al 2010, anno in cui si appresta a uscire di scena, Liborio celebrerà, in una cronaca esilarante e malinconica di fallimenti e rivincite, il carnevale di questo secolo, i suoi segni neri, ma anche tutta la sua follia e il suo coraggio.Attraverso il miracolo di una lingua imprevedibile, storta e circolare, a metà tra tradizione e funambolismo, Remo Rapino ha scritto un romanzo che diverte e commuove, e pulsa in ogni rigo di una fragile ma ostinata umanità, quella che soltanto un matto come Liborio, vissuto ai margini, tra tanti sogni andati al macero e parole perdute, poteva conservare.
«Miglior libro di autore italiano letto nel 2019.»
Gianni Mura, LA Repubblica
Remo Rapino
Remo Rapino è stato insegnante di filosofia nei licei. Vive a Lanciano. Ha pubblicato i racconti Esercizi di ribellione (Carabba 2012) e alcune raccolte di poesia, tra cui La profezia di Kavafis (Moby-dick 2003) e Le biciclette alle case di ringhiera (Tabula Fati 2017).
Questo è un libro che ho sempre desiderato leggere. Spero di averne l’occasione, e recensirlo.
Tragico e comico al tempo stesso. Le premesse di questo libro mi spingono ad affermare con fermezza che leggerlo sarebbe un piacere. Una di quelle storie nelle quali una lacrima ed un nodo in gola vanno a braccetto con la risata. Non sono forse proprio queste a restare, poi, salde nella memoria? Spesso, più che in trame intricate, è nei personaggi che sentiamo il bisogno di rifugiarci. Penso di poter trovare in Liborio Bonfiglio una spalla. Vorrei tanto poterlo conoscere.
Ho letto l’anteprima e la presentazione del libro, una lettura particolare, un modo di descrivere la realtà dell’epoca, dalle avventure e disavventure del protagonista, “mezzo matto” come si definisce, che con il suo modo di raccontare narra la storia della sua vita, ai margini della società.
Sembra essere un libro davvero interessante.
Libro davvero particolare e interessante. Stile narrativo molto ricercato e scorrevole.
libro interessante
Scrittura interessante e autore molto bravo